...scusate ho confuso (nella mia mente) due cartelle...
volevo dire questa cartella...bankok...
http://www.fotocommunity.it/pc/pc/pcat/532852
:-)))
volevo dire questa cartella...bankok...
http://www.fotocommunity.it/pc/pc/pcat/532852
:-)))
Credo che l'essere stato vittima di "massacri" che hanno subito alcune delle mie foto su questo sito mi abbiano fatto mal interpretare il pensiero di Santino e di coloro che sono intervenuti dopo di lui.Non era mia intenzione difendere a spada tratta la pubblicazione di qualsiasi immagine e penso neanche la vostra quella di "criminalizzare" le immagini forti che ogni tanto vengono pubblicate su questo e altri siti. Forse mi sono sentito coinvolto, a torto, su un argomento che mi sta particolarmente a cuore.
Se qualcuno ha ritenuto che i toni non fossero quelli appropriati me ne scuso.
Se qualcuno ha ritenuto che i toni non fossero quelli appropriati me ne scuso.
@ Laura
Appunto, una cartella di foto realizzate tutte nello stesso posto, si presume durante un viaggio, e poi basta......
Credo sia più che sufficiente, in questo caso, a confermare che trattasi di scatti riconducibili al caso, o meglio ad una realtà tipica del Paese visitato (si nota che molti dei soggetti sono mendicanti,personaggi che in molte parti del mondo sono ben felici, in cambio di qualche spicciolo, a posare come modelli).
Io mi riferivo, negli interventi precedenti, a chi un genere fotografico (o per dirla meglio, una certa situazione/condizione sociale)la "vede" ovunque si trovi,e non soltanto sui marciapiedi delle città.
Appunto, una cartella di foto realizzate tutte nello stesso posto, si presume durante un viaggio, e poi basta......
Credo sia più che sufficiente, in questo caso, a confermare che trattasi di scatti riconducibili al caso, o meglio ad una realtà tipica del Paese visitato (si nota che molti dei soggetti sono mendicanti,personaggi che in molte parti del mondo sono ben felici, in cambio di qualche spicciolo, a posare come modelli).
Io mi riferivo, negli interventi precedenti, a chi un genere fotografico (o per dirla meglio, una certa situazione/condizione sociale)la "vede" ovunque si trovi,e non soltanto sui marciapiedi delle città.
19.05.10, 18:33
Messaggio 19 di 78
Io non ce l'ho con nessuno in particolare... E' solo che troppo spesso si parla senza cognizione di causa e non mi rifrisco a nessuno degli intervenuti in questa discussione.
@Janhus
...si hai ragione tu....avevo confuso le due cartelle di cui sopra e quindi mi era venuto il sospetto che l'autore avesse in mente un percorso più ampio....invece è proprio come pensavamo sin dall'inizio del 3d....
:-))
...si hai ragione tu....avevo confuso le due cartelle di cui sopra e quindi mi era venuto il sospetto che l'autore avesse in mente un percorso più ampio....invece è proprio come pensavamo sin dall'inizio del 3d....
:-))
@Primoeffe
Il tuo animo e' grande e capisco il tuo modo di pensare.
Non devi scusarti di niente.
Il dialogo civile e maturo basta ed avanza....
E ringrazio Giancarlo per il suo intervento.
Messaggio Modificato (22:16)
Il tuo animo e' grande e capisco il tuo modo di pensare.
Non devi scusarti di niente.
Il dialogo civile e maturo basta ed avanza....
E ringrazio Giancarlo per il suo intervento.
Messaggio Modificato (22:16)
23.05.10, 18:52
Messaggio 22 di 78
Una foto ha sempre un senso,uno scopo,spesso chi la scatta ha trovato in quel preciso istante un modo per comunicare al prossimo un suo pensiero,una sua paura,una sua certezza,un suo momento felice.
Moltissimi quadri(se vogliamo un paragone con la pittura)ci appaiono senza senso,solo dei scarabocchi,noi dobbiamo avere la capacità di leggere quei scarabocchi o fotografie per scoprire cosa l'autore abbia voluto dirci(perchè vogliono dire sempre qualcosa).
Messaggio Modificato (18:54)
Moltissimi quadri(se vogliamo un paragone con la pittura)ci appaiono senza senso,solo dei scarabocchi,noi dobbiamo avere la capacità di leggere quei scarabocchi o fotografie per scoprire cosa l'autore abbia voluto dirci(perchè vogliono dire sempre qualcosa).
Messaggio Modificato (18:54)
24.05.10, 08:02
Messaggio 23 di 78
Che una foto abbia sempre un senso è vero solo in senso relativo. Purtroppo la fotografia non presta molto il fianco all'interpretazione, sicuramente molto molto meno della pittura. In un dipinto l'osservazione e la fruizione dell'opera sono veicolate dalla mano dell'autore, da ogni singola pennellata; in una parola dalla manualità! Per cui il primo passo nell'osservazione (soprattutto da profani) di un dipinto è quello di vedere quando somiglia alla realtà, per poi passare all'analisi dei moti interiori dell'artista che in qualche modo potrebbero sopperire alla carenza mimetica dell'opera (cioè la sua poca rassomiglianza con la realtà).
Nella fotografia la carenza mimetica la si deve ricercare appositamente, perchè altrimenti la fedeltà dello scatto con il reale sarà massima e impietosa, ma anche LIMITATA!
La fotografia, infatti, riproduce esattamente la porzione di scena inquadrata, tagliano fuori tutto il resto, anche le storie umane che ci sono dietro e che più di ogni altra cosa meritano rispetto.
Ma perchè scrivo queste cose?
Nella fotografia la carenza mimetica la si deve ricercare appositamente, perchè altrimenti la fedeltà dello scatto con il reale sarà massima e impietosa, ma anche LIMITATA!
La fotografia, infatti, riproduce esattamente la porzione di scena inquadrata, tagliano fuori tutto il resto, anche le storie umane che ci sono dietro e che più di ogni altra cosa meritano rispetto.
Ma perchè scrivo queste cose?
...perché è di queste cose che dovremmo parlare...visto che siamo in un sito di fotografia...
...comunque personalmente non credo che possa mai esistere una immagine fotografica "esattamente" fedele alla realtà della scena o dell'evento ripreso...per il fatto stesso di includere e/o escludere parte della realtà...di fatto il fotografo "dice"...la "propria" realtà...inoltre quello che la macchina fotografica "impressiona"...non sempre è effettivamente ciò che l'occhio umano in quel momento ha visto...poiché come sappiamo il nostro occhio opera tutta una serie di "aggiustamenti"/cambiamenti nel momento in cui osserva qualcosa...
...quindi penso che "la fedeltà dello scatto con il reale"...non possa mai essere effettivamente massima, ma certamente può essere impietosa e spessissimo limitata...
...il punto dunque è piuttosto perchè fotografiamo questo e non quello e in questo modo e non in un altro...appunto (come dice Santino)...il senso di quello che facciamo...
e il senso...è strettamente legato al nostro modo di relazionarci con la realtà...con gli altri e con noi stessi...
...personalmente spesso mi sono chiesta se un vero fotografo debba provare disagio o no nel documentare certe realtà...una domanda stupida...ovviamente...perché una sensazione si sente o non si sente...e il verbo dovere...è proprio fuoriluogo...in effetti molte volte ho visto (così come tutti noi) delle scene e delle situazioni di povertà, di emarginazione, di infelicità e disagio...in quelle situazioni...io non ho avuto il coraggio...di fotografare...
perché?...perché non sono una fotografa...perché quell'atto sarebbe stato inutile e gratuito...triste e irrispettoso...superficiale e cattivo...
...il senso di quello che facciamo...è importante...se ho intenzione di denunciare l'ingiustizia di un mondo che sembra impazzire sempre più e perdere ogni cognizione legata alla solidarietà, al rispetto e cura dell'altro, alla libertà e alla vera possibilità di esprimersi...al rispetto e tutela del mondo in cui viviamo...se voglio fare questo attraverso il mio uso della macchina fotografica...allora (come giustamente dice Giancarlo) lo devo fare "seriamente"...pensando come comunicare tutto ciò...sapendo che anche il "modo" é un'aspetto fondamentale del "perché" ...
...se invece è solo folklore...curiosità...passatempo...allora bisognerebbe ricordare che...da una parte e dall'altra della macchina fotografica ci sono delle persone...che hanno diritto al rispetto...qualunque sia la loro condizione...
...comunque personalmente non credo che possa mai esistere una immagine fotografica "esattamente" fedele alla realtà della scena o dell'evento ripreso...per il fatto stesso di includere e/o escludere parte della realtà...di fatto il fotografo "dice"...la "propria" realtà...inoltre quello che la macchina fotografica "impressiona"...non sempre è effettivamente ciò che l'occhio umano in quel momento ha visto...poiché come sappiamo il nostro occhio opera tutta una serie di "aggiustamenti"/cambiamenti nel momento in cui osserva qualcosa...
...quindi penso che "la fedeltà dello scatto con il reale"...non possa mai essere effettivamente massima, ma certamente può essere impietosa e spessissimo limitata...
...il punto dunque è piuttosto perchè fotografiamo questo e non quello e in questo modo e non in un altro...appunto (come dice Santino)...il senso di quello che facciamo...
e il senso...è strettamente legato al nostro modo di relazionarci con la realtà...con gli altri e con noi stessi...
...personalmente spesso mi sono chiesta se un vero fotografo debba provare disagio o no nel documentare certe realtà...una domanda stupida...ovviamente...perché una sensazione si sente o non si sente...e il verbo dovere...è proprio fuoriluogo...in effetti molte volte ho visto (così come tutti noi) delle scene e delle situazioni di povertà, di emarginazione, di infelicità e disagio...in quelle situazioni...io non ho avuto il coraggio...di fotografare...
perché?...perché non sono una fotografa...perché quell'atto sarebbe stato inutile e gratuito...triste e irrispettoso...superficiale e cattivo...
...il senso di quello che facciamo...è importante...se ho intenzione di denunciare l'ingiustizia di un mondo che sembra impazzire sempre più e perdere ogni cognizione legata alla solidarietà, al rispetto e cura dell'altro, alla libertà e alla vera possibilità di esprimersi...al rispetto e tutela del mondo in cui viviamo...se voglio fare questo attraverso il mio uso della macchina fotografica...allora (come giustamente dice Giancarlo) lo devo fare "seriamente"...pensando come comunicare tutto ciò...sapendo che anche il "modo" é un'aspetto fondamentale del "perché" ...
...se invece è solo folklore...curiosità...passatempo...allora bisognerebbe ricordare che...da una parte e dall'altra della macchina fotografica ci sono delle persone...che hanno diritto al rispetto...qualunque sia la loro condizione...
24.05.10, 10:00
Messaggio 25 di 78
...il senso di quello che facciamo...è importante...se ho intenzione di denunciare l'ingiustizia di un mondo che sembra impazzire sempre più e perdere ogni cognizione legata alla solidarietà, al rispetto e cura dell'altro, alla libertà e alla vera possibilità di esprimersi...al rispetto e tutela del mondo in cui viviamo...se voglio fare questo attraverso il mio uso della macchina fotografica...allora (come giustamente dice Giancarlo) lo devo fare "seriamente"...pensando come comunicare tutto ciò...sapendo che anche il "modo" é un'aspetto fondamentale del "perché" ...
Perfettamente in sintonia con quando riportato da Laura. Non credo che ci siano "ipocriti" che fermano le sventure altrui per cercare la notorietà, ma piuttosto, per cercare di sensibilizzare sempre più il problema, stà poi a chi riprende l'attimo farlo in modo "giusto" e, a chi osserva, trarne le debite considerazioni personali.
Se tutti avessero timori e pregiudizi, nel riprendere certe quotidianità, purtroppo attualissime e dolorosissime, certe situazioni da terzo mondo nessuno le conoscerebbe......!
Perfettamente in sintonia con quando riportato da Laura. Non credo che ci siano "ipocriti" che fermano le sventure altrui per cercare la notorietà, ma piuttosto, per cercare di sensibilizzare sempre più il problema, stà poi a chi riprende l'attimo farlo in modo "giusto" e, a chi osserva, trarne le debite considerazioni personali.
Se tutti avessero timori e pregiudizi, nel riprendere certe quotidianità, purtroppo attualissime e dolorosissime, certe situazioni da terzo mondo nessuno le conoscerebbe......!
24.05.10, 10:46
Messaggio 26 di 78
a Maurizio Furesi
"Moltissimi quadri(se vogliamo un paragone con la pittura)ci appaiono senza senso,solo dei scarabocchi,noi dobbiamo avere la capacità di leggere quei scarabocchi o fotografie per scoprire cosa l'autore abbia voluto dirci(perchè vogliono dire sempre qualcosa)."
secondo me è impossibile un paragone tra pittura e fotografia in questo caso ... gli "scarabocchi" apparentemente senza senso di Jackson Pollock, Joan Mirò, o simili, sono stati espressione di un pensiero artistico e di una ricerca di linguaggio che gli artisti hanno maturato negli anni con fatica e a volte anche con forti sofferenze psicologiche ... di certo nulla a che vedere con la fotografia di cui si sta parlando.
astrattismo pittorico e fotografia di reportage non possono di certo avere un filo conduttore ... almeno secondo me.
Concordo assolutamente con il p ensiero di Santino, Giancarlo & co.
"Moltissimi quadri(se vogliamo un paragone con la pittura)ci appaiono senza senso,solo dei scarabocchi,noi dobbiamo avere la capacità di leggere quei scarabocchi o fotografie per scoprire cosa l'autore abbia voluto dirci(perchè vogliono dire sempre qualcosa)."
secondo me è impossibile un paragone tra pittura e fotografia in questo caso ... gli "scarabocchi" apparentemente senza senso di Jackson Pollock, Joan Mirò, o simili, sono stati espressione di un pensiero artistico e di una ricerca di linguaggio che gli artisti hanno maturato negli anni con fatica e a volte anche con forti sofferenze psicologiche ... di certo nulla a che vedere con la fotografia di cui si sta parlando.
astrattismo pittorico e fotografia di reportage non possono di certo avere un filo conduttore ... almeno secondo me.
Concordo assolutamente con il p ensiero di Santino, Giancarlo & co.
...ed io concordo assolutamente con questa tua giusta precisazione, -Pez-!!
:-))
:-))
Entro (in punta di piedi) in questo interessante dibattito.
Non intendo polemizzare con nessuno e con nessuna delle opinioni fin qui espresse.
Il discorso è senz'altro molto difficile e complesso.
Davanti a un certo tipo di soggetti, a volte ho evitato di scattare, a volte l'ho fatto.
Quando l'ho fatto, credo di averlo fatto in tutta umiltà, senza nessuna intenzione di umiliare la persona ripresa.
Perchè ho scattato? Difficile dirlo con certezza, forse per lo stesso motivo di tutti gli altri scatti rivolti a soggetti più "facili". E cioè mostrare anche ad altri qualcosa che ha colpito non solo il mio sguardo, ma anche la mia curiosità, la mia fantasia o la mia sensibilità....
Vorrei sentire il vostro parere su questa mia immagine:
[fc-foto:14688222]
Non avrei dovuto scattarla e/o pubblicarla?
Personalmente penso di non aver rubato nulla alla persona ritratta in strada (diverso sarebbe il discorso se avessi scattato di nascosto in casa sua). Pubblicandola ho mostrato ad altri le stesse cose che avrebbero potuto vedere se fossero passati in quel luogo in quel momento: una situazione "pubblica" quindi, non strettamente "privata".
Sono pienamente conscio del fatto che nè l'esibizione dell'immagine, nè i 10 euro che ho dato al mendicante (e che gli avrei dato anche senza fotografarlo, quindi non come ricompensa o indennizzo per averlo ripreso) abbiano minimamente modificato la sua situazione.
Però se anche uno solo dei fruitori dell'immagine si è fermato un attimo a pensare a quanto siamo fortunati noi "ricchi" e a quanto non diamo peso alla nostra fortuna magari lamentandoci pure per delle sciocchezze, forse un piccolissimo scopo l'ho raggiunto anche se non penso di aver salvato il mondo nè una sua minima, insignificante parte.
Per quest'altra foto:
[fc-foto:18879578]
ho già spiegato nel commento alla stessa quale è stato il mio comportamento nei riguardi del suonatore di strada, padrone del cane ritratto: ho rispettato il suo desiderio di non essere ripreso, anche se avrei potuto tranquillamente farlo con il 200 mm. anche solo per avere la sua immagine soltanto per me, senza mostrarla o pubblicarla.
Messaggio Modificato (13:36)
Non intendo polemizzare con nessuno e con nessuna delle opinioni fin qui espresse.
Il discorso è senz'altro molto difficile e complesso.
Davanti a un certo tipo di soggetti, a volte ho evitato di scattare, a volte l'ho fatto.
Quando l'ho fatto, credo di averlo fatto in tutta umiltà, senza nessuna intenzione di umiliare la persona ripresa.
Perchè ho scattato? Difficile dirlo con certezza, forse per lo stesso motivo di tutti gli altri scatti rivolti a soggetti più "facili". E cioè mostrare anche ad altri qualcosa che ha colpito non solo il mio sguardo, ma anche la mia curiosità, la mia fantasia o la mia sensibilità....
Vorrei sentire il vostro parere su questa mia immagine:
[fc-foto:14688222]
Non avrei dovuto scattarla e/o pubblicarla?
Personalmente penso di non aver rubato nulla alla persona ritratta in strada (diverso sarebbe il discorso se avessi scattato di nascosto in casa sua). Pubblicandola ho mostrato ad altri le stesse cose che avrebbero potuto vedere se fossero passati in quel luogo in quel momento: una situazione "pubblica" quindi, non strettamente "privata".
Sono pienamente conscio del fatto che nè l'esibizione dell'immagine, nè i 10 euro che ho dato al mendicante (e che gli avrei dato anche senza fotografarlo, quindi non come ricompensa o indennizzo per averlo ripreso) abbiano minimamente modificato la sua situazione.
Però se anche uno solo dei fruitori dell'immagine si è fermato un attimo a pensare a quanto siamo fortunati noi "ricchi" e a quanto non diamo peso alla nostra fortuna magari lamentandoci pure per delle sciocchezze, forse un piccolissimo scopo l'ho raggiunto anche se non penso di aver salvato il mondo nè una sua minima, insignificante parte.
Per quest'altra foto:
[fc-foto:18879578]
ho già spiegato nel commento alla stessa quale è stato il mio comportamento nei riguardi del suonatore di strada, padrone del cane ritratto: ho rispettato il suo desiderio di non essere ripreso, anche se avrei potuto tranquillamente farlo con il 200 mm. anche solo per avere la sua immagine soltanto per me, senza mostrarla o pubblicarla.
Messaggio Modificato (13:36)
@Neocle
guarda che la seconda foto è la stessa della prima!! :-)))
guarda che la seconda foto è la stessa della prima!! :-)))
Corretto l'errore.
chiedo scusa!
chiedo scusa!