A proposito di ETICA FOTOGRAFICA: George Rodger

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Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 46 di 71
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Carla Rho scritto:

Citazione:Forse -forse- le cose di cui ci stupiamo o indigniamo, sono
sempre meno, l'asticella dell'effetto sorpresa o indignazione si è alzata, inevitabilmente.


Ne parlavo proprio domenica scorsa con D. Crocitti. E' come con la pornografia se ci pensate. Le foto presenti nel nostro canale di nudo 30 o 40 anni fa erano pornografia, oggi basta andare su youporn.
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 47 di 71
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@ Carla...

Conservi le annate della Domenica del Corriere del 1907-1914??? Ma se quando siamo stati al raduno a Rimini dicevi di aver compiuto da poco i 35 anni...:-))) Allora ci hai preso in giro?...:-)))

A parte gli scherzi, mi permetto di intervenire ancora su questo bellissimo thread aperto da Giancarlo...

L'ultimo caso che mi viene in mente è quello di Eluana Englaro. Tralasciando se è stato giusto o meno arrivare a ciò che è successo (non è il luogo adatto per parlarne), si è visto palesemente che non è stata pubblicata nessuna immagine di quella donna nel suo letto d'ospedale ma solo foto di 20 anni fa in cui sorride e sembra apparentemente felice, caso diametralmente opposto invece il caso Welby...

Anche qui credo si possa parlare di etica...
Mostrare solo come si era prima e non come si è dopo è stato eticamente corretto?...

Sarebbe scoppiato lo stesso il caso mediatico mostrando come era prima di morire quella ragazza?...

Quanto avrebbe influenzato i cuori e le menti di tutti?...

Una domanda a cui è veramente difficile dare una risposta...



Messaggio Modificato (13-02-09 08:09)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 48 di 71
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Domenico, sei un grande....
Ecco perchè mi schiero fermamente contro tutti coloro che, in merito, hanno elargito giudizi gratuiti.
Solo il padre (e la madre) la vedevano tutti i giorni.
Carlo Pollaci Carlo Pollaci Messaggio 49 di 71
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Purtroppo la madre non poteva vedere assiduamente la povera Eluana in quanto gravemente ammalata...

I quotidiani nazionali hanno pubblicato interviste ad una giornalista che è stata ammessa nella camera di Eluana il giorno prima della sua morte: beh, chi ha detto che "poteva avere figli" ha fatto delle affermazioni, come le ha definite ieri Umberto Eco, fantasmagoriche, al di fuori della realtà nonché di qualsivoglia etica cristiana e laica. Chi premeva per accostarle alle labbra una bottiglietta di minerale per non "farla morire di sete" non aveva semplicemente alcuna cognizione dello stato delle cose, finendo invece col fare da "portatori d'acqua" a politici e personaggi che hanno solo strumentalizzato il "caso Englaro"

Il resoconto della giornalista, di cui mi sfugge il nome, è valso in questo caso, eticamente, molto più di una foto.
Foto che, tuttavia, sono state eseguite in occasione dell'autopsia: spero non verranno mai fuori.



Messaggio Modificato (13-02-09 12:21)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 50 di 71
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quoto in pieno Carlo. Noi italiani siamo maestri nello strumentalizzare l'altrui sofferenza (vedi casi Franzoni, Stasi, Rosa e Olindo) per farne eventi con cui riempire i vari Costanzo Show, Matrix, Porta a Porta, le varie Domeniche IN (OUT direi)....
Pietro Di Maggio Pietro Di Maggio Messaggio 51 di 71
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Sto seguendo questo thread ... veramente interessante come si sta sviluppando.

Attorno a questo tema è un po'che mi ronza in testa una domanda.

Può oggi la fotografia riuscire a formare la coscienza, cioè "far aprire gli occhi" sul mondo o è solo intrattenimento e spettacolo ?

Cerco di spiegarmi, la foto di Rodger, insieme a tante altre, ha contribuito a fa conoscere l'olocausto e a creare una coscienza collettiva.

Oggi può accadere ancora qualcosa del genere, su qualsiasi tema: ambiente, fame, guerra... ?

Il media fotografico, ai nostri giorni, può contribuire ad un processo di cambiamento con la stessa efficacia di 60 anni fa ?



Messaggio Modificato (13-02-09 19:09)
Francesco Montingelli Francesco Montingelli Messaggio 52 di 71
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il problema dell'etica in generale, e in particolare quella del fotografo come si stra trattando qui iin maniera analitica e pulita, incontra in una nazione come la nostra notevoli problemi, perchè la nostra società è una grande società dello spettacolo, un immenso luna park oserei dire. Il confine tra etica e spettacolarizzazione è molto labile qui in italia in particolare, ma non solo, basta spostarsi altrove per vedere quant'io dico. se avessero postato le foto di eluana negli ultimi giorni della sua stanca esistenza, al di là del primissimo impatto che sarebbe stato di dolore e stupore( in negativo si capisce) si sarebbe finiti per giudicare il lavoro del fotografo come un compito ingobile, e quel che è peggio, la vita stessa della ragazza.( quindi concordo con Crocitti)

Io ovviamente sono sempre dell'idea che il fotografo deve per forza fotografare quello che lo circonda, quindi fotografa quello che ha non quello che vorrebbe avere. Ma dopo, le immagini sarebbero entrate in un circolo vizioso atto a fraintendimenti di bassa leva. L'etica di una professione come il fotografo, professione in cui l'uomo non si può scindere dal fotografo, è messa a dura prova in una nazione che sta vivendo ormai da 40 anni una profonda crisi di costume nazionale, cioè siamo uan società di magnaccioni e pallonari.



Messaggio Modificato (13-02-09 19:49)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 53 di 71
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Ci sono modi e modi di fotografare ciò che ci circonda...

Dici bene quando dici che l'Italia è una nazione di magnaccioni e pallonari, verissimo. Esco un attimo solo fuori thread per portare un piccolo esempio: Giancarlo ha aperto questo argomento sul forum in cui tutti, dal più dilettante dei fotografi al più cazzuto poteva dire la sua, eppure ne stiamo parlando in pochi...Se invece di mezzo di fosse stato qualche altro tema scottante (che non menziono sennò mi prendono a sassate) sicuramente ci sarebbe stata un escalation di interventi con i partecipanti tutti animati dalla voglia di parlare...

Credo che anche questo faccia parte dell'etica di un fotografo, scambiare punti di vista per aumentare la propria profondità di campo, la propria però non quella dell'obiettivo. Oppure per etica fotografica viene inteso dover dire semplicemente che una foto è bella o è brutta?...

Comunque lasciamo stare, sono andato fuori tema...

Intervenire su un tema come l'etica, benchè delicato nelle sue sfaccettature può portare a un ottimo scambio di punti di vista ed esperienze, credo sarebbe una cosa utile per tutti. E' il nostro vissuto ad essere trasmesso con le nostre foto. In ognuno dei nostri scatti c'è una parte di noi...

Ed è con esse che possiamo cambiare il malcostume che si è dilagato sino ad ora...
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 54 di 71
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Troppo facile parlare di quegli argomenti domenico, lì tutti si sentono ferrati :-)
E' quando si parla di argomenti più profondi che si vede il vero fotografo, ma hai ragione, siamo OT.

@Pietro
il compito della fotografia non è scuotere gli animi di nessuno, non deve creare nessuna coscienza collettiva. Può provarci, ma non DEVE. Se lo scuotimento non si ottiene non è la fotografia a fallire, ma l'esistenza umana, che si lascia abbindolare da effimere considerazioni.

E il nostro paese è maestro in questo.
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 55 di 71
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Quoto Giancarlo
"il compito della fotografia non è scuotere gli animi di nessuno, non deve creare nessuna coscienza collettiva."
Il compito della fotografia è quello che ogni fotografo le assegna: documentare, raccontare... Se però un grande fotografo con al possibilità di avere enorme visibilità si proponesse di creare una coscienza collettiva, potrebbe riuscire? Penso a Oliviero Toscani... le sue immagini hanno, anche inconsciamente, contribuito ad abituare la gente alla 'varietà di colore' della pelle? E se il dibattito sull'immigrazione si facesse anche con immagini che raccontino questo inferno per migliaia di esseri umani? Se qualcuno si ponesse il problema da un altro punto di vista consiglio
http://www.youtube.com/watch?v=n7WJeqxuOfQ
Un pochino OT... sorry...
Carlo Pollaci Carlo Pollaci Messaggio 56 di 71
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Poco più sopra, essendo l'argomento scivolato su Eluana Englaro, ho scritto che non sarei interessato a vederne la foto sul letto di morte.
Su la Repubblica di oggi c'è un'intervista a Oliviero Toscani che la pensa diversamente. La trascrivo integralmente:

Oliviero Toscani: La proposta ci fu ma non ho fatto nessuna offerta in denaro. Alle foto ero interessato, ne parlai con i direttori di due testate. Trovavo che Beppino Englaro, pur avendo perfettamente ragione, avesse sbagliato completamente strategia comunicativa, mostrando sua figlia in una realtà falsata. Bisognava fare vedere come si era trasformata.

D.C.: Molti l'avrebbero accusata di voler strumentalizzare.
O.T.: La strumentalizazzione c'è stata con quelle foto false. E' stato come far vedere gli ebrei di Auschwitz prima che entrassero nel campo di concentramento.

D.C.: Lei ha fotografato malati di AIDS e ragazze anoressiche. Perché mostrare a tutti l'immagine di una donna in stato vegetativo?
O.T.: Esiste una bellezza della tregedia. La grande arte è piena di immagini di questo tipo. Ora c'è una rimozione della morte e della sofferenza. E se la tecnologia permette di prolungare la vita, se invece di morti nei cimiteri ci sono malati intubati negli ospedali, bisogna documentare anche questa realtà. Io sono interessato a un'immagine se ha un valore socio-politico. Bisognava sgombrare il campo da un equivoco: l'idea che Eluana fosse ancora quella bella ragazza mora e piena di vita. In grado di partorire, ha aggiunto Berlusconi. Un'assurdità. Ma grazie a quella foto, molti gli hanno creduto>>.

Si, perfettamente d'accordo per la foto di documentazione. Meno d'accordo sul fatto che se la verità non è tangibilmente ostentata perde di credibilità. Si può arrivare così a scambiare il dolore di un padre che, con indicibile dolore, ritiene suo preciso dovere accompagnare la figlia alla morte, preservandone fino in fondo, anche nell'immagine, la dignità umana come una "sbagliata strategia comunicativa".
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 57 di 71
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Carlo, ottimo contributo il tuo, grazie.

Sul caso Englaro vorrei spendere qualche parola, perchè anche se apparentemente OT, ha una grossa coerenza con quello che si dice qui. A proposito di questo caso ho avuto modo di confrontarmi con diverse persone, cercando sempre di rimanere terzo e obiettivo nel valutare le posizioni.

La mia personale conclusione è che non siamo noi in grado di dire al Sig. Beppino se ha fatto bene o male. Lui ha fatto, bisogna ammetterlo, una scelta coraggiosa, non è facile determinare la morte della propria figlia, anche se quella morte era già lì e gli abbiamo solo aperto la porta. Il fatto di aprire quella porta è un gesto di coraggio di padre.

Spendere fiumi di denaro per disquisire sulla moralità ed etica di questa scelta è un insulto ad una persona che ha comunque sofferto.

Sicuramente ci sono diversi punti di vista. Quello religioso che non tollera affatto questo gesto, tacciandolo di egoismo e autoconsiderazione divina. Quello oggettivo ateo che lo giustifica come gesto di aiuto alla sofferenza, sulla base del fatto che solo lui conosceva la figlia. Quello agnostico (il mio) che non è in grado di decidere cosa è giusto o sbagliato, limitandosi a rispettare una scelta, che comunque non costituisce reato (si sono pronunciate le maggiori corti italiane ed europee in merito).



Messaggio Modificato (15-02-09 16:02)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 58 di 71
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SIcuramente pubblicare le foto di Eluana OGGI avrebbe posto le cose in maniera diversa. Sulla base di questa considerazione io non direi a priori (e mi riallaccio sempre alla mia visione dell'etica) che pubblicarle era MALE.

Probabilmente se io fossi stato lì avrei scattato qualche foto (in base alle circostanze e sentendo i familiari), ma lo avrei fatto da quello che sono: uno che ama la fotografia. Avrei magari seguito la vicenda fotografandola, e poi forse ci avrei fatto un libro, un racconto di quella vicenda.

Questo è ben diverso dallo spiattellare su una testata nazionale a grande tiratura o su un TG all'ora di punta quella foto, magari corredata di una laconica didascalia o titolo. E' diverso dannazione!!!!

La televisione (e i giornali in misura minore) hanno una influenza diversa sulla gente, perchè quello che ivi si racconta è VERITA', mentre un libro di un tale fotografo rimmarà quello che è, una testimonianza di un fatto sul quale non si vuole trarre alcuna conseguenza.

E' sempre il contesto in cui viene presentata l'immagine a determinare la posizione etica del fotografo, non l'immagine in se...



Messaggio Modificato (15-02-09 16:11)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 59 di 71
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Mi trovo perfettamente d'accordo con la posizione di Toscani per quello che riguarda eventuali immagini di Eluana nella sua straziante condizione. Quella condizione andava documentata e resa pubblica perchè la gente è stata portata a pensare che la ragazza fosse ancora quella nelle fotografie che ci venivano mostrate. Ecco un esempio (per non entrare nell'ambito del caso etico-medico ma rimanendo in quello fotografico)di come UNA semplice fotografia avrebbe sicuramente avuto un impatto sulle opinioni di molte persone. Qui ci vedo veramente come una fotografia avrebbe potuto mutare la coscienza collettiva. E' stato scelto diversamente e ho grandissimo rispetto della scelta. Anzi, solo il Sig. Englaro doveva aver diritto di scegliere. In my modest opinion, come si usa dire...
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 60 di 71
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Io credo che suscitare le coscienze non sia strettamente legato alla questione etica...

Credo invece che strumentalizzare un immagine per suscitarle sia poco etico...

Forzare un immagine, riprenderla da un punto di vista tale da poter indurre a pensare ciò che realmente non c'era a mio parere è poco etico. Toscani ha ragione quando dice: "Bisognava sgombrare il campo da un equivoco: l'idea che Eluana fosse ancora quella bella ragazza mora e piena di vita"...

E' stato più facile crerne di equivoci che di sgomberarli ma parliamoci chiaro, per un pò di gloria e una manciata di soldi l'etica è molto facile da mettere sotto le scarpe...
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