A proposito di ETICA FOTOGRAFICA: George Rodger

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Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 31 di 71
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D. Crocitti:
Non è etico per me mostrare a tutti i costi qualcosa...
Non è etico non porsi domande su cosa sia giusto o non giusto fare...

Sono daccordissimo con te. Il fotografo deve interrogarsi e il suo fine non è di mostrare a tutti i costi qualcosa.
Ci siamo capiti :-) solo sembrava, da come ti eri espresso, che non fosse mai giusto fotografare certe cose.

Guarda

[fc-foto:15911557]
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 32 di 71
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Giancarlo...Concordo, accendo, confermo...Tutto!...:-)
Quell'immagine è ciò che il fotografo ha visto e fotografato...Senza aggiungere niente se non la realtà...

Io nei miei interventi mi riferivo proprio di quello...
O almeno ho provato a riferirmi...:-)

Un paio di giorni fa in tv hanno mostrato due ministri di due stati (se non erano ministri erano comunque politici, parlo di loro solo come esempio) che parlavano in conferenza davanti ai giornalisti. Ad un tratto uno dei due, una donna, viene colta da un malore...

C'erano almeno 20 persone...
Solo l'altro conferenziere gli ha prestato soccorso nei primi istanti...
Gli altri tutti a riprendere e fotografare...
Per me, ma ripeto, per me...Quello non è etico...
marco fulle marco fulle Messaggio 33 di 71
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@ Carla: bello che ci sei! Ringrazia (e IO ringrazio!!) Giancarlo che ha lanciato un 3D SPLENDIDO!! Merito tutto suo. Peccato scrivano i soliti 4 gatti...

@ Domenico: ahah, allora serve punzecchiare: sei stato CHIARISSIMO, finalmente. Intanto scusa la mia "puzza al naso", se ha insinuato classifiche che sono sempre cretine. Poi naturalmente non sono MAI riuscito a tirare fuori la fotocamera al funerale di una vittima di un attentato (e chi ci e' mai stato?) Anzi, di quelle foto nel link che ho citato nel mio primo intervento, la meta' mi hanno irritato proprio per i TUOI motivi. Ma temo che questo sia un mio limite, e Giancarlo ha spiegato benone perche'.

@ Giancarlo: "vivere per la fotografia". Se si tratta di "adorarla" come una specie di divinita', puo' farlo anche chi non scatta una foto in vita sua. Se si tratta di tirare fuori il massimo del fotografo che e' in ognuno di noi, ahime', un amatore avra' sempre il limite del tempo (e spesso anche dei soldi). Puo' fare il furbo come il sottoscritto, ultraspecializzandosi, ma in questo modo non vivra' certo per LA fotografia, ma solo per la SUA fotografia.

@ Giancarlo & Domenico: al 99.99% la pensiamo uguale cmq! Non si scappa, da li'..... E l'esempio del pennuto e' PERFETTO (la foto di Rodger e' troppo insostenibile per parlarne liberamente) per il nocciolo di questo 3D.

Ciao! m



Messaggio Modificato (05-02-09 09:40)
Francesco Montingelli Francesco Montingelli Messaggio 34 di 71
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il fotografo fotografa ciò che ha, quello che vede, non quello che vorrebbe avere o vorrebbe vedere( in parte può farlo, ma la sua visione è sempre limitata alla realtà). non si può vietare ad un fotografo di fissare la sofferenza. non è un pittore, non può inventarsi scenari immaginari.
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 35 di 71
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@ Francesco...

Ci stanno modi e modi di fissare la sofferenza...
L'etica sta proprio in questo...
Fissarla senza farle perdere la dignità...
La vera difficoltà sta lì...

Buona giornata...
Rolando Perondi Rolando Perondi Messaggio 36 di 71
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Non sempre, però, si fanno foto artistiche. A volte il fotografo deve solamente documentare l'accaduto.

http://www.corriere.it/gallery/Cronache ... aggio/1&12
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 37 di 71
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Qui nessuno parla di arte Rolando... Odio il termine arte associato alla fotografia, lo trovo inappropriato. Per me la fotografia è comunicazione che a sua volta può diventare arte, in fondo anche un dipinto comunica.

Quelle foto comunicano. Le avrei preferite in bianconero, ma il corriere preferisce il colore, si vede che vende di più.
Rolando Perondi Rolando Perondi Messaggio 38 di 71
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Citazione:Quelle foto comunicano. Le avrei preferite in bianconero, ma il corriere preferisce il colore, si vede che vende di più.


Quanto hai ragione, Giancarlo.
Nel '64 ebbi la mia grande occasione di diventare fotoreporter. Non sto a raccontare la storia ma il mio misero fallimento dopo un solo mese di "carriera".
Il caposervizio dell'agenzia mi fa notare che quando mi mandano a fotografare un incidente catastrofico io fotografo senza indugiare sui particolari più cruenti, tracce di sangue, qualche cadavere sotto il lenzuolo da vicino, o crudamente da lontano e in modo che non si riconosca il soggetto. Quando poi mi mandavano in questura per fotografare il fattaccio di cronaca nera io non fotografavo mai il volto dell'arrestato, magari con qualche tumefazione succeduta durante l'arresto, e così via ...

Me ne sono andato deluso dalla cruda realtà, le leggi del mercato che allora, neanche 18enne,neppure immaginavo.
Ho messo in un cassetto la mia Rollei 6X6 e l'Edixaflex ed ho ripreso a fotografare tre anni dopo. Cercando, ma senza riuscirci bene, di diventare un artista della fotografia.
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 39 di 71
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@ Rolando Un artista della fotografia lavora di testa, un fotoamatore reportagista (vi piace il neologismo... alla fine è poi uno che fotografa la vacanza in Vietnam...:-) un entomolografo/paesaggistografo/smodellatore di studio/urbansafarista (e vai di neologismi....) fotografa la realtà come la vede, come è, non come potrebbe essere immaginata. Mi inchino sempre davanti ai pochi Artisti della Fotografia. E mi rodo di non avere il talento per essere uno di loro. :-)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 40 di 71
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La differenza è sottile...
Alla fine anche quella foto di Abbas, il funerale, è solo un funerale. Ma come mai c'è qualcosa, un certo non so che che la rende diversa dalle mille foto di funerali che si vedono?

Lui era lì, in mezzo alla folla, al posto giusto e al momento giusto. Io sarei stato altrove, e non avrei fatto un accidenti di niente...
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 41 di 71
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... sono d'accordo con la frase riportata da Nino...
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 42 di 71
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Grazie walter per l'intervento...
Vedo che l'argomento stenta a decollare, quindi cerco di dare nuovo stimolo citando un passo pubblicato sul fascicolo Hachette relativo a Werner Bischof (nella collana dedicata a Magnum Photos). Descrivendo il fotografo, l'editoriale racconta:

"Bischof scopre presto che i vantaggi di una diffusione di massa delle sue immagini (riferito ovviamente alla pubblicazione nelle riviste con cui collaborava, es. DU), destinate a scuotere le coscienze mostrando le ingiustizie sociali, comportano un triste rovescio della medaglia: titoli sensazionalistici, testi e didascalie che stravolgono la volontà dell'autore, tagli e inquadrature arbitrarie... Il senso delle immagini rischi di essere facilmente manipolato in funzione di interessi estranei ai suoi, seguendo magari l'orientamento ideologico delle riviste."
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Ecco, vorrei che si discutesse e si riflettesse ancora su questo...
marco fulle marco fulle Messaggio 43 di 71
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Sei insaziabile, Giancarlo! Sto 3D mi pare gia' un successone...

Esperienza personale (mi pare che chiedi quello). Quando abbiamo fatto la spedizione a Ambrym (Vanuatu) nel 2000, su quei vulcani ci era appena passata Nat Geog, e se ritrovate la storia era tutta un'avventura al limite della sopravvivenza "contro" le guide locali che gliene avrebbero fatte passare di tutti i colori, eredi ovviamente degli ultimi cannibali (l'ultimo caso di cannibalismo certo e' degli anni '50, quindi come resistere?). Abbiamo usato le stesse guide perche' li' c'erano solo quelle, ed erano persone squisite, di una gentilezza davvero primordiale, e abbiamo subito capito l'antifona...

Si sa che quando si parla di natura "violenta" (poveri vulcani...) il "pezzo" deve puntare su fotografi che ne sono usciti vivi per miracolo, di lenti bucate dagli acidi, di fotocamere che si buttano ogni cinque minuti perche' fuse o arruginite.... In genere, si sorride e via! Non c'e' scampo, l'unica soluzione e' pubblicare comunque, se la foto ha un "messaggio" tutto suo (tutti i fotografi di vulcani lo fanno solo perche' sono BELLI, mai perche' sono pericolosi, perche' non lo sono) abbastanza forte passa comunque, per quei pochissimi lettori che possono/vogliono capirlo. Questa conclusione va estesa a tutti i campi: se la foto parla da se', sara' piu' forte di qualunque stupido scritto che la accompagni.

Ciao! m
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 44 di 71
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Grazie Marco, il 3d è un successo per i pochi che vi hanno partecipato, volevo allargare la partecipazione e sentire altre campane.
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 45 di 71
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Se le riviste non vendono i fotografi sono disoccupati (e anche i giornalisti). Quindi tutti devono contribuire al sensazionalismo che incuriosisce. E' sempre stato così. Pensate alle copertine disegnate della Domenica Del Corriere. Ne conservo qualche annata intorno al 1907-1914. Se non sono persone finite sotto i tram a cavalli sono alpinisti caduti in cordata, omicidi passionali, cani che salvano bambini, terremoti devastanti, e via elencando.
Forse -forse- le cose di cui ci stupiamo o indigniamo, sono sempre meno, l'asticella dell'effetto sorpresa o indignazione si è alzata, inevitabilmente. E se l'adrenalina del fotografo vulcanologo è bassa, la si immagina, la si crea, la si racconta, la si provoca ad arte. Immagino che anche nel De Bello Gallico ci abbiano marciato un po' su....:-)))))
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