Raccontiamo l'immagine parte III

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andrea hallgass andrea hallgass Messaggio 16 di 96
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Vuoi per la mia pigrizia, vuoi perchè mi piace osservare gli insetti mentre s'industriano in qualche attività non amo fotografare nelle prime ore del giorno, solitamente inizio verso le 10-11 del mattino e vado avanti fino alle 3-4 del pomeriggio.
Credo che siano le ore peggiori non solo per la luce dura e per il vento che quasi sempre disturba ma anche perchè a quelle ore gli insetti sono vispissimi e poco collaborativi.
Questo che vi racconto è quindi non la storia di come sia nata un'immagine bensì la storia di come ne sono morte tante.

Parto sabato mattina di buon ora (ore 9) per Campo Imperatore con l'idea di fotografare delle Parnassius Apollo (bellissime farfalle); arrivo in perfetto orario (ore 11) trovo un vento che ti porta via e di parnassius non ne vedo neanche una.
Nessun timore, se c'è troppo vento per fotografare sui fiori, il sole splende alto e ci si può dedicare a bacherozzetti che preferiscono stare sulla terra, almeno quella non si muove.
Decido quindi di spostarmi in un arido e polveroso canalone dove solitamente s'incontrano le cicindele, (carabidi infami e velocissimi che non si lasciano avvicinare manco se muori), consapevole di questo monto un'ottica da 180mm con moltiplicatore 2x tolgo la colonna al cavalletto e allargo tutte le gambe per posizionare la macchina fotografica raso terra, imposto tutti i parametri di scatto preventivamente (la cicindela non perdona) e quando ne avvisto una mi avvicino con indifferenza strisciando come una biscia. Purtroppo, questa mia eccelsa attività viene funestata dal passaggio di un gregge di pecore che condisce con dovizia tutto il fondo del canalone rendendomi più ardua l’impresa dello strisciare, in quanto, dovevo con un occhio seguire le cicindele e con l’altro evitare le pillaccole.
Nel frattempo il cielo si rabbuia, tuoni, lampi, e un’acquazone che rende impossibile il proseguimento dei tentativi di avvicinamento alle cicindele.
Il bottino è magrissimo, sono riuscito a fotografarne una sola mancante di due gambe e tutta stropicciata, probabilmente vittima del passaggio del gregge.
L’ora del ritorno non è ancora arrivata ma la situazione è cambiata completamente, infatti, la giornata da torrida e soleggiata si è trasformata in fresca e bagnata, condizione ideale per andar a cercare il Pachystus Cavernosus Variolatus (un grosso carabo endemico di Campo Imperatore). Inizio a vagare affardellato come un mulo ma non ne vedo neanche uno, comincio a rivoltar pietre nella speranza di trovarne qualcuno nascosto e rivolta rivolta viene l’ora del ritorno ma di Pachystus neanche l’ombra.
Sconsolato, con tutte le speranze frustrate torno in macchina, ma qui la sorpresa, sul cruscotto …..bello, immobile, completamente stecchito un bel tafanone probabilmente morto di caldo …. lo raccolgo con cura religiosa e lo ripongo nel pacchetto di sigarette tenendo a mente di non fumarmelo in un momento di distrazione mentre penso: questo me lo fotografo con calma domani.
Cosi è stato, me lo sono fotografato domenica in casa tra gli agi e in compagnia di un bel bicchiere di vino fresco, ed eccolo qua.
[fc-foto:13382952]
Luca Di Paola Luca Di Paola Messaggio 17 di 96
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Ciao a tutti !
Vi volevo raccontare la storia di questa foto anche se è tecnicamente sbagliata, però sono tre anni che tento di beccarla con la lucertola in bocca.

[fc-foto:13385848]


Questa è la femmina della coppia di civette che da ormai tre anni nidifica in un tubo di scarico del muro di cemento , della rimessa di attrezzi agricoli che ho sotto casa.
Anche quest’anno circa due mesi fa la coppia è arrivata, ha ispezionato il vecchio nido, ma disturbata da dei lavori di scavo nelle vicinanze ha mollato tutto ed è sparita.
Terminato il caos circa tre settimane fa si sono rifatte vive, riprendendo possesso del vecchio nido.
Li avevo gia visti + volte fare avanti ed indietro, a turno , maschio e femmina, ora con in bocca un lombrico, ora con una lucertola ma non ero mai riuscito a fotografarli.
Negli ultimi giorni però è capitato spesso di sentire le civette strillare come matte , nel tentativo di allontanare dalla zona del nido una gattina rossa che vive nel condominio. La gatta serafica si faceva le unghie sull’ulivo in cui stava appollaiata l’icazzatissima civetta andandosene con aria soddisfatta solo quando quest’ultima restava quasi senza voce.
L’altra mattina risento gli strilli, corro a prendere la macchina fotografica… convinto comunque che la civetta vedendomi sarebbe fuggita, invece no ! era talmente impegnata a scacciare la gatta che non mi ha considerato finche non ho iniziato a scattare solo allora si è passata la lucertola che teneva fra le zampe nel becco e via sparita fra i rami dell’ulivo !
Purtroppo pero nella fretta di scattare non ho cambiato i parametri della nikon che aveva l’esposimetro impostato sulla lettura a matrice e fa una media su tutto il fotogramma, visto che lo sfondo era scuro… la civetta è risultata sovraesposta bruciando inesorabilmente i bianchi... occhio, zampe, la pancia della lucertola…
Andrà meglio la prossima volta…
ciao
Luca
Giuseppe Sedda Giuseppe Sedda Messaggio 18 di 96
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Qualche volta ci si trova davanti ad una scelta : ecco il racconto di ciò che è successo subito dopo questo scatto.


[fc-foto:13433807]


Qualche giorno fa mi sono recato nel sito di nidificazione dei gruccioni. Ho deciso di posizionarmi frontalmente rispetto all'ingresso per provare qualcosa di diverso.I gruccioni non si sono fatti attendere e di li a poco ho iniziato a fare qualche scatto.Ad un certo punto nel nido di fronte a me si è materializzata una piccola creaturina che aveva deciso di attendere i genitori affacciato al sole .Il piccolo a iniziato a farsi sempre più irrequieto e si è avvicinato troppo fino a portarsi sul baratro, e tanto a fatto che è caduto giù. A questo punto dopo un attimo di sconcerto ho dovuto prendere una decisione, lascio che la natura faccia il suo corso oppure intervengo, beh, non so voi ma io ho deciso di aiutare il piccolino. Sono uscito dal capanno , mi sono sfregato le mani con fogliame e guano di gruccione, ho raccolto il piccolino rimettendolo all'ingresso del nido. Appena posizionato all'ingresso si è subito precipitato dentro, tanto doveva essere spaventato. Poi ho atteso con ansia che i genitori tornassero a nutrirlo ed ho aspettato per una buona ora, tanto che pensavo lo avrebbero abbandonato. Ma dopo un poco i genitori con mio grande sollievo sono tornati al nido e lo hanno di nuovo nutrito. Io francamente non me la sentivo di lasciarlo li sotto il sole, sarebbe morto in pochissimo tempo.......
Non so voi ma io son fatto cosi.

P.S. le mani poi me le sono lavate !!!

Saluti..



Messaggio Modificato (05-07-08 14:49)
Luca Di Paola Luca Di Paola Messaggio 19 di 96
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Grandissimo Giuseppe!!!!
Valeria Bazzan Valeria Bazzan Messaggio 20 di 96
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Grande Giuseppeeee!!!
Maricla Martiradonna Maricla Martiradonna   Messaggio 21 di 96
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stupendi i thread di questa serie, grazie a tutti!
Diego Salom Pedemonti Diego Salom Pedemonti Messaggio 22 di 96
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Bellissimi racconti.
Purtroppo non c'è alcuna descrizione , se non in rarissimi casi , di obbiettivi usati , focali , tempi , aperture e corpi macchina .
Dove è l'utilità per imparare qualcosa ?
Hanno usato una P&S 35-560 ? Una Nikon D3 o D30 con uno zoom 200-400 + 1,4x , oppure una Canon 5D o 40D con un 500 f4 ?
Forse non avrà importanza ma quando si "clicca" sulla foto e si vede una nitidezza eccelsa o approssimativa con uno sfondo disturbante o in armonia col soggeto principale ci si chiede : come mai , perchè cosi microcontrastata o con scarso IQ ? ecc. ecc.
Si sa benissimo che per le foto di questo genere sono necessari almeno 3 dei 4 ingredienti fondamentali : il luogo giusto , la pazienza , la fortuna ed il tempismo .
Ma anche il corredo usato , in un sito di fotografia , dovrebbe avere una rilevanza particolare...sempre che si voglia migliorare . Oppure si da per scontato , essendo tutti professionisti , che uno sfondo omogeneo e delicato sia dovuto al 300 f2,8 piuttosto che a un 500 f4.
Scusate l'intromissione .



Messaggio Modificato (10-07-08 23:42)
FRANCESCO SABETTI FRANCESCO SABETTI Messaggio 23 di 96
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Questa e' una storia vera,al tal punto che tra un milione di anni,qualcuno potra' ancora vedere che tipi di formiche esistevano nel 2006.
La foto l'ho chiamata " THE END ",proprio per la fine scontata della protagonista della mia piccola storia.
Mi trovavo a passeggiare nell'ora di pausa ,quando da lontano vedo brillare su di un pino ,delle bellissime gocce di resina al sole.
Avvicinandomi prendo la mia digitale ( sempre con me ),imposto la Macro Digitale e mentre sto' per fotografare,ecco che mi si presenta la scena,una piccolissima formica che cercava in tutti i modi e con le ultime forze che gli erano rimaste di liberarsi dalla colla
micidiale della resina,ma purtroppo per lei non ci fu' nulla da fare.....e cosi' rimase per sempre dentro la goccia.
[fc-foto:7040301]




Messaggio Modificato (11-07-08 08:12)
Franco Salvini Franco Salvini Messaggio 24 di 96
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L’Amico Fringuello.


Quest’hanno con la famiglia abbiamo deciso di trascorrere qualche giorno in montagna in Trentino Alto Adige più esattamente ad Andalo un bel paese ad circa 1040 metri sul livello del mare,
dopo il primo giorno trascorso ad perlustrare la zona mi accorgo che qui gli uccelli sono abbastanza socevoli,
vedo con mio stupore delle Cesene ( Turdus pilaris)che nei giardini degli abitati cacciano e fanno il pieno di lombrichi per poi porli ai loro piccoli appollaiati nei vicini alberelli.
Poi osservo molti Codirossi Spazzacamino ( Phoenicurus ochruros) moltissimi Fringuelli ( Fringilla coelebs),
ed è la simpatica avventura di questo ultimo uccelletto che vorrei citare.
Una mattina sveglia alle ore 6 per una perlustrazione mattiniera ai giardini di Andalo, molte Cesene stanno facendo il pieno di lombrichi per sfamare i piccoli, anche se purtroppo sempre troppo lontane per il mio ( 75-300 ),
qualche Cornacchia dall’alto scruta in cerca di qualche preda , mentre cammino e sgranocchio un biscotto mi accorgo con mio stupore che sono seguito da un Fringuello che man mano raccoglie le bricciole da me fatte cadere, Dopo un po’ decido di sedermi su una panchina ad ascoltare il canto di Cardellini Verzellini e Verdoni,
Ed osservare le stupende evoluzioni delle Cesene che si rincorrono.
Ed il mio amico Fringuello che fa, anche lui si mette nello schienale della panchina e si mette a cantare ad squarciagola,
io no credevo a quello che mi stava accadendo, anche perche dalle mie parti nel Trevigiano questi uccelli appena ti avvicini se ne scappano come razzi, comunque tornando al mio amico
continuava a deliziarmi col suo canto,
a questo punto pian piano tiro fuori la macchina fotografica dalla borsa sperando che non si spaventi
ma di andarsene non gli passa nemmeno per la testa e si lascia fotografare tranquillamente incurante di me della macchina e degli scatti a raffica che gli facevo.
Dopo aver continuato ancora per un po’ con il suo canto decide di volar via e cosa fa, si va ad appoggiare in un vicino alberello e li ricomincia con il suo canto,
per me quale migliore occasione per fare anche degli scatti più naturali ed ambientati, e con la stupenda luce del mattino,
e mentre il sole saliva continuavo la mia stupenda passeggiata tra il canto e la compagnia di questi stupendi uccelletti .

L'Amico Fringuello L'Amico Fringuell… Franco Salvini 12.07.08 8




La storia con tutte le foto sul mio sito http://www.fainatura.com/ Ciao Franco



Messaggio Modificato (12-07-08 19:55)
Giuseppe Sedda Giuseppe Sedda Messaggio 25 di 96
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Simpatica storia Franco. In effetti anche per me incontrare un uccello privo di timore sarebbe motivo di stupore, dal momento che tutto ciò che riprendo è fotografato solo da capanno. Tranne in rarissimi casi qui da me scappa tutto.

saluti.......



Messaggio Modificato (13-07-08 11:44)
Franco Salvini Franco Salvini Messaggio 26 di 96
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Anche io quel che fotografo qui da noi nel trevigiano va fatto tassativamente da capanno, forse dipende dalla caccia spietata che viene svolta nelle nostre campagne ogni anno e così gli animali si spaventano a morte ed appena ci vedono si danno alla fuga, peccato perche è stupendo vedere questi animali così confidenti non solo fotograficamente parlando, ma nel senso della convivenza che ci potrebbe essere tra l'uomo ed il resto della natura.
Grazie Giuseppe del passaggio: SDM
Ciao Franco



Messaggio Modificato (13-07-08 15:00)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 27 di 96
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Doveva essere la tipica domenica di riposo totale, interamente dedicata a mia moglie, destinazione un bagno di sole sul fiume, giusto per preparaci alle ferie di agosto.
Ore otto uno sguardo al cielo e Marzia incazzatissima mi avverte che la giornata non promette come sperato, nuvoloni neri appaiono minacciosi, quindi niente bagno di sole.
Decido anche se ormai l’orario non è dei migliori, di andare in pedecollina a circa 400 mt.s.l.m. dove un cliente mi ha raccontato di frequenti avvistamenti di caprioli e daini.
Carico in macchina zaino cavalletto e parto, dopo circa venti minuti arrivo su quella strettissima stradina di campagna tortuosissima ed ecco finalmente il riferimento di quella carraia che si inoltra nella fitta boscaglia.
Parcheggio la macchina alla bene meglio e, indossato la zaino comincio a scendere, i raggi di sole alternati alla copertura delle nuvole giocavano a nascondino fra le piante e a tratti filtravano creando riflessi splendidi, ero con la sola compagnia del cinguettio degli uccelli .
In pochi minuti ecco farsi strada davanti a me di un bellissimo pendio, alla fine un laghetto formato da un ruscello, su un lato una capanna di legno, il contadino che falcia l’erba, mi fermo i soliti convenevoli, gentilissimo mi mostra dove passare per raggiungere il monte davanti a me.
Con stupore costeggio il laghetto che via via si fa sempre più stretto ed ecco un bellissimo cigno in compagnia di 2 oche, bellissime, per nulla infastidite, addirittura scivolando
sull‘acqua mi seguono, decido quindi di fermarmi e fare qualche scatto .( foto che ho postato con titolo quack )
Ma ero partito con la speranza di vedere i caprioli, mi rimetto in cammino, salgo fiancheggiando un bosco alla mia destra, mentre a sinistra un prato verde che sembra il pratino di un campo da calcio, cinque minuti soltanto e nel silenzio assoluto sento uno strano rumore provenire dal bosco, mi fermo, mi chino, osservo attentamente ma non riesco a vedere nulla, mah….. forse mi sarà sembrato, comunque per precauzione apro lo zaino e, tengo pronta la canon, preventivamente accessoriata con il tele 300 f4 e il duplicatore 1,4.
Altri venti passi e, stupore assoluto si presenta davati a me un Daino (grazie Giacomo) occhi negli occhi, pochi attimi e scatto, ma sono talmente vicino che ho nel mirino solo il ritratto, rimango fermo, sempre occhi negli occhi, non si muove, delicatamente tolgo il duplicatore e, riesco a fare un'altra serie di scatti, è troppo bello, dolcissimo, addirittura non sembra intimorito, ma forse mi ha concesso anche troppo, di scatto parte con un balzo incredibile si confonde fra la boscaglia, 10 secondi e non lo vedo più.
Sono sicuro che se mi avessero visto in quel momento, avrei avuto un espressione fra l’allibito e il tonto, in estasi per la forte emozione di quei bellissimi e lunghissimi momenti che ho diviso con quello splendido animale, finalmente contentissimo decido di sedermi e accendere una paglia, oltre a dare una sbirciata al display della canon , azz……..sono soddisfatto, anche se dopo quell’emozione le foto passavano in secondo piano.
Fra me e me soddisfatto e appagato, decido che a quel punto posso anche riavviarmi alla macchina, sto per rialzarmi quando si ripresenta la mamma con il piccolo, questa volta molto più infrascati, non sono riuscito a fare la giusta messa a fuoco, ma pazienza, quei precedenti momenti oltre alla visione del piccolo bastano e avanzano .
Rientro in tutta calma rivivendo quelle forti emozioni, è stata una cosa splendida !!!!!!!!!!!!!


[fc-foto:13548137]




Messaggio Modificato (15-07-08 08:54)
Luca Di Paola Luca Di Paola Messaggio 28 di 96
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grazie mille a tutti !! ottimi ed interessantissimi racconti!!
@ Franco Salvini, anche qua dalle mie parti è impossibile fotografare questi piccoli pennuti ( troppi cacciatori)
@ Giorgio mai avuto la fortuna di incrociare un daino in libertà! un po ti invidio!! :-)))


un saluto
Luca
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 29 di 96
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@ Luca ti credo, il momento, lunghissimo, in cui mi guardava negli occhi è stato e sarà, indimenticabile..............
Ciao e grazie
Franco Salvini Franco Salvini Messaggio 30 di 96
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Grazie Luca :-))
Ciao Franco
@ Giorgio molto appassionante il tuo bel racconto, attimi che vorremo non finissero mai, ma per questo restano più impressi dentro di noi.
Ciao Franco



Messaggio Modificato (17-07-08 23:49)
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