Impostazione parametri raw

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Ciro Ciro Messaggio 16 di 20
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Lascia stare le impostazioni di macchina, e resetta tutto.
Se scatti in raw avrai modo di dosare un gran numero di informazioni, che potresti perdere con le impostazioni preliminari.
Considera che il processore di una macchina per potente che sia non può comparare quello di un buon programma per il raw.


Ciro
Roberto Semprini Roberto Semprini Messaggio 17 di 20
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Ciao Giancarlo ma i programmi che tu dici costano molto non tutti se lo possono permettere !

Ciao Roberto Semprini
Nicola Tavernini Nicola Tavernini Messaggio 18 di 20
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Se volete provare un buon programma per elaborare i file raw w non spendere un euro io consiglio UFRAW!!! Ciao
Franco Russo Franco Russo Messaggio 19 di 20
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Scusate, ma se uno non vuole rovinare un jpg, mi è stato detto che per non alterare questo formato, lo si può prima modificare in un altro formato, fare le dovute correzioni e poi riportarlo in jpg.
Pare che questo sistema non alteri tale formato.
Vero?
Giovanni Scelzo Giovanni Scelzo Messaggio 20 di 20
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Mi sono trovato a leggere questa discussione, e di conseguenza il “FORMATO RAW-APPROFONDIMENTO” di Giancarlo Parisi, e vorrei cercare, nel mio piccolo, di contribuire.

Ho avuto la sensazione ( forse mi sbaglio) che passi l’idea che oltre il Raw ci sia il vuoto.
Premetto che scatto all’80 % in raw ritenendo che comunque si possano ottenere ottimi risultati anche in Jpeg.
Innanzitutto bisogna dire che un Raw senza post-produzione è come un negativo senza stampato e le tecniche di post bisogna saperle padroneggiare e non poco ( gestione colori, bilanciamento: ottimale l’inserimento, quando possibile, di un Macbeth Color Checker…) e che se si scatta in Raw per poi raggiungere gli stessi risultati del Jpeg tanto vale scattare in Jpeg.

E’ fuor di dubbio ( come ben spiegato da Giancarlo Parisi) che il Raw offre maggiore qualità e flessibilità:
IL Raw è un file grezzo con i dati reali come catturati dal sensore, senza elaborazione, che permette sicuramente maggiore personalizzazione dello scatto ed essendo un file di sola lettura, non modificabile, si avrà sempre a disposizione una sorta di negativo da poter sviluppare nei modi più svariati.
Lavorando a 12 (14) bit (contro gli 8 del Jpeg) e catturando 4096 (contro 256) livelli di luminosità, offre sicuramente più possibilità di intervento su luminosità e colori.
Possiede una più estesa latitudine di posa.
Non si è preoccupati di stare dietro le mutevoli condizioni di luce o atmosferiche consentendo una maggiore libertà e velocità d’azione………….

Attenzione però a non farsi l’idea che si possa scattare a casaccio tanto poi tutto si aggiusta: ovviamente meglio è la fase di ripresa tanto meno tempo si perderà a computer e tanta più sarà la qualità.
A tal proposito ritengo che convenga comunque impostare il bilanciamento del bianco in auto e le altre impostazioni azzerate al fine di ottenere una immagine più pulita su cui lavorare e che non bisogna assolutamente sovraesporre ( se c’e un minimo puoi tirarlo fuori i pixel bruciati non si recuperano) anzi io ( vista la tendenza ad aprire le ombre delle digitali) sottoespongo costantemente di 1/3 di stop, ritenendo che questo porti alla conservazione dei dettagli nelle alte luci, mentre le ombre e i mezzi toni possono essere schiariti in post.

Detto tutto ciò, non me la sento di dire che il Jpeg sia da bistrattare ( anche per la sua leggerezza), spettando al fotografo la scelta di volta in volta, e credo che qualora si è certi della corretta esposizione ( per es. in studio con condizioni di illuminazione costanti e conoscendo i limiti dell’attrezzatura, o in altre occasioni) sia una opportunità scattare in Jpeg, magari
( anzi, sicuramente) adottando il bilanciamento del bianco personalizzato, ottenendo risultati di ottima qualità.
Si deve aggiungere che un Raw elaborato e convertito a
8 bit ha le stesse proprietà di un Jpeg nativo e che se uno scatto in Jpeg viene salvato sul computer in tiff o Psd non si ha una percettibile perdita di dati.
Per quanto riguarda le regolazioni distruttive ( e qui sono d’accordo solo in parte con Giancarlo) che subirebbe un Jpeg in fase di ritocco, bisogna fare attenzione a come si lavora in post-produzione.
E’ bene lavorare su una copia dell’immagine, duplicare il livello di sfondo che resta bloccato e
cercare di raggiungere lo scopo con il minor numero possibile di operazioni.
Evitare di lavorare con i comandi del menu regolazioni ma preferire i livelli di regolazione che non influenzano direttamente i pixel, permettendo così di fare quante si vogliano prove e di ritornare sui propri passi senza danneggiare l’immagine provvedendo ad unire i livelli una volta soddisfatti.
Utilizzare, per immagini di alta qualità, le curve per cercare di aumentare il contrasto anziché il comando luminosità/contrasto che svolge una azione distruttiva o applicare, a volte, a un livello copia un semplice metodo di fusione che migliora il livello con più delicatezza.
Mai aprire e salvare un Jpeg più di una o due volte ( ad ogni salvataggio si perde qualcosa).
Sperando di aver dato un utile contributo voglio in fine segnalare due articoli utili di due siti molto interessanti:
“Alla scoperta del Raw” di Agostino Maiello su www.nadir.it (area tecnica/digitale)
“Appunti sulla gestione dei File Raw” di Paolo Castagnini su www.abc-fotografia\abc\raw.htm



Messaggio Modificato (20-04-08 16:53)
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