ancora HCB ... ma a Torino
21 marzo – 24 giugno 2012
Palazzo Reale di Torino
Fino al 24 giugno, le storiche e prestigiose sale di Palazzo Reale di Torino ospiteranno la mostra Henri Cartier-Bresson. Photographe, una retrospettiva antologica che rende omaggio al genio francese della fotografia.
In mostra oltre 130 fotografie in bianco e nero, scattate fra i primi anni ’30 e la fine degli anni ’70, concorrono a raccontare la storia di uno sguardo eccezionale, del fotografo che fu definito “l’occhio del secolo”.
Accanto a immagini ormai storiche, nel percorso in mostra sono presenti anche fotografie di persone comuni: donne, bambini, lavoratori, anziani, ritratti nella propria quotidianità. Scatti di getto, dove i soggetti non sono quasi mai in posa, ma vengono sorpresi nell’atto di compiere un gesto o nello svolgersi di una situazione, nel tentativo di rappresentare la realtà senza orpelli, nella sua immediatezza.
“Quando guardo un’opera di Henri Cartier-Bresson – scrive Yves Bonnefoy nel volume Henri Cartier- Bresson. Photographe (1979) – provo dapprima meraviglia che possano essere accadute situazioni così ricche di senso, così intense..” quello stesso stupore che proviamo noi oggi, a distanza di anni, di fronte a queste fotografie senza tempo, capaci di esprimere l’essenza delle cose e di trascinare lo spettatore nella verità dell’attimo immortalato.
Palazzo Reale di Torino
Fino al 24 giugno, le storiche e prestigiose sale di Palazzo Reale di Torino ospiteranno la mostra Henri Cartier-Bresson. Photographe, una retrospettiva antologica che rende omaggio al genio francese della fotografia.
In mostra oltre 130 fotografie in bianco e nero, scattate fra i primi anni ’30 e la fine degli anni ’70, concorrono a raccontare la storia di uno sguardo eccezionale, del fotografo che fu definito “l’occhio del secolo”.
Accanto a immagini ormai storiche, nel percorso in mostra sono presenti anche fotografie di persone comuni: donne, bambini, lavoratori, anziani, ritratti nella propria quotidianità. Scatti di getto, dove i soggetti non sono quasi mai in posa, ma vengono sorpresi nell’atto di compiere un gesto o nello svolgersi di una situazione, nel tentativo di rappresentare la realtà senza orpelli, nella sua immediatezza.
“Quando guardo un’opera di Henri Cartier-Bresson – scrive Yves Bonnefoy nel volume Henri Cartier- Bresson. Photographe (1979) – provo dapprima meraviglia che possano essere accadute situazioni così ricche di senso, così intense..” quello stesso stupore che proviamo noi oggi, a distanza di anni, di fronte a queste fotografie senza tempo, capaci di esprimere l’essenza delle cose e di trascinare lo spettatore nella verità dell’attimo immortalato.