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"Scarpe nuove" di Aldo Feroce

"Scarpe nuove" di Aldo Feroce

1.901 6

"Scarpe nuove" di Aldo Feroce

Addis Abbeba 2201.
Mi girai e mi colpirono le sue scarpe. Erano aperte ed i suoi piedi ormai per quelle scarpe non più adatti.

Nikon FM - pellicola hp5

di Aldo Feroce

Commenti 6

  • laura fogazza 15/12/2009 9:48

    bellissima immagine!!!
    laura
  • Aldo Feroce 06/12/2008 11:05

    avrei potuto fare meglio ,mi dispiace ma sono in attesa del ritorno del mio negativo
    all'inizio scansire era una cosa nuova,non sapevo quale fossero i criteri di scansione da un po' ho imparato,
    tornera' utile la nuova scansione che dara' la sua giusta collocazione di un buon negativo.
    grazie
    Aldo
  • Angelo Facchini 04/12/2008 12:30

    Un bel racconto, una bella idea, ma la resa della foto non le rende giustizia.
  • giancarlo crocicchia 02/12/2008 20:51

    Riuscire a coniugare tecnica e messaggio è cosa ben difficile, la ruvidezza del passaggio secondo me non la penalizza anzi accentua la condizione di estremo disagio di chi indossa le scarpe. La trovo coerente e reale.
  • Carlo Atzori 30/11/2008 21:17

    Una di quelle foto che o ami alla follia o vai avanti e fai finta di non averla vista.
    A me personalmente questa foto piace moltissimo perchè attraverso pochissimi elementi racconta tantissimo, esprime un pensiero, un futuro incerto, una realtà, purtroppo, molto attuale.
    Scarpe diventate strette, addirittura di 6 o 7 numeri più piccole, adatttate tagliandole, come se la realtà di questa persona si attaccasse disperatamente al possesso di una scarpa che, da noi, non troverebbe spazio neanche nella busta della spazzatura. Contrapposizione di realtà diverse, la nostra e la loro, un tema forte, passionale ed intenso, il bisogno e probabilmente questa persona sorride alla vita più di quanto facciamo noi ogni giorno, anche se non ha nulla di concreto per sorridere se non la propria vita, bene inestimabile.
    Splendida foto, complimenti all'autore.
  • Vincenzo Galluccio 30/11/2008 18:35

    L'interesse per il "contenuto" si perde attraverso una relaizzazione approssimativa, insomma un racconto scritto male.