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Progetto "Non Luogo" - 20. "n.l. #02" di Claudio Solera

Progetto "Non Luogo" - 20. "n.l. #02" di Claudio Solera

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Progetto "Non Luogo" - 20. "n.l. #02" di Claudio Solera

"... A volte, infatti, occorre che il tempo con il suo trascorrere di gente e con le migliaia di passi che fa stratificare, generi l'identità di un luogo, e che sia anche il contesto ad appropriarsi di uno spazio, che può – a buon diritto- anche essere semplicemente luogo di passaggio, e rispondere alle esigenze di tutti coloro che desiderano usarlo (nel modo più funzionale possibile) per un determinato scopo: spostarsi, partire, fare acquisti ecc...
Alla luce degli spunti citati, si può dire che questi “non-luoghi”, pur non essendo storicizzati come, ad esempio, una piazza di una città, costituiscono sovente per vari motivi dei punti di incontro della collettività che esercita la sua quotidiana, necessaria mobilità, e pertanto, lentamente, si vanno riempiendo di alcuni di quei contenuti che prima erano prerogativa di altri spazi. Senza alcun dubbio occorre riporre una sempre maggiore attenzione nel progettare queste strutture e le altre definite non-luoghi, considerandole sempre più non come semplici strutture di transito, ma come spazi dove contemplare anche una relazionalità, fatta di incontri se vogliamo fugaci, ma dove pur sempre si svolge una parte della vita della collettività contemporanea.

(“Non luoghi: introduzione ad una antropologia della surmodernità”, di Marc Augé)

di Claudio Solera

Commenti 5

  • Barbara Beggio 01/04/2010 17:03

    dopo aver fatto una figura barbina complimentandomi con la sig.ra Rho credendo fosse suo questo scatto, credo ora sia giusto congratularmi con l'effettivo autore.
    Complimenti.

  • SaraOcchi 17/03/2010 21:07

    groviglio di strutture, caos. poi una figura seppur non perfettamente definita...sfugge in primo piano ...cerca una sua strada....grande!!!
  • paolo pasquino 17/03/2010 18:46

    mamma mia come concordo con Roberto.. è vero spettacolo!!
  • Barbara Beggio 17/03/2010 16:41

    non è un caso che si sia scelta una spirale qui perchè anche se si parte dal largo -che io vedo come lo scorrere della massa passante- poi il cerchio tende a stringersi filtrando un passaggio più stretto quasi unendosi in sè.
    Solo in questo modo e tramite il contatto più forte dei passaggi stretti viene a crearsi una sorta di "storicità identificativa" in teoria per definizione mancante al non luogo ma che invece proprio per questa sua prerogativa diventa infine il contrario di sè stesso.

    B/n magistrale, architettura fantastica, passaggio umano descritto in uscita perfetto.
  • Ivano Cheli (1) 17/03/2010 16:36

    anche questa mi piace molto, un nonluogo con nonpersona che lo attraversa e niente di se lascia...