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"Paesaggio extraurbano" di Fulvia Menghi

"Paesaggio extraurbano" di Fulvia Menghi

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"Paesaggio extraurbano" di Fulvia Menghi

Questo scatto fa parte di un piccolo lavoro che soò mettendo a punto. La foto è come è stata scattata, senza nessun intervento in post.
Chiederei se il racconto che ho intenzione di fare può essere fatto con inquadrature contestualizzate in questo modo e se la presenza umana è indispensabile.

Dati di scatto: 18.0 mm - f9.5 - 1/350 - ISO 100 -1EV.
fulvia menghi

Commenti 18

  • laura fogazza 25/06/2011 8:27

    ...vedo solo ora l'intervento di Fulvia...e la conversione in bn...
    .
    ..in bn e con quella piccola correzione all'inquadatura è davvero molto meglio....e la "marginalizzazione" della figura umana è appena percettibile....ma ben integrata nel gioco dei neri e dei bianchi...

    ciao, laura :))
  • fulvia menghi 20/06/2011 1:10

    volevo ringraziare tutti gli interventi
    ........... mi avete "ammazzato" chevepossino! :-))
    cmq io andrò avanti con il mio lavoro su questo progetto, prendendo atto di quanto detto sopra!
    perchè credo che raccontare una storia già vista non è facile
    grazie a tutti!
    fulvia
  • Arnaldo Pettazzoni 15/06/2011 18:11

    "Non si fotografa sperando che qualcosa accada dentro allo scatto!!!" è la sintesi centrata in pieno da Aldo sul fiume di parole che si sono dette...personalmente chiudo l'argomento.
  • Aldo Feroce 15/06/2011 17:12

    se provate ad andare in ristorante e ordinare un piatto di pasta diciamo "alla Norma"......mi aspetterei un bel piatto mantegato nella padella dove il sugo con la pasta si amalgam molto bene.
    Se invece mi portono un piatto di pasta con il sugo sopra, oltre a provare orrore rimango anche deluso dal prodotto finale.
    chi ha fatto questa foto l'ha fatta con troppa "superficialita'" in ripresa quanto in post produzione...diciamo che ha mantenuto la sua"purezza".
    Non si fotografa sperando che qualcosa accada dentro, ma si cerca.
    in questa immagine così come è l'unica variante poteva essere rappresentata dalla rete metallica come riferimento principale e con tutto quello che magari lui ha ripreso ..dal basso verso l'alto ..e una post "energica" avrebbe dato il "carattere alla foto e all'idea del fotografo che secondo me manca
  • Maricla Martiradonna 15/06/2011 13:50

    INTERVENTO DELL'AUTORE:
    "Ringrazio nuovamente tutti gli interventi fatti, questa è una mia elaborazione in bn, perché non sono assolutamente contrario al lavoro di post!
    Grazie".
    Versione in b/n
    Versione in b/n
    Maricla Martiradonna
  • Arnaldo Pettazzoni 14/06/2011 20:55

    Vero!!!! non esiste nemmeno in analogico la verginità di uno scatto..verginità intesa "come macchina ha fatto"
    Ho qualche riserva sui confini del post in digitale soprattutto quando se ne fa solo un cattivo uso ( giudizio dato esclusivamente dai miei occhi).
    Basta cambiare di un grado la temperatura del rivelatore e hai già esequito un post analogico.
    Mascherature, sovrasviluppi, sottosviluppi, gradazioni diverse di carta da stampa, e altri trucchetti che non elenco, sono tutti post produzione, compreso le doppie esposizioni sotto l'ingranditore e basculaggi vari, compresi i tagli....tagli che sono analoghi al digitale.
    Condivido chi ha commentato prima di me che il post è necessario, direi obbligato per l'esito finale di un lavoro sia esso come stampa o come file
    Comunque non saprei quale post applicare in questa foto...altro mio limite autore.

  • Franco Farina 14/06/2011 19:05

    Il problema di questa foto ordinaria è nel "no-post".
    Per raccontare quello che la situazione non racconta, solo un buon uso personale e in modo creativo dei mezzi a disposizione può fare il miracolo. Altrimenti vedo solo due strutture, una rete di recinzione, un signore in versione balneare ecc. ecc. il tutto perfettamente slegati tra di loro.
    Poi, invece di dire nessun post, direi più correttamente: senza un uso corretto del post, che mi sembra sia più adeguato.
  • laura fogazza 14/06/2011 10:20

    ...sul... "no post"...consiglierei l'Autore di leggere gli innumerevoli interventi e 3d di Carlo Pollaci e Giancarlo Parisi in primis.....qui su fc....su questo abbondantemente discusso argomento....

    laura :)))
  • Francesco Torrisi 14/06/2011 9:53

    Non esiste foto analogica e tanto meno digitale che non necessiti di produzione dopo lo scatto !!!!!!!
    Anche quando portiamo la pellicola da un centro di sviluppo e stampa, le stesse macchine automatiche moderne, nello stare a stampare le foto, analizzano il negativo e danno la "loro" (da software) esposizione dei tre colori per ottimizzare lo scatto.

    Semmai la valenza può essere quella che uno scatto ben equilibrato fin dalla cattura (analogica o digitale che sia) necessita di "MINIMI" interventi....

    Quando mi si dice "no post" io ci leggo più una incapacità dell'Autore più che un pregio dello scatto.
    Mi scusi l'Autore per a mia sincerità sicuramente.... "antipatica ed irriverente" da sentire.
  • Carlo Pollaci 14/06/2011 8:04

    Dalle parole dell'Autore emerge che si tratta di un progetto fotografico "in progress". Nulla da dire al riguardo: se l'idea è valida decollerà, però mi sembra che i dubbi che l'A. stesso manifesta siano un po' troppi. In ogni caso gli faccio i migliri auguri per la riuscita del suo progetto.

    Secondo (ma non per questo meno importante) aspetto: l'A. dichiara >. A tal proposito è fin troppo facile dire che praticamente non esiste la "fotografia", sia essa analogica che digitale, senza post-produzione. Chi si ostina a coltivare questa idea di "purezza primigenia" della fotografia non fa che semplicemente contraddire l'intera storia della fotografia. Poiché non è questa la sede idonea per sviluppare questo argomento (peraltro trito e ritrito) mi limito ad una citazione presa da un interessante sito che ho scoperto proprio oggi e che condivido in pieno:
    >.

    La foto proposta. Mi sembra che essa rifletta i dubbi dell'A. Principalmente quello se inserire o meno le presenze umane. Dalla foto emerge un tentativo "timido", mentre a mio avviso l'uomo (relegato ai margini) avrebbe meritato, a mio avviso, maggiore attenzione.

    In conclusione, l'A. farà certamente bene a portare avanti il suo progetto, purché sia consapevole che il tema che ha scelto è abbondantemente trattato (e abusato), per cui è molto difficile, al riguardo, proporre qualcosa di nuovo.
    Per quanto riguarda l'aspetto finale delle foto, non è, secondo me, la questione non sta tra scegliere bn o colore, quanto piuttosto di "fissare/stabilire/prefigurare" una propria personale "idea" fotografica e fare in modo che le foto scattate si sovrappongano quanto più possibile ad essa. Ciò comporto un processo ideativo/creativo/manuale che deve necessariamente comprendere o, se si preferisce, fare i conti con la post-produzione.
  • Arnaldo Pettazzoni 13/06/2011 23:17

    Autore!!! continuo a non capire , probabilmente perchè non vedo quello che tu vedi.
    L' inquadratura inclinata, classificata forse erroneamente da me "fuori bolla" capisco che è stata da te cercata..meglio!! voluta, e so anche il senso che comunica usandola , ma non nel contesto che hai pubblicato. Esistono a mio avviso interferenze e distrazione che non permettano il messaggio immediato che tu proponi. Manca un punto di forza che non colgo nemmeno nell'elemento umano. La nota in calce che hai scritto... essa è un'indirizzo obbligato per chi guarda la foto..... se non esistesse, l'interrogativo sulla foto sarebbe stato per me più amplificato.
    Condivido il b/n... sarebbe leggermente migliorata, ma strutturalmente non sarebbe cambiata.
    Naturale che la mia opignone è personale, e non atta a sottovalutare il lavoro altrui, probabile anche un mio limite autore.
  • laura fogazza 13/06/2011 22:01

    ...leggo ora l'intervento dell'autore...
    bé...se il tuo intento, Autore, era esprimere la "marginalizzazione" dell'uomo...allora il discorso è diverso...e la tua scelta ha senso...anche se secondo me inquadratura e punto di ripresa...risultano qui poco efficaci per esprimere il tuo concetto....

    parere personale ovviamente...
    :))
  • laura fogazza 13/06/2011 21:57

    ...le costruzioni sono indubbiamente interessanti per forma e colori...anche l'inquadratura obliqua può certamente essere interessante, quando si tratti di mettere in evidenza linee o strutture di questo tipo....che si tratti di strutture urbane o extraourbane francamente...credo che abbia poca importanza...visto il continuo mutevole trasformarsi della città e della/delle sue identità...
    ...il sogetto umano è, secondo me, ininfluente in questo caso...poiché troppo defilato e minuscolo...ma anche le strutture architettoniche sono riprese con un'inquadratura dispersiva e poco efficace...
    ...se avessi voluto contestualizzare la scena....avrei cambiato inquadratura, ripreso da una diversa angolazione palazzi e soggetto umano e lasciato il colore (accentuandolo un po')....
    in questo caso invece...avrei optato per un'inquadratura che escludesse l'uomo e avrei convertito in bn...
    ad esempio in questo modo:



    laura
  • Maricla Martiradonna 13/06/2011 21:54

    INTERVENTO DELL'AUTORE:
    "Per prima cosa voglio ringraziare chi ha dedicato il suo tempo per la lettura di questa foto, grazie.
    Mi riallaccio a quanto indicato nella didascalia e
    riconosco che la foto proposta può indurre nel dubbio l'osservatore in relazione al più ampio progetto.
    Mi spiego meglio.
    Il mio intento è quello di rappresentare gli spazi
    extraurbani, diciamo le periferie delle grandi città
    dove grandi spazi desolati circondati a volte da
    mostri di cemento annullano l'elemento umano
    creando una atmosfera densa di squallore... un non luogo dove l'elemento umano viene risucchiato dal "nulla" che si respira in tali ambienti.
    Avendo consultato materiale sull'argomento, tramite
    questo scatto chiedevo a voi se appunto l'elemento
    umano può essere utile ad enfatizzare tale senso di
    disagio o la sua presenza può essere aprioristicamente evitata e quindi eliminata.
    @ Arnaldo
    il "fuori bolla" è un modo, credo, secondo la mia visione per enfatizzare la precarietà di chi vive a ridosso e dentro un paesaggio extraurbano.

    Sono daccordo con Carlo sul bn!
    Grazie".
  • Seby Privitera 13/06/2011 21:25

    Credo che x una buona chiave di lettura
    ci sono dei punti che non giocano a favore,
    Diagonale storta e Colore a questo punto diventano
    dettagli insignificanti,
    e' come andare a cercare la verginita' ad una 90 enne,
    certo enfatizzando un po' sarebbe stata molto gradevole agli occhi.Blu, giallo, bianco e verde sono accoppiate
    straordinarie che amplificano il concetto metropoli...
    Tuttavia c'e un soggetto umano,
    (anche molto interessante)
    ed e' propio lui che assume il ruolo di ago della bilancia,
    perche' se non ci fosse stato,
    allora l'angolazione, il colore avrebbero avuto un senso,
    ma c'e e allora il peso e' dalla sua parte,
    l'occhio lo cerca, ci si chiede cosa?
    lui e' il dettaglio,
    ma e' stato ripreso(secondo il mio modesto punto di vista)
    troppo superficialmente,
    come se fosse stato fatto un solo scatto timido
    e poi basta,
    io avrei decentrato un po' a sinistra,
    non si sarebbe vista piu' quell'auto tagliata a meta'
    e allo stesso tempo il mio dettaglio avrebbe avuto piu' scena,
    sarebbe stato inserito nel suo contesto
    extraurbano senza la sua maglietta,
    con la sua pancia,
    i suoi occhialini da sole,
    senza quel verde davanti
    e con due mostri in costruzione dietro,
    insomma, una fotografia con la A maiuscola.
    @autore
    potevi continuare e farne altre, no?
    c'e una rete davanti che ti proteggeva...
    e quando ti prendeva?
    (scherzo)
    francamente io mi mordo le mani,
    c'e un uomo dietro a del filo spinato,
    con la messa a fuoco su di lui,
    il filo spinato sfocato avrebbe dato un effetto straordinario,
    alla sinistra un casermone bianco,
    davanti un'altro in costruzione,
    un cielo da favola,
    e lui il perno di tutto.......
    Un grande fotografo disse=
    a volte basta un passettino e la foto diventa fotografia.