P R O I B I T O
In questa vita
è
"Vietato fermarsi"
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Informazioni
| Sezione | Temi: Fotografia concettuale |
| Visto da | 1.603 |
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janna schwarzkopf 21/12/2007 13:16
nice colours...Christian Knospe 05/12/2007 12:44
++++chris
Antonio Morri 04/12/2007 11:54
Complimenti per l'immagine, molto bella e le riflessioni collegate!Complimenti Gianmarco!
Luca Ciardiello 04/12/2007 9:54
+++Fabricio Luiz Guerrini 03/12/2007 21:01
Giusto averla messa nella sezione "concettuale", perchè si presta a varie interpretazioni: è questa la bellezza di questa foto stimolante e provocatoria. FabricioS. BERG 03/12/2007 21:01
love your pics*Gaetano Ficara 03/12/2007 20:23
Un piccolo capolavoro....Ciao,
Gae
Maurizio Vicedomini 03/12/2007 17:11
Che stranissimo effetto ... quel promontorio come punto focale della scena ... anche le nuvole vi si dirigono ...E davanti a tutto questo cartello ... che sembra tutto meno che riferito al codice stradale ...
Per me fra le tue migliori ...
Massimo Mannucci 03/12/2007 15:41
Scatti inconfondibili.Bravo e acuto come sempre!
:o)
Onorino Paluzzi 03/12/2007 14:10
oppure chi si ferma è perduto!!!!BELLISSIMA
Ambra delle Grottaglie 03/12/2007 13:56
mi piacciono queste tonalità.... che danno l'idea come di pericolo... di presagio...bella...
Patrizia Todisco 03/12/2007 13:31
Ottimo punto di ripresa ed elaborazioneLaPatty
Giuseppe Minniti 03/12/2007 13:10
Bellissima!Di grande impatto!!
Bravo!
Ciao
Piero Calzona 03/12/2007 12:56
Straordinaria Gianmarco, molto intensa, complimenti!!!Piero
Neve Neve 03/12/2007 12:44
C'è un albero dentro di metrapiantato dal sole
le sue foglie oscillano come pesci di fuoco
le sue foglie cantano come usignoli
è un pezzo che i viaggiatori sono scesi
dai razzi sul pianeta ch'è in me
parlano una lingua che ho udito in sogno
non ordini non vanterie non preghiere
in me c'è una strada bianca
le formiche passano coi semi di grano
i camion passano col chiasso delle feste
ma il carro funebre -è proibito- non può passare
in me il tempo rimane
come una rosa rossa odorosa
che oggi sia venerdi domani sabato
che il più di me sia passato che resti il meno
non importa.
(N. Hikmet)