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La scelta sbagliata

La scelta sbagliata

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La scelta sbagliata

Tratto dalla raccolta di narrativa
Racconti di gente normale

Titolo: La scelta sbagliata

Mi chiamo Saverio, sono figlio unico, i miei genitori sono morti quando ero piccolo, vivo in un casale alla periferia di Firenze in una zona che fino a vent’anni fa era campagna. Adesso attraverso l’urbanizzazione della zona la visuale da verde e rigogliosa che era si è trasformata in un ricco agglomerato urbano progettato per accogliere i clienti che accedono al campo da golf a diciotto buche costruito nella vallata circostante. Il proprietario è un nobile, cugino di primo grado del povero conte Mariani per il quale ho lavorato fino al giorno della sua morte. Egli mi offrì fior di quattrini per farmi vendere il fazzoletto di terra ereditato dai nonni e confinante da un lato con uno dei suoi possedimenti, per ragioni affettive, all’epoca rifiutai la proposta e fu proprio lui ad assumermi nell’azienda agricola di famiglia che tra l’altro si trova a pochi chilometri dalla mia abitazione. La persona di cui narro, venuta a mancare di recente e con la quale nel corso degli anni, ho instaurato un rapporto di fiducia e stima, oggi avrebbe avuto settantacinque anni, quaranta li ha passati ad amministrare il patrimonio che il figlio Alfonso , nel frattempo, per sentito dire, pare abbia provveduto a sperperare. Prima di cadere nel baratro della droga, Alfonso, a detta dei suoi professori, era dotato di una mente brillante e acuta al contrario di Raffaele, figlio del cugino di primo grado del conte. La passione per i libri aveva portato Alfonso , nonostante la giovane età, a raggiungere traguardi ragguardevoli sia nello studio che nella vita privata. Tutto era precipitato improvvisamente il giorno in cui per gioco Alfonso e Raffaele decisero di iniziarsi all’uso delle droghe pesanti e di comune accordo iniettarono nelle loro vene più e più volte prima di essere scoperti , davanti agli occhi increduli di mio nonno, dosi di eroina. All’epoca Alfonso aveva cercato di affrontare il problema parlandone con i suoi genitori che lo avevano allontanato dalla famiglia mandandolo a terminare gli studi universitari a Siena insieme alla persona sbagliata, suo cugino Raffaele che in un raptus di follia dovuta all’astinenza , aveva cercato di accoltellare il pusher che il quel periodo aveva rincarato il prezzo della dose e si rifiutava di abbassarlo. Raffaele era finito in guai seri. Alfonso, durante le fasi preliminari del processo tenutosi a Firenze, consigliato dall’avvocato di famiglia, aveva testimoniato a sfavore di Raffaele ed era stato scagionato dall’accusa imputatagli di concorso in omicidio. Dopo tre anni di detenzione , Raffaele aveva fatto il suo ritorno a casa. I due avevano ripreso a drogarsi, questa volta con più convinzione della precedente. Le cose per Alfonso erano definitivamente precipitate con il lutto della madre venuta a mancare in un delicato momento della sua vita . Da allora sono passati diversi anni durante i quali Alfonso pare “sempre per sentito dire” abbia girato mezzo mondo sperperando, dopo aver impugnato il testamento, tutta l’eredità lasciatagli anche dalla sua povera mamma . La morte per overdose di suo cugino Raffaele, avvenuta qualche mese fa in circostanze misteriose in quel di Siena, ha fatto il giro in breve tempo della Firenze bene. Il parroco, durante la celebrazione della messa funebre di Raffaele ha fatto il nome di Alfonso che è entrato in chiesa tra lo stupore ed il mormorio dei presenti. Al povero vecchio padre è preso un colpo tanto che è deceduto in ospedale qualche ora dopo l’accaduto. Io, dal canto mio, continuo il lavoro per il quale mi pagano. Ora sono al servizio del cugino di primo grado del conte, al quale, dopo aver diseredato Alfonso, ha lasciato, come da testamento, l’intero patrimonio di famiglia. Per la morte di Raffele sono state aperte ufficialmente le indagini. Proprio ieri il commissario al quale è stato assegnato il caso, un certo Luca Corradi, è venuto da me per interrogarmi mi sono impicciato un paio di volte nell’esporre i fatti ora sono accusato di concorso di colpa se solo avessi detto la verità subito, la mia vita non sarebbe cambiata in un giorno.
Morale la verità prima o poi viene sempre a galla

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