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Il giullare e la rosa

Il giullare e la rosa

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Il giullare e la rosa

Tratto dal romanzo di narrativa
Sulle sponde del nilo

Il giullare e la rosa:
Il sogno ad occhi aperti di quel giorno era particolarmente bello.
Come succedeva da anni, la figura di Anubi apparve davanti ai miei occhi:
“Ai suoi piedi, un giullare dalla faccia simpatica, le recitava versi profetici e adulatori.

Il giullare proseguì rivolgendosi a me:

“Un uomo alto, biondo, proveniente da un’altra epoca, in perfetta tenuta da cerimonia, togliendosi un meraviglioso cappello piumato mi salutò dicendo:

Osservavo la scena incantata.
“Anubi era in piedi davanti a me.
La maschera d’oro, adorna di lapislazzuli e turchesi, brillava sotto il sole primaverile”.
Ogni volta che appariva in tutta la sua magnificenza, mi chiedevo il motivo per il quale la sognavo.
Purtroppo i miei “perché” rimanevano sempre sospesi in aria.
A volte ne parlavo con mia madre, a volte con mia sorella, a volte, addirittura, con le mie gatte e da bambina, spesso, con la psicologa, la dottoressa Dora, che ancora oggi se capita, saluto con affetto.
È una donna di classe, indossa grandi occhiali rigorosamente firmati dalla montatura argentata, i capelli bianchi sono sempre in ordine e le incorniciano il viso magro e austero, ama le collane con la pietra dura, ne ha tantissime!
Nell’arco di trenta secondi feci dietro-front e rientrai in casa.
“Ma quale vacanza?”, pensai.
Sarei andata in Egitto!
Avrei accettato l’incarico di Zoe, un’amica di famiglia.