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Bistecca?!

PESCE ALLO ZENZERO

Agitato. Fin da quando, a mezzogiorno, hai comperato quei tranci di pesce, pensando a una ricetta dell’oceano indiano.

Fuori fa freddo. Poco importa. Oggi ti prepari un piatto tropicale.

2 tranci di pescespada (o altro pesce di mare, a condizione che tenga bene la cottura)
4 pomodori maturi
2 cipolle
4 spicchi d’aglio
2 rametti di timo
4 pezzi di zenzero
½ cucchiaino da tè di curcuma
4 pezzetti di peperoncino secco
5 cucchiai da cucina di olio di oliva

Affetti le cipolle su un tagliere, e schiacci l’aglio con due pezzetti di zenzero fresco nel mortaio di marmo che sei corso a comperare all’altro capo dell’Italia (dio solo sa se non ne valeva la pena!). Riscaldi l’olio in una casseruola, vi fai dorare la cipolla, incorpori quindi l’aglio e lo zenzero. Aggiungi, dopo un po’, i pomodori tagliati a pezzetti ed il timo, rimescolando piano fino a quando si forma una salsa densa. Versi allora il curcuma e deponi il pesce in questa salsa, rigirandolo con attenzione, perché i tranci non si rompano. Spolveri il pesce con il peperoncino secco che hai schiacciato, aggiusti di sale, versi un bicchiere d’acqua, copri e fai cuocere a fuoco lento per una quindicina di minuti. Nel frattempo pulisci e tagli a fettine sottili lo zenzero che rimane: lo incorporerai nella salsa poco prima di servire.

Dicono che lo zenzero commuova il sesso della donna e lo induca a un dolce torpore.

Così, almeno, ti spiegava la giovane padrona di un ristorante che si affaccia su vasti campi da tennis, in una delle tante isole dell’oceano indiano. Era giovanissima, e sorrideva felice del tuo interesse per lei. Rinunciando al suo ruolo, si era seduta al tuo tavolo per chiacchierare con te, mentre aspettavi di assaggiare, per la prima volta nella tua vita, quel pesce allo zenzero.

“Dicono però”, aggiunse la ragazza, “che un uomo innamorato possa facilmente scoprire se la sua donna ha mangiato dello zenzero. Anche se, onestamente, posso confermare di persona solo lo strano effetto che queste spezie hanno su noi donne… Quanto all’altra questione”, sorrise abbassando gli occhi, “io davvero non posso saperne nulla…”

Alla tua curiosità (e al tuo turbamento) lei rispose dapprima con una lunga esitazione. Sembrava pentita di avertene parlato. Poi, sorridendo alla tovaglia, ti spiegò, contando i denti di una forchetta:
“Pare che il sapore del sesso femminile cambi, dopo il consumo di zenzero, e che molti uomini lo trovino allora particolarmente prelibato…”

Ancora oggi ti chiedi se lei udì la tua risposta, o se riuscì soltanto a leggerla sulle tue labbra tremanti.

“Sei in macchina?”, ti chiese?
Scuotesti il capo.
“No, sono appena arrivato, mi muovo in taxi...”
La ragazza si alzò, andò leggera verso la cassa del ristorante, e ritornò con delle chiavi in mano.
Il vestitino corto lasciava scoperte le ginocchia.
“Ti accompagno io, ho la macchina..”
“Ma non devi…”, ti sentisti in dovere di protestare. “Non puoi..”
Lei sorrise. “L’unica cosa che davvero non posso, è venire all’hotel con te. Il padrone dell’albergo è indiano, come mia madre… Stessa famiglia. Ma puoi venire a casa mia, se ti fa piacere. Abito da sola…”

Benché l’isola fosse un’antica colonia francese, lei aveva una macchina inglese, enorme, col volante sulla destra. E una casa piena di foto, dischi, creme e profumi. Dalla finestra che lei si affrettò a chiudere, sgridando con tono affettuoso dei bambini che giocavano lì fuori, giungeva il rumore del mare, vicinissimo in quel punto.

L’aria sapeva di salsedine.
E lei di zenzero. Come la tua barba, quando felice di addormentasti.

(racconto tratto da: Roberto Lionetti, "Cotto a puntino", Mantova, 2000)

PS: EHI, QUALCUNO HA QUALCHE FOTO DI PIATTI A BASE DI PESCE PER IL NOSTRO GIOCO? :-))

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