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"Stavolta non mi sfuggirai!" di Danilo Bruzzone

"Stavolta non mi sfuggirai!" di Danilo Bruzzone

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"Stavolta non mi sfuggirai!" di Danilo Bruzzone

Dati di scatto: Otturatore: 1/250 sec - Iso 200 - f/11 - Lunghezza focale 86mm.

Danilo Bruzzone

Commenti 28

  • Maricla Martiradonna 05/12/2010 11:18

    Ragazzi, per favore, non usate Agorà come chat. Grazie.
  • Francesco Torrisi 03/12/2010 16:21

    @ Dimitrij

    Perchè con...grande foto...niente chiacchiere...
    (almeno in Agorà funziona così)

    ;o)
  • dm.fe 03/12/2010 16:12

    autore è divertente. per me, lui prende in giro tutti. mette foto che neppure si butta, no si scatta... e poi fa foto a parola su parola di parola che parla di parola.. dice e ridice di come, di perchè, di cosa, di bank, di post, lui dice che sa di sapere e mette foto di sopra di tipo con alluce pestato. bravo autore, per parola no per foto..si sa. ma io so che tu sa di sapere come si fa foto. ora, chiedo:perchè tu non fa foto, finalmente?
  • Tommaso Vicomandi 03/12/2010 15:49

    @ Autore
    riprendo una frase del tuo primo intervento
    "Secondo me sarebbe bene fare un esame di coscienza tutti quanti e valutare la foto per quello che l’Autore voleva e non per quello che avremmo voluto noi"


    .... quindi io sinceramente.... a parte lo sguardo satanico-maniacale del soggetto con annesso titolo-maniacale inerente la prossima sventura per il fotografo .......
    .... io di più non capisco cosa volevi... quindi bada bene non dico che la foto è brutta dico che non capisco cosa volevi . Punto

    per le considerazioni tecniche potremmo vedere un file raw ??
    tanto per parlare .... come al bar
    saluti
  • Maricla Martiradonna 03/12/2010 15:48

    INTERVENTO DELL'AUTORE:
    "Probabilmente o non riesco a spiegarmi o non si legge con attenzione ciò che scrivo. Il mio intendimento è soltanto quello di cercare di puntare su un metodo di discussione condivisibile, in modo che risulti il più proficuo possibile a tutti.
    Ribadisco che una discussione può essere utile quando si condividono le regole della medesima e non si da fiato a qualsiasi cosa passi per la testa di chi interviene. A me interessano moltissimo le sensazioni “di pancia” dei partecipanti di Agorà, ma mi interessano ancor di più se sono corredate anche da osservazioni più attente e motivate.
    Chiunque si occupi di arte in modo serio e non da giornalista di moda o da opinionista della televisione, sa bene che il giudizio personale vale soltanto per chi lo emette e non certo per gli altri, che pur ascoltando il parere, non possono certo condividerlo a meno che
    non coincida col proprio (in modo opportunistico). Sarebbe meglio guardare alla sostanza delle cose, perché le sensazioni che un’immagine produce dipendono sempre dal nostro substrato culturale e non da cosa “trasmette” l’immagine (se io non ricevo
    nulla da una fotografia la colpa potrebbe essere mia, nella mia ricevente e non nell’autore della foto….). Ecco perché se farete vedere la foto di un bimbo ad un gruppo di mamme (o papà) fotografi, probabilmente
    esulteranno di gioia e, attratti dal soggetto, saranno anche disposti a sorvolare su aspetti tecnici di scarsa qualità; se poi il bambino fa la lacrimuccia il gioco è fatto (e quante sono state le foto passate su Agorà di
    questo tipo… andate a rileggere i commenti)! Allo stesso gruppo se proponete un nudo provocante (stavolta escludete i papà…), pur bellissimo, riceverà critiche e improperi, di solito legati allo sfruttamento della donna ecc.
    Mi sembra invece che il vero fotografo dovrebbe superare questi limiti e guardare la foto e basta, come non avesse soggetto e poi dopo vedere anche il soggetto. Identificarsi col proprio gusto è scambiare la realtà con ciò che noi filtriamo della realtà. Io non voglio
    imporre la mia volontà su questo punto (e neppure su altri…), ma soltanto proporre un’idea diversa di giudicare il lavoro altrui, in modo che possa essere più obiettiva e utile per tutti. Per quanto mi riguarda il mio risultato l’ho già ottenuto, perché la foto è stata comunque discussa e ha alimentato un vivace commento da parte di tutti (questo sì che è Agorà!), spero che questo abbia fatto bene ad Agorà, a cui io tengo moltissimo e spero anche agli ottimi partecipanti alla discussione, che reputo fotografi seri ed impegnati.
    Infine vorrei dire a Francesco Marino che i Bank sono 4 due lunghi e due quadri, ma servono a diffondere la luce, mentre uno solo è rientrato nella zona oculare del soggetto per dare il riflesso all’occhio. In realtà la foto, scattata durante una pausa per sistemare alcune
    gelatine colorate e parti dello sfondo dello studio e stata realizzata in post con una tecnica particolare, il contrario di ciò che si fa per i ritratti, ovvero una serie di tecniche tali da esaltare i particolari negativi della
    cute, per drammatizzare l’effetto un po’ torvo del mio collega, rivelando tutti i dettagli che di solito mascheriamo.
    Desidero precisare a Laura, che non ho mai detto che basti la tecnica per fare un fotografo, ho solo detto che la tecnica è la base (che manca a molti sedicenti fotografi, che forse credono di poter evitare la fatica della gavetta. Quando si ha la tecnica si può comunque
    fare un lavoro di buon artigianato e se si ha anche il dono dell’arte si potrà anche arrivare a quel traguardo), base che può essere indagata oggettivamente e
    sulla quale è più semplice discutere per sua stessa natura, perché trattare delle sensazioni (che sono sempre personali e chi si occupa d’arte e conosce i
    processi estesico e poietico ben lo sa) è un mero esercizio di dialettica che conduce poco lontano e non riesce poi a calarsi nella realtà in modo da essere
    utile al destinatario del commento. La mia richiesta era comunque quella di aprire la mente a possibilità nuove e di non rinchiudersi nel piccolo mondo personale del bello e del brutto. Non sono certo stato io a voler limitare la libertà di scelta su Agorà, perché fino a prova contraria sono alcuni partecipanti che avrebbero voluto persino che la mia foto fosse scartata come
    non idonea ad Agorà e in base a cosa? Naturalmente al loro personale punto di vista. Al contrario io posto immagini particolari proprio per aumentare l’accessibilità di nuove forme di fotografia e scontrarmi bonariamente con queste forme schematiche che mal si addicono all’arte in genere e alla fotografia in particolare. Per cui non sono io a limitare, ma forse altri…
    Concludo con il ringraziare tutti di cuore, anche e soprattutto coloro che la pensano in modo
    diverso da me, ma che mi ha fatto immenso piacere che abbiano partecipato alla
    discussione!".
  • Carlo Atzori 03/12/2010 15:40

    Ogni tanto, dico ogni tanto, mi diverto tantissimo a leggere tanto materiale lasciato sotto una semplice foto,,,,,questa è una delle più belle discussioni a mia memoria da quando frequento Agorà, diciamo tre anni circa.......
    Bene, io mi limito a giudicare, per quel che posso, la foto.....
    Un semplice ritratto, dove l'unico motivo di interesse è l'espressione tra il buffo e l'ironico del soggetto, per il resto quasi nient'altro e questo significa che non comunica niente di più ...
    Mi piace pensare che un ritratto, per definirsi davvero tale, deve dimostrare una comunicazione evidente tra il soggetto ed il fotografo, qualcuno direbbe che il fotografo deve sentire "l'odore" del soggetto, spetta poi al fotografo saper togliere fuori da quel viso, da quell'espressione un aspetto saliente del carattere dello stesso, che porti questa comunicazione anche a chi poi guarda la foto.......mi pare ovvio che in questo caso questo non è successo ed avrei parecchi dubbi anche per quanto riguarda la tecnica che l'autore non ha dimostrato di possedere.....intanto il muro è troppo nitido, quindi non possiamo definirci sddisfatti, le regole fotografiche dicono esattamente il contrario, viso a fuoco (gli occhi in modo assoluto e prioritario) il resto sfocato, per evidenziare i lineamenti e le espressioni del viso stesso........
    un saluto affettuoso a tutti ed anche all'autore/autrice, a cui chiedo preventivamente scusa se sono stato un pò troppo "crudo", ma quando una foto va spiegata, significa soltanto che si è perso tempo a non cestinarla già in macchina.i
  • laura fogazza 03/12/2010 9:48

    E' con profonda tristezza che leggo quanto scrive l'autore...
    ...prima di tutto...considerarsi Fotografi solo perché si "usa in maniera corretta la tecnica" è, secondo me, una "bestialità".
    ...lo hai detto tu stesso...Autore..."bisogna sapere dove si vuole andare e in che modo andarci"....e aggiungo io...questo significa che un autore ha anche il diritto, se vuole, di "trasgredire" la tecnica (odio queste astrazioni!)...proprio per "piegare" le regole e le strategie al proprio discorso fotografico.
    Secondo punto:
    ...concordo pienamente con tutti quelli che ti hanno risposto e che ti hanno detto, e te lo dico pure io,....l'analisi di un prodotto fotografico non si riduce solo al fatto meramente tecnico....se hai bisogno di questi consigli...non solo Agorà non è il posto giusto...ma nemmeno la sezione Criticatemi lo è....l'unica soluzione è un bel manualetto di regolette fotografiche (con esercizi annessi) oppure un bel corso di fotografia presso una bella scuoletta o clubbino vicino a casa tua.
    L'Agorà nell'antica Grecia era il luogo più importante della Polis (la città-stato di quei tempi). Era il luogo della Democrazia, della Politica e anche degli Affari (poiché nel bene e nel male questi vari aspetti sono sempre stati legati...)...era anche il luogo per eccellenza della Comunicazione e quindi dei Retori e più in generale degli Intellettuali del tempo....ma anche più semplicemente di chiunque avesse qualcosa di importate da comunicare alla collettività.
    Io non credo che questa nostra Agorà fotografica debba essere "selettiva"....perché si svilirebbe il diritto di "discutere" su qualunque cosa...penso che la "selezione" debba essere fatta solo da chi propone il proprio scatto qui....ma una volta selezionata l'immagine...l'Autore/Autrice...NON PUO' e NON DEVE....pretendere che chi osserva la sua immagine la analizzi come vuole lui!!!
    Lo spirito di Agorà è (anche) L'UMILTA' DA PARTE DELL'AUTORE....e a questa umiltà deve corrispondere il rispetto di chi esprime il proprio parere (tecnico e non solo) sulla foto da lui proposta.
    L'accesso al commento/analisi in Agorà è LIBERO e questo è secondo me un altro aspetto ESSENZIALE ED IMPORTANTE di questo luogo virtuale.
    Così come in questa comunità ci sono panettieri che fanno ottime fotografie e fotografi di professione che fanno benissimo il loro lavoro (oppure no).....allo stesso modo in Agorà NON CI SONO PERSONE CON LA SCIENZA (FOTOGRAFICA) INFUSA ....ci saranno persone di tutti i tipi dal semplice fotoamatore all'esperto, al pluripremiato chissà dove ecc. ecc. ecc.
    Il compito di Agorà, secondo me, NON E' DARE LE GIUSTE SOLUZIONI....ma STIMOLARE LA RIFLESSIONE FOTOGRAFICA....A VANTAGGIO DI TUTTI.....Autori anonimi e Commentatori palesi....

    ...se lo scopo non è questo...la sez. Agorà...ha un titolo sbagliato....

    ...se lo scopo invece è quello che ho descritto...
    tutto quello che hai scritto prima caro Autore ( tu come altri prima e dopo di te) è... "aria fritta"....secondo me...

    laura
  • Francesco Torrisi 02/12/2010 23:37

    @ Autore
    in sintesi dici se ho ben capito:
    su Agorà si dovrebbe discutere solo ciò che si può argomentare e spiegare, invece si dovrebbe tacere su ciò che sono i gusti personali e quindi indimostrabili con logica matematica essendo più vicini all'essere simili ad un assioma che ad una teoria dimostrabile.

    Lo dovremmo far sapere alle centinaia di persone che campano facendo la critica ad esempio nel campo della moda...o mi dimostrano che un Armani è meglio di un Versace o tacciano per sempre!!!!

    Però poi alla fine è sempre il buon gusto personale (che sia di pensiero o di costume) a distinguerci dagli altri...meno male e per fortuna aggiungo io....;o)

    Per curiosità ti riporto ciò che è scritto ormai da tempo nel mio profilo:

    (Oscar Wilde)

  • Francesco Marino 02/12/2010 22:29

    Mi sono letto con calma la discussione scaturita,con un sacchetto di popcorn e una coca cola....e piu' che rispondere,all'autore,vorrei porre una domanda,perche' a questo punto ho la curiosita' tremenda di conoscere lo schema luci che ha portato a tale risultato....nella pupilla si nota un solo bank rettangolare acceso....gli altri tre dove erano puntati?Lo domando per colmare le mie lacune in materia di foto in studio
    Grazie
    Francesco
  • Arnaldo Pettazzoni 02/12/2010 20:38

    La foto la ritengo un'istantanea molto personale.... un momento che definirei congelato. Non vi è nulla di poetico, nulla di ricercato, esce dai canoni classico ricercati e entra in quelli forse dell'incompreso. Essa esprime l'ironia in un ghigno che a onor del vero si spegne con l'anonimato del volto
    Tecnicamente è evidente secondo il mio punto di vista un automatismo globale del mezzo usato..... in sostanza , è una foto da paparazzo, con ciò detto non sminuisco il fotografo,...anzi ....ma nulla di più di una personale anonima ben riuscita.
    A parte la stellina dietro la nuca....a un paparazzo è quasi sempre concesso
  • Maricla Martiradonna 02/12/2010 19:52

    INTERVENTO DELL'AUTORE:
    "Desidero fare ulteriori precisazioni su quanto ho detto e che probabilmente è stato frainteso (certamente per mia colpa).
    Io non intendo dire che non si possa esprimere un proprio pensiero, ho detto semplicemente che occorre
    motivarlo, altrimenti chi riceve l’informazione non la può utilizzare.
    Se io mi trovassi a girare per Agorà e vedessi una foto che non mi piace o mi urta, posto che potrei anche chiedermi perché mi fa quest’effetto, certamente non mi
    sentirei necessariamente in dovere di esternare pubblicamente questo mio sentimento.
    Innanzitutto perché, non conoscendo l’autore e non conoscendo le motivazioni che lo hanno indotto a quello scatto, non mi sentirei assolutamente in grado di fare una critica di natura artistica, perché non avrei gli elementi per farlo.
    Se la foto fosse realizzata nello stile del fotografo “Rossi” (ipotizziamo un fotografo di risonanza mondiale) potrei dire che è bella o brutta se assomiglia più o meno allo stile di Rossi. Oppure se fosse un paesaggio, che è sfocato, potrei dire che di norma i paesaggi sono a fuoco e quindi questo è brutto, salvo che l’autore lo avesse dedicato a Rossi (e poniamo che Rossi fosse specializzato proprio in paesaggi sfocati), allora
    diventerebbe bello.
    Voglio dire che il metro di valutazione del bello o del
    brutto o è esterno e oggettivo (ecco perché batto sulla tecnica) oppure non serve a nulla (se non a soddisfare il desiderio di manifestare il gusto personale di chi scrive la critica). Infatti dire bello o brutto, senza fare riferimento a fattori esterni, misurabili e oggettivi, significa usare come termine di paragone dei medesimi aggettivi il proprio gusto personale e lascio a voi capire che razza di valenza questo possa avere per chi riceve la critica.
    Questo vale anche se a pensarlo fossero dieci o più frequentatori di Agorà, perché il campione non sarebbe neppure statisticamente utile.
    Spero di essere stato chiaro: non quindi divieto di esprimere il proprio pensiero, ma basare la critica su fattori esterni e non sul proprio gusto, che ovviamente –
    oltre che al critico che si identifica con esso – agli altri interessa molto poco.
    Ovviamente io non mi ergo a insegnante di fotografi molto migliori di me, desidero soltanto portare all’attenzione di chi legge un elemento di valutazione che mi sembra più congruo e sul quale mi pare si potrebbe avviare una riflessione più accurata, senza liquidarlo come imposizione limitativa della propria libertà personale".
  • Francesco Torrisi 02/12/2010 17:20

    @ Autore
    Il tuo è un discorso che può essere accettato se ci fosse coincidenze di intenti ed obiettivi da aperte mia.
    Alla fine tu vorresti rendere Agorà più "popolare", io invece vorrei che fosse più "selettivo" e qui ci dividiamo inevitabilmente prendendo due differenti strade.
    E' marginale al momento discutere su chi ha ragione o meno.

    Permettimi eccepire il fatto che se per questo scatto hai usato 4 bowens da 800w (che sapevi solo tu) per avere un effetto da flashata diretta che quello che invece viene percepito almeno da me...c'è qualcosa che non quadra..e guarda bene che posso essere benissimo io lo starato.

    Permettimi inoltre di dire che le desaturazioni parziali "non mi piacciono" (lo sottolinerei se si potesse fare)...è un dato di fatto e non vedo perchè non posso esprimere un mio gusto personale e con quello giudicare di conseguenza. Se a te da fastidio che mi esprima così (e non credo di essere offensivo) sappi che c'è altra gente che condivide questa linea di pensiero. A chi devo dare conto?
    E' vero che la libertà non vuole limiti, però in questo caso sono io a limitare il mio giudizio, ma mai la libertà di parola o azione altrui. Quindi tu sentiti libero di fare tutti i desaturati parziali che vuoi e di elogiarli in qualunque sede, ma permettimi di dire che a me continuano a non piacere (premesso che ne ho pubblicati alcuni anch'io e quindi prima di abbandonare la tecnica e fare la mia scelta ci ho messo le mani dentro)

    @ Arnaldo
    è vera l'etimologia della parola Agorà vuol dire piazza (anche se era una piazza piuttosto speciale, il cuore della città dove si ci riuniva per prendere le decisioni più importanti), ma è anche vero che andando un po' più sul contemporaneo è ormai utilizzata per rappresentare momenti pubblici ove esporre "l'eccellenza". E se leggo il "capitolato" esposto dal CM su questa sezione vedo coincidenza di intenti e significati.

    In conclusione, se siamo qui per crescere, puntiamo in alto, alle stelle (non quelle della galleria!!!), sappiamo che non le potremmo mai prendere con la mano, ma è l'unico modo per non trovarti alla fine con un pugno di fango....
    (per giustizia intellettuale questo non è un mio pensiero, ma l'ho "rubato" e me lo tengo stretto)
  • dm.fe 02/12/2010 16:52

    quanta parola. è quando non c'è foto?
  • Maricla Martiradonna 02/12/2010 16:23

    INTERVENTO DELL'AUTORE:
    "Le risposte che sono pervenute al mio intervento mi hanno fatto molto piacere per la franchezza e l’onestà di coloro che le hanno postate.
    In particolare vorrei rispondere a Francesco Torrisi, assicurandolo che non solo non mi offendo mai dei suoi commenti, piuttosto ne sono lusingato. Per quanto attiene all’intervento voglio confermare che il pensiero di Francesco è sulla linea del mio, ma con una nota. Purtroppo su Agorà molto spesso vedo dei difetti
    chiarissimi di tecnica, che a mio avviso avrebbero condotto al cestino l’immagine, piuttosto che su Agorà. A mio modestissimo avviso credo che la capacità di fare un buono scatto (non perfetto, ma buono), sapendo magari usare la macchina e le funzioni manuali ecc., dovrebbe venir prima di ogni altra cosa, mentre spesso vedo brutti scatti, un po’ estrosi, che credono di essere passati per artistici.
    E’ vero che non si possa parlare solo di tecnica, ma ritengo molto difficile (se non impossibile) dare giudizi artistici su una foto, perché il soggetto stesso ci fuorvia. La mia immagine ha destato tutta questa reazione perché è realizzata in questo modo, se avessi fotografato un bambino alla festa di compleanno, anche con una tecnica di scatto più semplice (la foto è stata
    fatta in studio con 4 bowens da 800w) e un post molto meno complesso di questa (che ha richiesto la sovrapposizione di diverse immagini anche in bn per
    estrarre questi particolari che sottolineano il mio intento) avrei certamente avuto molti plausi.
    Cosa significa ciò? Che ognuno di noi parte dal soggetto raffigurato e non guarda la fotografia, un vecchio grinzoso, anche non fotografato perfettamente, magari in BN caricato in post di contrasti, riceve sempre una miglior accoglienza di una donna nuda ben realizzata, perché?
    Semplicemente perché i giudizi partono da ciò che culturalmente ci dice il soggetto, infatti è quello e non la fotografia in sé che ci colpisce: ecco perché cerco di indicare che prima occorre guardare la tecnica (parlando di fotografi) e poi tutto il resto vien dopo, dopo non in senso assoluto, ma relativo al fatto che siamo fotografi. Una foto interessante la si ottiene anche girando in città con una compattina e scattando centinaia di foto alla
    volta, qualcosa di buono accadrà senz’altro da postare su Agorà, ma il vero fotografo sa cosa vuole e scatta per ottenere quel risultato e elabora per ottenere quel tipo di foto, non fa nulla per caso.
    Quindi se io vedo una bella foto, anche se il soggetto non mi piace, non posso dire che "non è bella", devo
    dire che "è bella, ma non incontra il mio gusto".
    Mi fanno sorridere commenti come quelli che ho visto recentemente su una immagine parzialmente desaturata, nei quali si stroncava tale procedimento, perché tutti i procedimenti sono belli se fatti bene e bene significa che non comportano errori, e non se
    piacciono a me o a te!
    Un mio scatto fu criticato per eccesso di maschera di
    contrasto, probabilmente perché chi criticava desiderava immagini più soft, ma l’eccesso di contrasto si può criticare se crea sfrangiature di colore o
    difetti di posterizzazione (e Agorà ne ha contenuti moltissimi, mai rilevati) e non perché a mio gusto i contorni netti non van bene.
    Partendo quindi dalla tecnica possiamo trovare certamente un punto di condivisione certo, per aiutare chi posta la foto a migliorare. Dicendo i nostri gusti lasciamo un po’ il tempo che troviamo, pertanto
    diciamoli pure, ma dopo aver valutato l’immagine obiettivamente, che ci piaccia o no, magari evitando di esordire: “Questo tipo di foto non mi è mai piaciuta,
    ma…”.
    Anche Eugenio Sinatra desidero ringraziare, perché ha sempre parole di notevole profondità e serietà intellettuale, ma il discorso non cambia: non credo che si possa stroncare un’immagine perché ci crea una reazione negativa, forse dovremmo chiederci se quella reazione negativa non derivi da colpa nostra e non da ciò che l’autore ci propone. A volte siamo incasellati nel nostro angusto gusto e non riusciamo ad aprire la mente (e non mi riferisco a Eugenio che più volte ha dimostrato il contrario!), dovremmo essere contenti che ogni tanto si veda un’immagine un po’ diversa e non valutarla meno solo perché il titolo è scherzoso e il ritratto particolare. Cerchiamo un po’ di superare i
    limiti della percezione e spingiamoci un po’ più in là, altrimenti tutti ci metteremo a fare bei ritratti scuri – rigorosamente in BN – con contrasti alla Ansell Adams ecc., tutta roba già vista e rivista che dovrebbe un po’ aver stufato.
    Ringrazio infine Arnaldo Pettazzoni e Carlo Rigoglioso, con i quali sono perfettamente in accordo, e tutti quanti mi aiutano, con qualsiasi tipo di intervento, a meglio capire la qualità delle mie immagini".
  • Arnaldo Pettazzoni 02/12/2010 14:31

    Ritengo che agorà significhi in greco piazza...oppure erro??. Da ciò... se piazza è... ritengo sia giusto per qualsiasi individuo poterlo fare.... quale sia l'aspetto o il contenuto di esso .
    In piazza ci va chiunque .oppure se è il brutto o il mal fatto ciò gli è proibito ? Sarà solo il tempo il giudice che darà ragione o torto se continuare.

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