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Mattia Loschiavo


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Spiga di Grano

La spiga di grano è emblema della primavera, della natura che si risveglia, che vince il buio e l’immobilità dell’inverno e dunque la morte (Mito di Proserpina).

Proserpina è la versione romana della dea greca Persefone o Kore. Il nome potrebbe derivare dalla parola latina proserpere ("emergere") a significare la crescita del grano. Infatti, in origine, fu senza dubbio una dea agreste.
Proserpina era figlia di Cerere; rapita da Plutone re dell'Ade mentre coglieva i fiori sulle rive del lago Pergusa ad Enna, fu trascinata sulla sua biga trainata da quattro cavalli neri, ne divenne la sposa e fu regina degli Inferi. Dopo che la madre ebbe chiesto a Zeus di farla liberare, poté ritornare in superficie, a patto che trascorresse sei mesi all'anno ancora con Plutone. I Greci si spiegavano così l'alternarsi delle stagioni.
Grano dono di Dio, simbolo del lavoro e della fatica umana.
Il seme ogni anno muore per rinascere puntualmente a nuova vita salvando l’uomo dalla morte per fame.
Il grano in semi è sentito come una metafora visibile e concreta: da un lato il suo aspetto inerme, la sua morte apparente, dall’altro la potenza di vegetale racchiusa in esso lo identifica come fonte di vita, territorio di nessuno nella frontiera tra il vivere e il morire. Morendo, infatti, si moltiplica.
Nella Bibbia molti sono i passi che fanno riferimento al grano, in particolar modo nei Vangeli dove questa pianta addomesticata dall’uomo non è solo dono divino e segno di abbondanza, ma diventa simbolicamente alimento per l’anima.
Il pane ottenuto dal grano diventa il corpo stesso di Cristo e, con il vino, il suo sangue, simbolo eucaristico per eccellenza.

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Fotocamera Canon EOS 5D Mark II
Obiettivo Canon EF 75-300mm f/4-5.6 IS USM
Diaframma 5.6
Tempo di esposizione 1/20
Distanza focale 300.0 mm
ISO 6400