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Progetto "Foto&Racconti": La lettera (Rho-Rigoglioso)

Progetto "Foto&Racconti": La lettera (Rho-Rigoglioso)

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Progetto "Foto&Racconti": La lettera (Rho-Rigoglioso)

La lettera

Per una migliore visione cliccare sul link per la versione PDF:
http://www.francescotorrisi.com/Foto&Racconti/Rho_Rigoglioso_La_lettera.pdf


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Fotografia di
Racconto di
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Kendallville, 2011/16/07

Carissima Hanna,

molto tempo è passato dalla tua ultima visita a me e alla mia famiglia, tante cose sono successe e molte volte ho pensato e ripensato a quanto ci eravamo dette in quell’occasione.
Ricordo quando mi confidasti che le regole del nostro gruppo iniziavano a renderti infelice, mi dicesti che avresti voluto partecipare alla vita del mondo in maniera più “presente”. Io allora ero ancora relativamente giovane per comprendere appieno quello che dicevi ma ti ascoltavo con interesse, quell’interesse che i più piccoli hanno verso chi è più grande di loro, tranne forse i genitori (ma quella è un’altra cosa).
Bene, stavo dicendo… Tu avevi 17 anni, io solo 12, nella nostra cultura eri ormai donna, avevi dubbi sul modo di vivere, non capivi le rinunce che si dovevano accettare, cellulare, tv, automobile.
Pensavi fossero cose che rendessero facile la vita e che andassero sfruttate. Questa tua ribellione ti ha portato ad uscire dalla comunità, cosa che ti ha obbligato a lasciare Filadelfia, città nella quale vivevi con i tuoi.
Sei in qualche modo riuscita ad arrivare in Italia, e dopo aver girato alla ricerca di un posto per vivere ti sei fermata a Roma.
Penso che a questo punto ti stai chiedendo come so tutto questo. Fra un po’ ci arrivo.
A Roma, città nella quale forse più che in altre l’antico e il moderno si confrontano tutti i giorni, ti sei fatta la tua vita e il tuo nuovo destino.
Il tuo fuggire però, sai, allontana in maniera decisa dalla famiglia e dagli affetti... Forse per te non è stato davvero così, in quanto il ragazzo che lavorava nel negozio di tessuti della nostra città e che nutriva sentimenti per te, che forse ricambiavi, dietro mia insistenza mi ha sempre fatta partecipe delle tue lettere.
Sono passati 5 anni dalla tua visita che, ora capisco, era un saluto. Ora ho io 17 anni e contrariamente a quello che è successo a te mi trovo benissimo qui e le regole degli Amish mi piacciono e si addicono al mio carattere.
Come vedi le personalità sono molte e tutte semplici o complesse, l’importante è raggiungere la serena consapevolezza di quello che si è e di quello che si vuole essere!
Ora ti lascio, devo uscire con la mamma, mentre mio fratello (te lo ricordi?) è nei campi con il babbo e non hanno bisogno del calesse, ne approfitterò per imbucare questa mia avendo cura di mettere nella busta la fotografia che mi
scattasti quel giorno mentre passeggiavo con la mamma.

Un abbraccio, tua
Mary

Commenti 2

  • Elena De Bellis 09/08/2011 1:00

    Che bella combinazione, complimenti ad entrambi.
    Bella l'idea dell'istantanea imbucata assieme alla lettera.

    Un saluto.
    Elena.
  • Francesco Torrisi 04/08/2011 13:17

    Non sono la persona più adatta a parlare di ciò che le "religioni" professano e di come condizionino la nostra vita...
    Ho sempre avuto un senso di fastidio e di intolleranza al riguardo, normale quando non "senti" e non "credi", e quello che fai (o ti suggeriscono di fare) la senti come una imposizione invece di essere una libera scelta. Soprattutto se la "scelta" è un automatismo scaturente inevitabilmente dal fatto di essere nato in un dato luogo e in un data era.

    Ma devo dare atto agli Amish come comunità che essi rappresentano forse il gruppo più coerente tra le varie religioni.

    Loro sono così, e poco importa che tu non sia come loro. Non pretendono che tu ti adegui e non cercano di convincerti né con le parole e tanto meno con la violenza del pensiero o delle azioni.
    Loro ti danno semplicemente un perfetto esempio con il loro stile di vita su ciò che è la loro "fede".

    E poi diciamolo, questi campano cent'anni...niente inquinamento, cibi sani, vita all'aria aperta, tanto movimento...

    Mi sa che siamo noi gli extraterrestri...che non hanno capito un tubo di come si deve stare su questa Terra.

    Brava Carla e bravo Carlo.