Ritorna alla lista
Bondage rhum for true pirates

Bondage rhum for true pirates

6.212 39

Bondage rhum for true pirates

Rhum 44, dedicata al mio amico pirata Ayrton08

Noi tutti abbiamo bisogno, per stare bene, di piccoli rituali, di simboli e – perché no – del conforto di qualche sostegno chimico. Un bicchiere di vino, una sigaretta o uno spinello possono mettere di buon umore la mamma più brontolona. E anche gli animali (scimmie, elefanti e persino api) si concedono a volte dei party a base di frutta fermentata. In Africa, ai bordi di una piscina, ti sei fatto fregare un giorno il bicchiere di Caipirinha – cocktail a base di rhum, zucchero di canna, ghiaccio e limone - da una velocissima scimmia che, prima di bersi il tuo aperitivo, ci aveva infilato due dita per togliere il piccolo limone che una lunga esperienza di furti simili le aveva rivelato essere troppo acido per i suoi gusti.

De gustibus
De gustibus
Roberto L.


La tua compagna – felice incrocio fra il DNA di un cucciolo d’uomo e quello di marmotta – ha bisogno, per vivere, di tanto, tanto caffè. Come stupirsi allora se il vostro primo incontro – firmavi autografi in una libreria – si è concluso al bar più vicino, con una tazzina calda e profumata, stretta fra quelle mani che tu avevi già voglia di stringere?

Del resto, come cominciare meglio una storia d’amore? Il caffè risveglia, eccita, riscalda; e, bevuto insieme, rende complici due bocche, due palati, due lingue. Il chicco di caffè, poi, è la cosa più sensuale che si possa immaginare. Non a caso i francesi chiamano grain de café quel bottoncino sensibile che, sostantivo maschile in italiano, è stato volentieri declinato al femminile dalle compagne femministe. E molti etologi sottolineano come l’ombelico, specialmente quello a forma di chicco di caffè, che si dischiude in modo indiscreto rivelando piccole labbra chiuse, emetta un segnale sessuale assai più forte, per esempio, dell’ombelico a forma di goccia.

Nel cartellone pubblicitario di una nota marca di caffè, l’erotizzazione del prodotto avviene – osservi - a più livelli, dal più “soft” al più “hard”, da quello più manifesto a quello più latente. Ad un primo livello, immediato ma banale, l’erotizzazione del caffè passa attraverso la semplice associazione del prodotto a un volto femminile. A un livello di lettura già più complesso, il chicco di caffè, sulla pelle della donna, si fa donna esso stesso, trasformandosi in un seducente neo. Si direbbe quasi che il grafico abbia “pensato” questa pubblicità in francese (grain, chicco; grain de beauté, neo). Infine, a un livello più profondo, questo chicco di caffè, “chicco di bellezza” sul corpo della donna, viene assimilato, attraverso una serie di espedienti grafici, all’organo sessuale femminile. Il neo è posto, innanzi tutto, in prossimità di una bocca socchiusa. Lateralmente, le labbra sono incollate. L’inquadratura, limitandosi a raffigurare un particolare della bocca, la rende più facilmente assimilabile “ad altro”, enfatizzandone la valenza simbolica. Il chicco di caffè è stilizzato, in modo da riprendere graficamente l’immagine della bocca-vagina. Infine, il chicco di caffè è posto in verticale. E il gioco è fatto.

Mmmh, voglia di caffè… Controlli, e scopri di aver in casa tutto quello che ti occorre per una ricetta in tema: un rhum dell’oceano indiano, preparato con 44 chicchi di caffè!

Infili in un’arancia i 44 chicchi di caffè e 3 chiodi di garofano, forando la buccia spessa del frutto che leghi poi con uno spago da cucina sufficientemente lungo perché le due estremità possano essere fissate all’esterno del vaso di vetro in cui hai posto un litro di rhum bianco, un baccello di vaniglia tagliato in due nel senso della lunghezza, e – sospesa in modo che non tocchi il rhum – l’arancia. Chiudi ermeticamente il vaso. Dopo quattro mesi di macerazione, aggiungerai 2 o 3 cucchiai di sciroppo di canna.

A lavoro finito, riponi il vaso. L’arancia trafitta dai chicchi di caffè e dai chiodi di garofano oscilla, legata com’è, e tenuta sospesa.
La fotografi e sorridi: fa un po’ bondage, ma la foto è carina!

Commenti 39