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"Al di là dello steccato" di Arnaldo Pettazzoni

"Al di là dello steccato" di Arnaldo Pettazzoni

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"Al di là dello steccato" di Arnaldo Pettazzoni

di Arnaldo Pettazzoni

Commenti 10

  • Maricla Martiradonna 27/12/2009 19:38

    FOTO ALLEGATA DALL'AUTORE:
    provino
    provino
    Maricla Martiradonna
  • Francesco Torrisi 27/12/2009 7:39

    Più tempo passa e più confermo la mia personale idea che il web è la tomba dell'analogico...
    Le foto fatte con pellicola si dovrebbero guardare solo su carta fotografica..il passaggio a digitale, a meno che non si usino scanner a tamburo da decine di migliaia di euro, deprimono e limitano la resa finale... e questo è un gran peccato perchè anche la fruizione dello scatto viene limitata a solo coloro che possono tenere in mano la fotografia stampata.
    Il web ti da la possibilità di tenere in mano il solo mouse...e questo non basta ... ;o)
  • Maricla Martiradonna 26/12/2009 18:54

    INTERVENTO DELL'AUTORE:
    "Il mio intervento non è atto a contestare le opinioni espresse, ritengo che sia solo determinante per chiarimenti al di là del bello o del brutto: lo ritengo giusto per il rispetto verso chi ha avuto parole per esprimere una sua considerazione sulla mia foto presentata in Agorà.
    Che sia analogica è evidente, non vi è inganno, il fotogramma è esattamente quello che vidi in macchina, se notate sono intervenuto con un leggero basculaggio della testa dell'ingranditore (correzione dello steccato durante la stampa). Un tele da 400mm, una pellicola da 400 asa e un diaframma 3.5 a tutta apertura, il tutto sorretto da un monopiede, unico aiuto per annullare un eventuale micromosso. La luce era di taglio... avendo la focale pesante del 400 il tempo era sempre lento, ecco il valore del monopiede.
    La foto che pubblicai deriva da una stampa su carta sensibile, fu eseguita da me stesso in camera oscura, scansionata e poi pubblicata. I fotogrammi del negativo sono esattamente quelli che furono impressionati, senza nessun post, se non un leggero taglio sotto l'ingranditore, compresa un'accurata pulizia del negativo prima della stampa, che qui sul negativo di dimostrazione ho trascurato.
    Naturalmente non intendo giustificare nulla, se non di essere un testardo analogico.
    Ringrazio comunque le persone che hanno dato a me il loro tempo nel valutare e considerare il mio lavoro".
  • Francesco Torrisi 21/12/2009 16:39

    Non dispiace neanche a me questo crop più stretto...
  • laura fogazza 21/12/2009 15:39

    .....ripensandoci potrebbe essere una scansione....
    ...in ogni caso ecco una mia reinterpretazione dell'immagine con un crop diverso..... non so se l'intenzione dell'autore/autrice (non saprei spiegare perché ma penso si tratti di un'autrice) possa essere aderente a questa versione.....non so perché ma penso di no......
    laura

  • Francesco Torrisi 21/12/2009 8:50

    Mi sorge un dubbio...che possa essere una scansione?
  • Maricla Martiradonna 20/12/2009 15:10

    Io cancello tutti i commenti incentrati su polemiche personali, ormai lo sapete. Un saluto a tutti.
  • Francesco Torrisi 20/12/2009 10:58

    La trovo diescreta.
    La trovo dritta, semmai trovo qualche legno dello steccato non proprio a piombo e piuttosto piegato dal tempo (vedi ultima doga) ...non credo sia responsabilità dell'autore il rifacimento dello steccato prima dello scatto :o)
    Non trovo alcuna bruciatura di sorta, ma questo contrasto cromatico tra carnato e legno potrebbe indurre qualcuno a pensarlo..ma non è così.
    Vedo che c'è una certa profondità di campo, in questo caso la ritengo insufficiente: le strade erano due, o lasciare tutto a fuoco e ben definito, o dare uno sfuocato più accentuato per rendere più leggibile la distanza tra la prima doga con mano e le rimanenti.
    Così è poco leggibile e genera un pizzico di fastidio.
    Trovo invece la resa dei dettagli insufficiente e quindi piatta la resa...potrebbe essere la conseguenza di un forte crop piuttosto che l'uso di un tele?
  • laura fogazza 20/12/2009 9:16

    ....cosa dire di più?
    l'idea e l'immagine sono interessanti, ma (a parte molto di ciò che massimo ha sopra esposto....sicuramente condivisibile....)....personalmente non amo molto la posizione della mano....il fatto che questa sia quasi bruciata rispetto alle sbarre scure non mi disturba granché poiché l'intento evidente è proprio questo contrasto, ma la posizione del braccio/polso così parallelo e lungo come la sbarra cui si avvolge la presa...un po' mi disturba....non so bene perché....
    laura
  • Massimo Fiore 20/12/2009 9:02

    Apprezzo l'idea, ma ritengo che lo scatto sia stato partorito troppo di fretta.
    Allorquando ci troviamo di fronte i rigori delle geometrie, l'impresa di renderli fotograficamente - attesi, anche, i limiti della restituzione bidimensionale - non è semplice.
    Prescindendo da quello che potrebbe essere un lavoro di post-produzione (lo si faceva anche in fase di stampa manuale), in ripresa occorrerà: o mettere la macchina "in bolla" con il referente fotografico; o dotarsi di ottiche preposte a basculaggi e/o decentramenti.
    Scartando la seconda ipotesi (conosco pochi Fotografi che girano con banchi ottici o folding e pochissimi dotati di ottiche decentrabili sui corredi formato leica), al malcapitato Interprete non resta che assecondare i diabolici limiti delle linee dritte.
    Il caso di specie.
    La ripresa, come evidente, non è frontale, bensì decentrata, seppure effettuata con un'ottica tele, considetato lo schiacciamento prospettico, che, tuttavia, non è riuscito, di per sè, a recuperare gli adeguati orientamenti (geometrici).
    Correttamente l'Autore si è aggrappato al rigore del bordo destro, purtroppo cadendo nell'ingannevole, per ciò che riguarda gli altri sviluppi verticali.
    Ciò ha provocato anche uno slittamento dei piani di fuoco (e più che i titoli, riterrei interessanti i dettagli di scatto), non proprio gradevole, quanto allo steccato, nella direttrice destra/sinistra; appropriato, dal punto di vista tecnico e dei contenuti, rispetto allo sfondo.
    L'esposizione pecca un pò: appena bruciata parte della mano e chiusi i neri dello steccato che, poichè ripreso in assonometria, ne avrebbe guadagnato con un'illuminazione che accentuasse i volumi.
    Nell'insieme, da ultimo, mi sembra che l'immagine denoti una qualità non eccelsa.
    Sui contenuti.
    Non è rilevante se la mano della modella sia complice o meno.
    Sta di fatto che v'è un contrasto, a mio parere non calzante, tra la sua cura ed il significato intrinseco che mi suggerisce lo steccato: un'idea di barriera, di off limits, di demarcazione; e se si è dall'altra parte, un'idea di restrizione e sofferenza.
    Ecco perchè una mano curata, dal punto di vista meramente iconografico, collide con il concetto rappresentato.
    D'altro canto, la lettura potrebbe riferirsi (anche e) proprio al fatto che "oltre" potremmo trovarci tutti, nella vita: non so era questo l'intento dell'Autore.
    Concludendo, preciso che è sempre (più o meno) facile commentare le foto comodamente seduti su di un divano, mentre, di contro, il Fotografo dispone di tempi limitati per la "concezione" dello scatto e la sua realizzazione.
    Quindi ben venga la ripresa.
    E' anche vero, però, che lo stesso Autore ha fruito di analoga comodità in camera chiara e di tempi certamente ponderati per valutare, ex post, se sottoporre questa immagine alla platea degli attenti Osservanti di Agorà: ed ha espresso la propria scelta.
    Saluti