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195. Laura Fogazza

Mostra online di Laura Fogazza "Il giardino incantato".
Una sequenza fotografica di grande delicatezza, che evoca e raccoglie le macchie di colore, le forme insolite, le composizioni spontanee offerte all'occhio attento e al cuore pronto da una passeggiata in Camargue. Laura si lascia ammaliare e sorprendere dalla natura e ci presenta una serie di immagini eteree, impressioniste.
Vi lascio alla ispirata presentazione di Laura, in foma di Frammento, introdotta da una bellissima poesia di Giulia Eliot:


(… presentazione sotto forma di frammenti…)


Frammento .1.

“Galleggiano i fiori 
in acque azzurre 
nuotano petali 

è come una strada bianca 
senza paure 
fatta solo di suoni 
e stagioni con vesti fiorite

qui i pesci dormono primavere innocenti”
(Giulia Eliot)

Frammento .2.

“L’idea fondamentale di Ghirri applicata alla foto è quella della proiezione affettiva: lo sguardo come incontro con le cose, verso cui ci dirige una nostra tendenza intima. Non esiste foto di Ghirri che si offra come pura documentazione: tutte mostrano questo orientamento verso un campo di prossimità, di simpatie, di attrazioni e riconoscimenti di un’intimità esterna.”
Le campagne per lui erano lo spazio dove tutto è sospeso tra passato e futuro … e dove il mondo può essere immaginato come una visione che dà ancora stupore. Le campagne erano per lui l’ultimo luogo dove si possono avere delle visioni… dove si può immaginare l’immensità dello spazio, attraverso l’orizzonte che ci avvolge.
E’ un’idea leopardiana. Ma è anche l’idea che abbiamo del mondo quando siamo bambini… quando immaginiamo tutto il mondo attraverso il giardino, o lo spazio aperto che abbiamo davanti.
Le sue fotografie ci insegnano che il mondo prende forma perché qualcuno lo osserva. Prende forma quando qualcuno sente il desiderio di contemplarlo… non di invaderlo o massacrarlo per farsi strada…”.
(Gianni Celati, Ricordo di Luigi, fotografia e amicizia, in Luigi Ghirri, Lezioni di fotografia, Quodlibet, 2010)

Frammento .3.

… sospendere il giudizio e andare alla deriva… lasciarsi trasportare… dalla luce, dai colori… dalle sensazioni di magia… che la natura a volte ci regala… come un dono inaspettato…
… esibire le proprie debolezze… le vibrazioni fuori fuoco… le terre dell’incanto e dell’irreale… forse dell’utopia…
… tutto questo è fotografia?… non so… ma io lo sento…

Grazie per la visione".
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