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Rebecca

Tratto dalla raccolta di narrativa
Racconti di gente normale

Titolo: Rebecca

Rebecca sta facendo acquisti in un negozio. Un uomo incappucciato la prende in ostaggio. Dopo la rapina non la lascia andare. Ora la donna si trova in una villa di campagna. La stanza che la ospita è al secondo piano di una strada di periferia. Al primo piano sente le voci di un uomo e di una donna, c’è anche un bimbo che ogni tanto piange. Sono due giorni che non mangia e non beve. Dopo la corsa in auto non ricorda nulla. Lui, il suo carceriere, le ha dato dei sedativi. Presa dalla disperazione Rebecca tenta di liberarsi dai lacci che le stringono forte i polsi. Dopo due ore finalmente cedono, grazie ad un grosso chiodo arrugginito conficcato nella parete. La finestra della stanza da su un terrazzino allagato dalla pioggia battente. Per la prima volta da quando è nata sente le gambe venirle meno e comprende quanto è importante la vita. Con coraggio si cala giù dalla grondaia. La pioggia le da una sferzata di energia, la bocca si ristora. In un convulso di tremore e risa fugge via. Sulla statale c’è traffico. Un uomo si ferma, le chiede se ha bisogno di aiuto, lei annuisce. Sale in macchina, i vestiti sono zuppi e bagnano il sedile. Lei farfuglia delle scuse al conducente e si avventa su una scatola di biscotti che trova sul cruscotto.
Più tardi, davanti ad una tazza di latte caldo, racconta allo sconosciuto quello che le è successo. L’uomo si innamora perdutamente di Rebecca, quando è al lavoro non vede l’ora di tornare a casa per stare con lei. Per farla rimanere, le racconta un sacco di balle. Le dice che è ricco e che la vuole sposare, le compra abiti costosi, la porta a cena fuori ogni sera in un posto diverso, per il compleanno le regala un’automobile. Rebecca non fa mai domande, se solo sapesse che lui è lo stesso uomo che l’ha presa in ostaggio tutto finirebbe all’istante. La giovane donna viene da una famiglia benestante, i suoi sanno che convive con un perfetto sconosciuto, non va più dalla psicologa ed è felice. La polizia un giorno irrompe nella casa di Davide che viene arrestato e condannato a due anni di reclusione per rapina a mano armata. La sorella di lui è una ragazza madre. Le due donne in breve tempo stringono un forte legame affettivo. Rebecca si trasferisce nella villetta di periferia e dorme in quella stessa stanza che solo pochi mesi prima l’aveva ospitata come prigioniera. Per motivi diversi le due donne aspettano il ritorno a casa di Davide.
Morale: L’amore vero conosce il perdono.

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