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Progetto "Foto&Racconti": Caro diario (Franco-Rispoli)

Progetto "Foto&Racconti": Caro diario (Franco-Rispoli)

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Progetto "Foto&Racconti": Caro diario (Franco-Rispoli)

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http://www.francescotorrisi.com/Foto&Racconti/Franco_Rispoli_Caro_diario.pdf

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Fotografia di Guglielmo Rispoli
Racconto di lucy franco
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Caro diario,
anche qui, lontano da Napoli mi confido con te.
Appena torno a casa denuncio l’agenzia viaggi “Ciro la Coppola Internescional Travel”… e meno male che dovevo avere “tanti amici con cui dividere panorami meravigliosi e serate d’incanto”.
La comitiva conta (e si fa presto a contare…) due membri, io e ‘sto Ludwig che non parla l’italiano, anzi non parla proprio…
A me mi sembra nu poco selvaticuccio: io parlo parlo parlo e lui nemmeno un sorriso, si gratta ‘sti capelli a coda di cavallo, che fa pure un poco schifo, e alza gli occhi al cielo… sarà una tacita preghiera per far piovere… boh… fa un caldo qui…
Tutta colpa di Claudia, 'sta sgallettata… e meno male che è amica mia… ”scusa, scusa… ma non posso proprio più partire. Antonio ha detto che lui se ne frega di queste vacanze da singol che ci siamo messe in testa di fare in mezzo a nu paese, ‘sta Siria, che manco sa dove si trova, e comunque non è vicino a Napoli, e che se parto al ritorno non trovo più la serratura di casa, anzi, non trovo più la casa, perché lui ci mette sotto allo zerbino ‘na carica di botti da notte di Capodanno che il pallone di Maradona (noto fuoco di artificio formato da un botto di dimensioni mostruose, della potenza di una piccola bomba al napalm, n.d.r.) è ‘na pallina da ping pong".
Argomento molto persuasivo, la sgallettata è rimasta ad ammirare Antonio in mutande e canotta sul divano di casa a fare zapping con una mano, e a grattarsi i gioielli di famiglia con l’altra, e io qui col muto a godermi 56 gradi, generosamente elargiti da questo sedile in confortante pietra lavica.

Caro diario, adesso devo lasciarti, la guida-traduttore-autista-cuoco-primoballerinocoreografoscenografodeglispettacoliniserali ci sta chiamando con un sommesso ed educato OHHHHHHHHHHH, che si sono girate pure le lucertole sulle pietre appena appena tiepide, come chille dell'ultima eruzione do' Vesuvio, perché la cena è pronta e dobbiamo rientrare in albergo.
A piedi.
Tanto è vicino… vedi? è quel castello sgarrupato che si vede qui… quando ho detto alla guida-traduttore-autista-cuoco- primoballerinocoreografoscenografodeglispettacoliniserali che nella fotografia del depliant non era proprio così, mi ha risposto col suo forbito italiano, in tono gentilmente amicale: “E che vulisse, o grandotèl a 30 stelle in mezzo a ‘sto deserto? Quello, il vostro hotel è solo da riverniciare… tranquilla signò, che dentro ci sta pure ‘o letto...”.

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