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L'Infinito

L'INFINITO

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo escude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.

G. Leopardi

***

Proposte d'ascolto :
http://www.youtube.com/watch?v=DUzsNkKTXMU

Commenti 55

  • jmfav 23/09/2010 20:28

    Superbe!
    jmfav.
  • roberto manicardi 22/09/2010 15:44 Commento di voto

    +++++++++
  • carla ippoliti 22/09/2010 15:44 Commento di voto

    Ma no... secondo me è proprio la scritta, ripresa come è dalla iscrizione presente sul muro del colle, a rendere speciale la foto...
  • Chiara Ab. 22/09/2010 15:44 Commento di voto

    Bellissima l'elaborazione e l'aggiunta della texture che rende particolarmente poetica l'immagine. Quello che non mi convince molto è la scritta, che, anche se esplicativa, avrei evitato per non togliere impatto all'immagine. Comunque la mia valutazione è da PRO.
  • Seby Privitera 22/09/2010 15:44 Commento di voto

    pro x l'originalita'
  • Vincenzo Galluccio 22/09/2010 15:44 Commento di voto

    Io credo che la tecnica fotografica sia come la grammatica, ovvero serva ad esprimere chiaramente, senza contraddizioni e/o confusione, idee, intenzioni, ragionamenti, punti di vista. Ogni cosa e' sostenuta da un come e da un perchè, da una forma e da un contenuto, per cui a volte il come prende il sopravvento sul perchè e nasce la disperata intenzione di Van Gogh di cercare il giallo, altre volte il perchè prende il sopravvento sul come e nasce il capolavoro della Gioconda, e ciò accade anche quando guardiamo una foto che non ci piace: a volte diciamo che e' poco nitida ed altre volte sosteniamo invece che non ci emoziona. Io credo che il si o il no davanti ad una foto passino obbligatoriamente attraverso la storia personale di ognuno di noi, storia fatta di tanti come mischiati ad infiniti perchè.
    Mi chiedo e ti chiedo,caro Alessio, quali sarebbero i parametri "oggettivi" per valutare la tua fotografia stante l'imperante ignoranza? L'idea di poter tenere sempre disgiunto cio' che è oggettivo da cio' che e' soggettivo e' una impresa culturale difficile come la conquista della luna. Una volta, a Carlo Giulio Argan, storico dell'arte ed ex sindaco di Roma degli anni settanta/ottanta, fu chiesto quando e in che modo si può definire arte un'opera dell'uomo: ebbene la sua risposta fu: MAI...poi si avvio' in una serie di distinguo.
    Certo, la fotografia non e' una rappresentazione pedissequa della realtà ( e chi mai l'ha sostenuto!), ma l'idea della realtà che ognuno di noi si porta dietro spesso non e' "oggettivamente" condivisibile: la tradizione culturale di un popolo e' la tradizione culturale di un insieme di singoli: a te il lavoro di distinguere il singolo ( il soggetto) dal popolo.
    Un piacere averti conosciuto, Vincenzo
  • carla ippoliti 22/09/2010 15:44 Commento di voto

    @Alessio
    @ Giampaolo

    Quindi di nuovo amicizia??? Mi fa piacere... aspetto notizie.... !
  • Blve 22/09/2010 15:44 Commento di voto

    Per Giampaolo ...
    Credo che la discussione sia alla base del processo democratico ma, parliamo di FC, un piccolo spazio dove posso decidere cosa ascoltare e a cosa rispondere, se ci fosse dialogo avrei spazio per rispondere, ai monologhi no ... per questo ti avevo escluso ma, è più forte il principio democratico rispetto al mio sentire le cose ...

    Alessio
  • carla ippoliti 22/09/2010 15:44 Commento di voto

    E accidenti che discussione che è venuta fuori da questa immagine!!! Ne sono felice... il dialogo ed il confronto rappresentano un valore aggiunto, quindi se la tua immagine è riuscita a portare a questo vuol dire che ha acquistato una vita propria...
    Al di là dei tecnicismi, del soggettivismo, dei pro, dei contra, dei passaggi oltre e di quant'altro continuo a trovarla bella e significativa...
    Ora lascio che la discussione continui... buona fortuna!
    Carla
  • Blve 22/09/2010 15:44 Commento di voto

    Vincenzo ... leggendo il commento che hai fatto alla foto di Nadar ...
    Se ci limitiamo a valutazioni soggettive, stante l'ignoranza imperante, ci meritiamo il grande fratello, la fattoria, la tv spazzatura, i media falsi etc ...
    Credo che dei parametri oggettivi siano la base comune per capire l'evoluzione delle cose, anche il linguaggio fotografico che è progredito negli anni, basta osservare le mostre di fotografia all'estero ...
    L'Italia è ancora legata a modelli di immagine degli anni 70/80 e non riesce a proporre nulla di nuovo ..
    Se vai all'estero della fotografia italiana conoscono solo, Fontana, Giacomelli, Roiter, Migliori ... e poco più.

    Alessio
  • Vincenzo Galluccio 22/09/2010 15:44 Commento di voto

    ...certo, a prescindere.
    A prescindere da una valutazione "soggettiva" spesso "l'oggetto del contendere" si dilegua tra le mani....a prescindere........
  • Inez Correia Marques 22/09/2010 15:44 Commento di voto

    Pro
  • lorenza ceruti 22/09/2010 15:44 Commento di voto

    mi piace molto quello che ha scritto Vincenzo e lo condivido!

    a me questa foto piace
    pro
  • - René - 22/09/2010 15:44 Commento di voto

    s
  • Blve 22/09/2010 15:44 Commento di voto

    Caro Vincenzo ti ringrazio della risposta ... hai ragione, ma credo sia necessario non solo valutare soggettivamente un lavoro, ovvero come tu citi, attraverso il filtro del tuo vissuto e del tuo essere ma, ritengo che quando si confronti con un esecuzione progettuale sia di pari importanza una valutazione oggettiva che necessariamente deve tener conto anche di aspetti altri quali il linguaggio usato, la tecnica utilizzata e l'innovazione proposta ... dopo 30 ani di stampa B/N analogica, ho ritrovato un senso nel proseguire le mie ricerche a cavallo tra il B/N che era un limite teconolgico e il colore che si presta a intepretazioni diverse, credo che la desaturazione che suggerisca i colori e non la imponga sia una delle tante strade possibili e che in questo momento ho scelto ... poi và bene tutto l'importante è che si riesca a comunicare qualcosa ... a prescindere ... :-)

    Alessio

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