7.052 11

Alberto Orlandi


Free Account, Genova

L'analogico

Questa foto è state scattata con una macchina fotografica. Ha fatto proprio ta-tlack, non sto dicendo una cazzata. Una macchina fotografica con la pellicola, intendo, 35 mm, di quelle vere insomma, Kodak Tmax 400 asa. Quelle che dopo averle sviluppate anche con la tank ben chiusa ti puzzano le mani, e l'imbibente, mentre controlli a vista i negativi, ti cola nella manica della camicia e ti lascia una brutta sensazione di freddo bagnato. Qui siamo a Fossano (Cuneo), dentro il castello degli Acaja (1314). La macchina fotografica è una Nikkormat Ft3, l'obiettivo un Nikkor 35 mm f/2,8. Ho sottoesposto un pochino (1/30, tutta apertura) e ho sovrasviluppato con Gradual St 20 a 20° per 13 minuti. Poi ho scannato (senza spargimento di sangue) il negativo. Il resto è postproduzione digitale, ma poca, davvero poca. A me sembra una fotografia vera. Non so a voi.

Commenti 11

  • Sillon 25/09/2016 9:40

    Impressive !!!
  • Lucia Durante 23/03/2015 10:34

    A me fa un'impressione tremenda. Non sono in grado di esprimere pareri sulla tecnica, ma il risultato ma fa pensare a un poveraccio torturato nei sotterranei di un castello come in effetti é: A me già fa impressione percorrerli pesando a quello che hanno visto nei secoli, con questa foto poi mi sembra di sentire le urla dei condannati.
  • Claudia Picciau 29/06/2014 16:27

    bello scatto!
  • vog2 28/06/2014 23:53

    a me ricorda un po' le famose fotografie di jodice fatte nelle catacombe ... come li riesci a dare vita alle statue
  • ann mari cris aschieri 25/06/2014 14:19

    Silenzio terrifico che si trasforma in urlo liberatorio al cospetto di chi osserva ...
    Forte: come non se ne sono viste molte prima.
    Sulla tecnica hanno già espresso gli esperti :-) a me lascia il segno
    CIAo!
  • lucy franco 22/06/2014 13:18

    io porrei l'attenzione anche sulla composizione, non avrei altro da aggiungere, anzi, a quanto scritto dagli amici dei piani superiori :))

    sembra una sintesi perfetta, una inquadratura che esclude il superfluo, mettendo dentro al mirino pochissimo, ma raffinatissimo.
    Dalla parte bassa occupata dalla rappresentazione ( dentro la rappresentazione :) ) di una maschera del dolore, allo spiraglio di una finestra aperta, possibile speranza? via di fuga? in alto.
    Basta questa descrizione visiva e la fotografia vive.
  • cristian volpara 21/06/2014 14:13

    Da guardare e da leggere
    come dice Luca :)

    Non ho mai provato il gradual st...o meglio,l'ho comprato ma poi andò a male....

    Non so se è una Fotografia vera,io non me ne intendo molto.A me sembra una vera Fotografia...e con un buon sapore..
  • alberto16-menuder 21/06/2014 9:36

    solo APPLSUSI
  • Arnaldo Pettazzoni 20/06/2014 14:29

    ...hai solo quella di trentasei ?
  • vog2 20/06/2014 14:21

    ma è ancora meglio quando prendi in mano la stampa ... ihih o meglio quando la tiri fuori dalla vaschetta con il bagno al selenio ....( non mi accontento mai )

    circa i genovesi ... non so gli altri me compreso, ma qui c'è uno che sa scrivere oltre che fotografare che dirà qualcuno poi è la stessa cosa solo che cambia l'alfabeto

Informazioni

Sezione
Visto da 7.052
Pubblicato
Lingua
Licenza

Hanno messo mi piace

Preferite pubbliche