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Fiorellino azzurro

Fiorellino azzurro

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Fiorellino azzurro

Da una ricerca sul web ho scoperto:

nome:
Anagallis foemina Miller
(=A. coerulea Schreber., A.arvensis subsp. foemina (Miller) Schinz et Thellung, A. arvensis subsp. coerulea Hartmann)

Centonchio azzurro, Centocchio azzurro.

Forma biologica: T rept. Terofite reptanti. Piante annue con fusti striscianti sul terreno.

Descrizione: pianta erbacea annuale, glabra, con fusto quadrangolare prostrato- ascendente, molto ramificato lungo fino 30 cm.
Foglie sessili, glabre, da ovali a lanceolate( 0,7x 2,5) opposte, talvolta verticillate, ad apice appuntito.
Fiori singoli sorretti da peduncoli da 1-1,5 cm situati all’ascelle delle foglie superiori
Corolla formata da 5 petali (pentameri) di un bleu-violaceo, porpora al centro, violetta sotto, con lobi lunghi 4-6 mm. e larghi 2-3,5 mm., che non si sovrappongono, denticolati all’estremità, e muniti di piccole ciglia glandolose al margine ( visibili con lente).
Calice formato da lacinie acuminate.
Frutti capsula globosa, circumscissile all’apice, contenente una ventina di minuscoli semi.

Antesi: aprile – settembre

Tipo corologico: Steno-Medit. Divenuta subcosmopolita. Specie con areale limitato alle coste mediterranee.

Distribuzione in Italia: abbastanza comune su tutto il territorio.
Il genere Anagallis comprende ca. 60 specie, considerando tutto il globo. La maggior parte gravitano nell’area mediterranea, considerando anche il Nord Africa. La Sardegna risulta la regione italiana che rappresenta quasi tutte le specie di questo genere.

Habitat: incolti, garighe, su terreni secchi, sui margini di strade di campagna.
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Etimologia: il nome “Anagallis” deriva dal greco = ridere, poiché nell’antichità si credeva che l‘uso di questa pianta producesse effetti esilaranti, foemima dal latino femmina.


Proprietà ed Utilizzi: questa primulacea ha proprietà diuretiche, diaforetiche ed espettoranti del catarro bronchiale. Per uso esterno è impiegata come cicatrizzante e per alleviare pruriti causati da dermatiti. E’ stata usata per combattere l’epilessia e problemi mentali, ma ci sono poche testimonianze sulla sua validità. I principi attivi sono tossine, cucurbitacine ed altri alcaloidi che danneggiano le cellule. Essendo una pianta tossica, richiede un’azione detossicante prima dell’impiego e per la sua potenziale tossicità non è tenuta in considerazione nel campo terapeutico odierno

Curiosità: è una pianta che viene rifiutata dai mammiferi erbivori, ma molto appetibile invece alle galline.
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Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a mero scopo informativo e devono essere prescritte e seguite dal medico

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