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Informazioni
| Sezione | Temi: La mia città |
| Cartelle | pubblike |
| Visto da | 4.105 |
| Pubblicato | |
| Lingua |
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| Licenza |
Exif
| Fotocamera | GXR P10 |
| Obiettivo | 4.9-52.5 mm f/3.5-5.6 |
| Diaframma | 3.7 |
| Tempo di esposizione | 1/35 |
| Distanza focale | 5.4 mm |
| ISO | 295 |
ann mari cris aschieri 12/03/2021 16:17
La prima cosa che mi chiedo è: perché 21:9?Il titolo mi confonde, imponendomi una razionalità in conflitto con l’intuizione narrativa. Le risposte sembrano due, anzi tre: che ci sia stato un errore di comunicazione nel titolo, ma non lo credo da Lei, Monsieur, che sia un tranello per giudicare il livello d’attenzione degli osservatori, e questo è più probabile, o che si tratti di una foto d’archivio.
Infatti le nove di sera non possono riferirsi alla metà di marzo, che già farebbe buio. Potrebbero essere invece le nove di una sera estiva, quando la luce del giorno indugia più a lungo sulle strade, dopo il calar del sole.
Ma come la mettiamo allora col fatto che l’abbigliamento appare più di tipo invernale che estivo?
Insomma il dubbio rende la foto incerta da commentare ma anche più interessante…. L’impressione mia è che il mood del racconto sia prettamente invernale” e vagamente tetro.
Le figure, già sfumate come ectoplasmi, sembrano liquefarsi man mano che si allontanano per essere poi inghiottite da una luce da “fine del tunnel” o da “vita oltre la vita”.
Il fotografo le lascia andare, abbandonandole al loro destino, e concentrandosi sul mishmash delle affissioni
Una bacheca di messaggi, offerte, forse SOS che sembrano protendersi verso chi passa…
Bella regia.