Analisi e Filosofia Fotografica:Capitolo 1

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Seby Privitera Seby Privitera Messaggio 1 di 13
15 x grazie
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Salve amici,
x chi mi segue da tempo devo scrivervi una cosa,
dopo mesi di tutorial alcuni mi hanno fatto notare che seguirlo era un tantino complicato,
non avendo capitoli e avendo troppe interruzioni si finiva col perdersi tralasciando i punti salienti,
allora ho deciso di ricopiarlo e dividerlo in capitoli,
naturalemente non e' stato ricopiato fedelmente,
il tempo e l'esperienza hanno fatto in modo che aggiungessi qualcosa,
anzi, in alcuni punti e' completamente stravolto e piu' interessante,
quindi x chi l'avesse letto, rileggerlo non sara' tempo perso.
alla fine di ogni capitolo se volete possiamo intervenire...
e poi passero' al prossimo, via via sara' cosi'...
Detto questo direi di cominciare.....

Analisi e Filosofia Fotografica : Capitolo 1

E' da molto tempo ormai che leggo come sviluppare la tecnica,
i vari Tutorial spiegano come usare la macchina nelle varie situazioni
in cui il fotografo deve sfruttare le sue capacita’ di gestire nel migliore dei modi in quel preciso momento,
messa a fuoco, esposizione, priorita’ di..... sono tutte nozioni essenziali x ottenere un buon risultato,
poi naturalmente x il dopo, al pc esistono altri Tutorial,
nel cosiddetto Post il lavoro viene tagliato, rivisitato, scombinato, sistemato ecc. ecc.
se il lavoro e’ valido viene reso quasi perfetto e consono alla firma dell’autore,
se invece e’ scadente ci si illude che in post si possa ottenere un capolavoro,
e molte volte x calcare la mano si rovinano dei lavori molto validi,
ma questa e’ sempre una scelta dell’autore.

Uno dei maggiori danni che io conosca e’: quando si posta una foto con l’ h d r,
un sistema di contrapporre immagini con esposizioni diverse,
un programma nato x sistemare livelli e contrasti
(se usato con cautela si ottengono valide correzioni)
ma che diventa tuttavia una specie di droga in cui il fotografo
nel tentativo di spettacolarizzare sempre di piu’ il suo lavoro,
si lascia andare con i pulsantini e crea un’immagine bella x gli occhi,
ma troppo finta e lontana dalla realta’.

Perche’ vi sto scrivendo questo?
Perche’ io in questo Tutorial cerchero’ di spiegare questo meraviglioso mondo,
ma in chiave diversa,
ho cominciato mettendovi in guardia sulla spettacolarita’ a tutti i costi,
di non trascurare la tecnica e la conoscenza della vostra macchina,
pero’ allo stesso tempo vi chiedo di non dedicarvi solo a questo,
io cerchero’ di arricchirvi trasmettendo le mie esperienze e
vi parlero’ di lettura fotografica, ma anche di:
struttura, composizione, trucchi, terzo occhio, progetti innovativi e futuristici,
insomma una filosofia fotografica in cui pensiero verra’ semplificato con molti esempi,
quindi direi di inziare questo percorso......

Capitolo 1=
Partiamo dall’inizio,
quando si comincia x il piu’ delle volte facciamo foto ad amici e parenti,
qualche timido scatto ad estranei, fiori, piante, alberi, mare, spiaggia, oggetti ecc ecc
si fotografa di tutto e di piu’,
poi si passa alle panoramiche, albe e tramonti vanno a ruba.......
passa il tempo e poi ognuno si specializza nei veri settori,
affilare le armi nel genere che piu’ piace fa’ crescere tanto,
ma non bisogna mai rinunciare all’idea di mettersi in gioco su tutto
e allargarne il concetto stesso delle proprie basi
e’ la chiave che puo’ portare a tante soddisfazioni,
ma x avere tutto cio’ occorrono tanti sacrifici,
e’ una lunga strada che io intrapresi e che oggi cerco di semplificarla x voi,
un qualcosa che ci fa capire la differenza fra una bella immagine
ed una ricca di contenuti,
quella sottile e profonda linea che porta al Concettuale,
se vogliamo oltrepassarla dobbiamo cominciare a pensare in maniera diversa,
pensare alla grande.

Dobbiamo ammettere che l’era del digitale ci ha semplificato la vita,
una volta non era tutto cosi’ semplice,
oggi possiamo vedere il lavoro subito,
fare migliaia di scatti senza rovinarci il portafoglio,
sviluppare e sistemare noi stessi senza nessuna camera oscura,
cullarci su una tecnologia sempre piu’ sofisticata,
ma dobbiamo assolutamente capire che non basta avere una buona macchina x avere dei grossi risultati.
la macchina e’ il mezzo e bisogna saperla guidare,
ma occorre cominciare a chiederci: Dove vogliamo andare?
Se ci pensate un attimo x come la tecnica ci ha aiutato
dovremmo strabattere i vecchi rullini,
perche’ una volta il vecchio fotografo aveva tanto a cui pensare
e nonostante tutto riusciva a fare dei bei lavori,
lavori che noi oggi ammiriamo e che non ci sogniamo mai di contestare,
pero’ ricordiamoci che oggi i cosiddetti fotografi siamo molti, ma molti di piu’,
abbiamo la tecnica dalla nostra parte,
eppure siamo talmente presi dall’immagine sempre piu’ perfetta
che questa strana nostra avidita’ ci sta portando a trascurare il principio stesso della fotografia:
ed e’ quella che la fotografia deve avere un CONTENUTO,
perche’ se non ne ha, stiamo parlando solo di una normalissima immagine.

Sul campo abbiamo meno pensieri dei nostri avi,
eppure continuiamo imperterriti ad ergere la tecnica al di sopra di tutto.
Allora partiamo da questo: Soggetto, contesto, risultato, lettura.

X chi mette la tecnica prima di ogni altra cosa io faccio questo esempio:

In una ipotetica piazza ci sono tre fotografi,
la piazza e’ vuota ma il cielo ha delle splendide nuvole bianche,
il primo fotografo e’ professionale,
ha una super macchina,
il suo bel cavalletto e un bel grandangolo, scatto perfetto,
riprende il tutto in maniera esemplare,
tempi di scatto, esposizione... diaframma....messa a fuoco ecc ecc
ma analizziamola:
soggetto e contesto sono la stessa cosa,
il risultato e’ ottimo,
lettura inesistente,
lui ha ottenuto una bella immagine che chiameremo spettacolo x gli occhi,
bella si, ma povera di contenuti,
una foto che chiunque conoscendo la tecnica
e avendo il suo equipaggiamento adatto puo' fare,
cioe’, ripetere quell'attimo, meglio o peggio,(a parte le nuvole) la foto avra' sempre un clone,
l’unico mezzo che ha x trasmettere la sua emozione e’ la tecnica,
su questo basa tutto il suo lavoro,
ma non si e' immortalato un momento,
piuttosto si e' riprodotta un'immagine che il tempo e l'uomo hanno piazzato li',
di conseguenza, quando un’altro con mezzi migliori fara’ lo stesso scatto,
potremmo ottenere un lavoro migliore si’, ma allo stesso tempo uguale,
perche’ ripetera' la stessa cosa,
invece il fotografo deve catturare l’attimo sfruttando la sua introspezione
e in quella cattura anche un semplice particolare
puo’ determinare tutta la struttura stessa di quel lavoro,
ma non solo, anche una semplice posizione, angolazione, piccola variante,
puo’ stravolgere tutto.......
Come? Passando al secondo.......

Il secondo fotografo; e’ un reporter, stessa piazza,
lui pero’ ha una macchina semi professionale,
nessun cavalletto, scatto impostato in automatico,
e’ sceso in piazza perche’ aspetta che succeda qualcosa,
lui sta’ alla fine della piazza,
si annoia, allora decide di provare la macchina
e mentre si appresta a scattare vede un palloncino giallo che vola,
in un attimo lo mette a fuoco e fa clik.
Ora abbiamo un’altra fotografia,
la piazza non e’ piu’ vuota,
c’e la piazza, un puntino nero che e’ il primo fotografo in fondo col cavalletto, ( infatti si intravede appena),
c’e un palloncino giallo che vola
e in mezzo a questo due figure:
una alta e un’atra bassa.....la seconda e’ quella di un bambino,
nasce una storia: il bambino col suo palloncino in piazza
qui’ il contesto: e’ la piazza,
soggetto: Bambino e palloncino,
risultato: tecnicamente non e’ perfetta rispetto alla prima,
pero’ in chiave di lettura e’ di gran lunga molto piu’ interessante,
peccato che e’ lontano e non si riesce a cogliere il viso del bimbo,
come disse il grande Chaplin: La vita e’ un grande palcoscenico.....
e chi predilige solo la tecnica e’ come se andasse a teatro e
alla fine applaudisse la scenografia e non gli attori,
e qua’ il nostro attore e’ il bambino col palloncino,
esso ci ha regalato l’attimo fuggente che oltretutto non dara’ altre repliche,
ma dove sta’ l’autore?
uscira’ adesso dalle quinte alla fine del terzo atto

IL terzo ha una compattina ma non e’ un fotografo,
e' solo la madre di un bambino il quale ha appena finito di piangere con la sua cordicella rotta in mano,
lei e il piccolo stanno nel centro della piazza in mezzo ai due fotografi,
anche lei scatta la sua foto,
lei pero’ e’ in quella posizione privilegiata che determina una variante,
e’ ignara di cosa sta facendo, ma e’ vicina quel tanto che basta
x riprendere mezza piazza con un duomo sfocato,
ma NON il palloncino che vola e nemmeno la cordicella rotta,
il viso del suo bimbo pero’ e’ perfettamente a fuoco,
il bimbo ha appena finito di piangere,
la sua faccina rosea e’ stata bagnata dalle lacrime perche' gli e' scappato il suo palloncino giallo,
pero' nel suo visino oltre le lacrime c’e un sorriso,
un timido sorriso che ha cancellato subito quel brutto ricordo,
adesso il suo palloncino lo vede alzarsi verso il cielo ed e’ felice,
pianto e gioia sono tutt’uno.
Pero’ noi non sapremo mai il perche’ di quel pianto
e nemmeno perche’ si e’ trasformato in un sorriso.
Ma la Mamma lo sa’ e in un clik e’ ignara di cosa sta facendo,
x lei e’ solo un ricordo e l’emozione di quel momento e’ solo sua,
forse lei mostrera’ la foto del suo bimbo che piange e ride ai parenti,
e spieghera’ loro l’accaduto
e magari anche da parte loro uscira’ un sorriso,
la foto non verra’ mai pubblicata,
e chi di loro potra’ essere in grado di darne giusta lettura??
il nostro occhio e’ dentro un mirino e quando si scatta non c’e un 360 gradi,
dobbiamo sempre pensare di riprendere quello che ci occorre
senza mai trascurare nessun dettaglio,
perche’ e’ il dettaglio che da’ la struttura al vostro lavoro,
senza di esso, chi leggera’ non avra’ mai una visione completa della lettura.
Ed e’ quello che cerchero’ di farvi capire con questo tutorial,
pero’ e’ basilare accettare il fatto che prima di parlare con i nostri scatti,
dobbiamo imparare a leggere i lavori altrui,
e x fare cio’ occorre che voi tiriate fuori dal vostro io piu’ profondo tutta la vostra sensibilita’
calandovi nella parte del regista che scatta,
di tutti gli attori, cose, piante, paesaggi ecc che troveremo nel nostro cammino.
La vostra sensibilita’ vi portera’ ad essere grandi.
usate sopra tutto i ricordi, prendete questo bambino:
quante volte noi grandi dopo aver pianto di dolore,
abbiamo sorriso solo dopo alcuni istanti???
Passare dal dolore alla risata come niente......
Tutti siamo stati bambini, eppure quanti ricordi abbiamo cancellato in tutto questo tempo?????
certo la foto tecnicamente non dice molto,
abbiamo un Contesto: La piazza,
Soggetto : un bambino che piange e ride
Risultato: tecnicamente sufficiente e si poteva gestire meglio,
Lettura: se la madre avesse ripreso il palloncino e quella cordicella rotta
sarebbe uscito l’autore dalle quinte e partito il grande applauso,
pero’ nonostante cio’, con tutta la sua imperfezione tecnica ha colto un bel momento,
e il risultato x me ha qualcosa il piu’ degli altri due,
ma manca qualcosa, manca un palloncino e una cordicella,
e sappiamo benissimo che senza di essi non avremo la storia.

Ora che vi ho parlato di questi tre scatti,
dovremmo sceglierne uno su cui basare il nostro lavoro.
Allora sceglieremo il primo x la sua tecnica straordinaria?
Il secondo x il suo spirito da reporter di cogliere al volo tutta la scena?
O la Mamma che con la sua sensibilita’ ha catturato quell’espressione?
Perche’ sceglierne uno?
Tempo fa’ ho scritto che avrei preso la Mamma,
oggi dico di prenderli tutte e tre, ognuno di loro ha fatto un buon lavoro,
li prendiamo perche’ questi tre scatti ci hanno insegnato qualcosa
e poi perche’ noi dobbiamo essere il quarto fotografo,
quello che fotografa professionalmente: una piazza sfocata,un palloncino semi sfocato,
una mamma di spalle che sta fotografando,( ma che noi non vedremo mai),
e un bambino con una cordicella in mano che ride alzando gli occhi al cielo,
mentre il suo viso con gli occhi rossi e’ ancora pieno di lacrime.
E vi diro’ di piu’,quel ricordo dell’infanzia che vi ho descritto,
di solito si legge con calma e solo dopo avere esaminato il lavoro,
solo allora tornando indietro con i nostri ricordi e mettendo in moto la nostra sensibilita’,
ci accorgeremo di cosa abbiamo catturato veramente,
sul campo e’ ben diverso, sul campo siamo reporter di vita,
ma provate ad immaginare x un solo istante se riuscissimo a leggere e sentire la scena ancor prima di scattare?
cioe’ leggere il momento e decidere cosa fare e soprattutto dove indirizzare il nostro fuoco.......
tutto in pochi istanti.......x raccogliere quello che noi abbiamo sentito
e non sperare nella fortuna che ci donato il tempo di farlo.....
che forza vero?
ecco questo si chiama terzo occhio.......
e qua’ entriamo nei massimi livelli di espressione fotografica,
pero’ vorrei che non vi facciate ingannare dalle apparenze,
tipo quando si sbandierano grandi fotografi che hanno fatto la storia della fotografia,
e nemmeno pensare che x fare capolavori occorrono km,
oppure che se foste nati nel tempo di vostro nonno avreste fatto.....chissa’ che’.
Guardate che molte volte sono stati solo dei grandi reporter
i quali si trovavano nel posto giusto al momento giusto,
certo, posti impossibili, ci sono fotografie di guerra straordinarie x impatto,
ma io voglio che voi pensiate alla grande,
perche’ io un giorno mi sono chiesto..:
ma avevano davvero il famoso terzo occhio?
Erano davvero cosi’ bravi ??
Non potendoli analizzare tutti ve ne ho scelto uno,
uno dei piu’ grandi,
questo al prossimo capitolo naturalmente......
mony argiolas mony argiolas Messaggio 2 di 13
1 x grazie
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Farò' tesoro di quanto dici....grazie
silvano doro silvano doro Messaggio 3 di 13
1 x grazie
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ho letto con calma,e devo dare ragione a tutto il ragionamento
non solo nella fotografia
ma tutta l'arte
disegnare ...dipingere
...scrivere poesie
sta tutto sotto lo stesso concetto.
FineShoot FineShoot Messaggio 4 di 13
1 x grazie
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Ho scoperto solo ora questo tutorial. C'è tutto quello che serve per iniziare col piede giusto o correggere certe deviazioni sul tema. Scritto in maniera semplice, come se si stesse facendo una discussione a voce. Sarebbe un'inizio perfetto per un corso di fotografia base. E siamo solo al primo capitolo ... Leggerò senz'altro il resto con interesse. Complimenti.
SimoneMarco SimoneMarco Messaggio 5 di 13
1 x grazie
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Grazie per questi preziosissimi insegnamenti.
Fausto Frassinetti Fausto Frassinetti Messaggio 6 di 13
1 x grazie
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lettura molto interessante
antarion antarion Messaggio 7 di 13
1 x grazie
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ciao a tutti sono nuovo del forum e anche nuovo possesore di una reflex...praticamente devo partire da zero totale e quindi i tutorial saranno fondamentali!

un grazie in anticipo
Seby Privitera Seby Privitera Messaggio 8 di 13
3 x grazie
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Vorrei scusarmi con coloro che mi hanno seguito fino ad adesso nei miei tutorial,
pero' purtroppo con l'arrivo dell'Estate sono molto preso dal mio ristorante,
alla fine della stagione Estiva (credo Settembre o massimo Ottobre)
lavorero' x il quinto Capitolo,
nel frattempo vorrei ringraziare coloro che mi hanno seguito fino ad ora....
Augurandovi Buona Fotografia a Tutti...... un abbraccio.
Tony83 Tony83 Messaggio 9 di 13
1 x grazie
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Grazie seby..io sono nuovo della community ...ancora non ho avuto molto tempo per curiosare in giro e vedere capire quello che la community puo offrire,che il tuo articolo subito mi ha colpito..condivido pienanmente ..la tecnica con pratica e studio si impara poi fotoshop puo dare una mano successivamente ma se in primis non mettiamo in campo la sensibilita le foto saranno sempre un po"vuote".
grazie ancora per il bel "benvenuto"
antoniocotugno antoniocotugno Messaggio 10 di 13
1 x grazie
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intelligente invito alla lettura fotografica e alla cattura di emozioni.....
Roberto Cariolato Roberto Cariolato Messaggio 11 di 13
1 x grazie
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Grazie per il tuo tempo........
Roby
Laura Daddabbo Laura Daddabbo   Messaggio 12 di 13
1 x grazie
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un'interessante ed intelligente lettura che mi trova assolutamente concorde nel punto cruciale della troppa perfezione estetica che spesso è svuotata di qualunque contenuto.
Grazie, Laura
Sandro Lecca Sandro Lecca Messaggio 13 di 13
1 x grazie
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Ti leggo solo oggi perchè sono solo da pochi giorni in FC. Anch'io odio le foto hdr, questo finto iper realismo, che furoreggia ad esempio in un sito come flickr, dove anch'io ho messo alcune foto, ma non so, mi sembra un luogo infernale. Concordo sulle cose che dici nella tua riflessione, anzi penso che in questo fc ci vorrebbero ancora più pensieri sulla fotografia non meramente di carattere tecnico. La tecnica è una brutta bestia, che appassiona. Ma la tecnica da sola non basta, una fotografia è in primo luogo un'idea alla ricerca di una forma, quella forma che gli dà la macchina fotografica. Perchè penso che la macchina ci metta molto del "suo" occhio che non corrisponde necessariamente all'occhio del fotografo. Spesso succede che la macchina veda quello che l'occhio non vede e a volte meglio di quello che l'occhio vede. Un caro saluto, sandro
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