... Maurizio Moroni

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Maurizio Moroni (UKPhoto) Maurizio Moroni (UKPhoto)   Messaggio 61 di 66
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Di nulla, non preoccuparti... ogni tanto sono in ritardo ma comunque arrivo :)
Chi è un po' più giovane... o è nato addirittura già nell'epoca digitale non ha probabilmente potuto vivere la terrificante esperienza del "settembre delle diapositive"...
A settembre non solo riaprivano le fabbriche e le città tornavano caotiche... ma fare visita ad un amico o parente significava anche sorbirsi ore di diapositive del suo ultimo viaggio esotico... e poco importava se per esotico si intendeva appena oltre i confini di regione... C'era la trafila del montaggio del telone... cosa di solito più complicata dell'assemblaggio di un armadio a tre ante dell'Ikea... poi il settaggio del proiettore che rivaleggiava con un NMR e infine l'inserimento del rullo porta diapositive... che immancabilmente qualcuno aveva fatto cadere e quindi non solo erano tutte mischiate ma anche a specchio e sottosopra...
Quando finalmente si attenuavano le luci (perchè comunque l'atmosfera conta!) cominciava una sequela di saluti dove, dietro i felici vacanzieri in posa... si poteva ammirare la bellezza paesaggistica di turno, possibilmente controsole (specie i laghi)... il tutto accompagnato da una narrazione afona e soporifera condita da scoppi di risa isteriche al ricordo di esilaranti aneddoti che... ovviamente... potevano essere compresi solo dal narratore ma che, se non altro, avevano il vantaggio di scuoterti dal torpore... :)))
Ora, sto evidentemente esagerando anche se non poi tanto... ma questo è per sottolineare come la realtà sia che... semplicemente noi non ci vediamo quando siamo in trasferta. Ho visto italiani fotografare una vetrina di torte bavaresi a Vienna in una via dove c'erano almeno altre tre pasticcerie identiche... per non parlare di quando le mete si fanno davvero esotiche... l'italiano con macchina fotografica in Giappone, sembra un bambino appena entrato nel negozio di caramelle dei suoi sogni... :) Ma lo stesso si può dire di New York...
La compulsività che noti non è altro che la stessa che assale chiunque fa il cosiddetto "viaggio della vita"... quello che difficilmente potrà ripetere per motivi di tempo o economici... e di cui non vuole dimenticare nulla... specie poi se ciò che lo circonda è fondamentalmente diverso dalla propria esperienza di vita e conseguentemente ogni particolare conta...
Un Kimono per strada per un giapponese è normale, per un italiano equivale al Graal...
Io credo che alla fine le differenze siano molto meno di quante pensiamo... semplicemente non siamo abituati ad osservare noi stessi in analoghe situazioni... ma basta andare ad un fotoshow e vedere i "fotografi" accalcarsi davanti alla modella di turno come se non avessero mai visto una ragazza che posa e scattare a raffica senza mai cedere il posto a chi potrebbe rubare loro un fotone migliore di quello che hanno sfruttato fino a quell'istante... i giapponesi conservano, se non altro, più dignità! :)))

Inutile dire che poi quando sono in patria si torna nei normali canoni, non scattano a tutto per il semplice motivo che sono cose che conoscono...
Nell'ambiente fotografico certo cambia un po' il modo di vedere... La ricerca è molto mirata all'essenza di ciò che fotografano e considerano la tecnica solo un mezzo, che va conosciuta ma per sfruttarla e non essere sfruttati da essa. La coralità si fonde alla minuzia del particolare consentendo allo sguardo di vagare o di rimanere intrappolato. Quindi dal surrealismo alla Shoji Ueda fino al gotico di Natatsuka Kousuke passando per lo street di Tatsuo Suzuki.
Di fatto sono estremamente aperti alla sperimentazione e curiosi... il che comporta un proliferare di generi che parimenti non si convertono in vere e proprie tendenze... Sempre fermo rimanendo che quanto detto si basa sulla mia esperienza che si rifà agli ambienti che io frequento.

Gli shooting... qui ci troviamo veramente in un altro mondo... la compostezza e la collaborazione viaggiano su molti livelli... il che si vede bene negli shooting in location pubblica dove non ti assediano bombardandoti di flash e telefonini puntati per rubare mezza scena... la scrupolosità nipponica è proverbiale... quando noleggi o ti prestano uno studio, te lo fanno trovare perfettamente pulito e funzionale... anzi... a volte pure troppo... hai quasi paura di sporcarlo... :)
Le collaborazioni, sempre estremamente professionali, poi sono all'insegna di una totale cordialità... il che rende comunque i set piacevoli e a differenza di quanto si potrebbe pensare anche abbastanza ilari... come quello di qualche tempo addietro nel giardino di un tempio ad Osaka dove, devo ammettere mi trovavo non poco a disagio vista la sacralità del luogo...
Con mio stupore a spezzare la tensione ci ha pensato proprio il monaco che lo gestiva... che con piglio deciso si è improvvisato direttore di scena indicandoci tutti i luoghi più belli e con la luce migliore... condendo il tutto con pillole di saggezza orientale atte a dimostrare come noi giovani (anche chi giovane purtroppo non lo è più... ma penso usasse se stesso come termine di paragone... e la sua l'età non la saprei proprio definire...) non sappiamo goderci la vita... sempre troppo rigidi!!! :)))
Ti dirò, in giro per il mondo, mi sono capitati ben pochi posti dove non mi sia piaciuto scattare e il disagio per altro non era riconducibile ad una situazione nazionale ma a contingenze dei singoli... quindi, pur trovandomi bene ovunque, devo ammettere che per lavori in team, se proprio devo generalizzare, i collaboratori nipponici hanno un qualcosa in più.

Buona domenica Valentina e grazie per la chiacchierata virtuale!
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 62 di 66
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Grazie a te, sei una fonte inesauribile di spunti di riflessione e di piacevoli aneddoti :)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 63 di 66
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Io non posso lasciare un gran commento per la mia scarsa conoscenza dell'italiano ma una cosa la posso testimoniare che fare parte delle tue creazioni è una vera magia anche quando sai qual'è il trucco. Tu sei un vero creatore di sogni che non si accontenta della maestria tecnica ma è grande anche umanamente. Ha la mia più grande ammirazione Sensei. Sayaka
Maurizio Moroni (UKPhoto) Maurizio Moroni (UKPhoto)   Messaggio 64 di 66
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Grande o piccolo che sia il commento è sempre gradito e ti sono grato che abbia voluto soffermarti da queste parti! Ci vediamo tra qualche giorno Sayaka-chan :)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 65 di 66
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Caro Maurizio sono rimasta affascinata ancora una volta dai tuoi meravigliosi lavori che raccontano con amore il mio paese e penso possa essere interessante, per me lo è, scoprire cosa fa nascere questo tuo interesse e come un occidentale si pone nei confronti di una cultura molto diversa dalla sua. Ti ringrazio per la risposta se vorrai farmi l'onore di dedicarmi un po' del tuo prezioso tempo.

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Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 66 di 66
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Scopro ora questo magnifico cammino attraverso fantasia e creatività e sempre più mi stupisce non tanto la tua evidente sensibilità, quella traspare da ogni tua creazione tecnicamente curatissima e sempre pensata per veicolare un messaggio profondo ma dal bagaglio di conoscenza in così tanti campi che viene da chiedersi come tu possa fare.
Ne emerge la figura di un grande uomo ancor prima che artista a tutto tondo che molto ha saputo vivere la vita ricavandone grande sapienza ed umanità e che non esita a condividerla con generosità. Decisamente unico. Ancora una volta di più non posso che congratularmi stupita ed ammirata. Simona
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