...intendevo proprio quello che hai detto Maricla...stagnanti in questo momento probabilmente perché tutti al sole a fotografare...(almeno questo è quello che sto facendo io in questo momento...oltre a leggere ciò che può esserci di interessante su fc...:)))))
ciao e buona giornata :)))
ciao e buona giornata :)))
leggere Marco, e non solo in foto, è vera gioia. abbiamo iniziato insieme l'avventura in fc anni fa, ed ancora ricordo, come fossero di ieri, i primi formanti scambi d'opinione.. :)
è un grande percorso il tuo e lo seguo con sincera ammirazione.
ti chiedo: nelle tue ultime, il fatto di metterti in petto distintivi di chiara fama, come il Ghirri ricordato, da una parte legittima le tue foto in lettura accogliente nella sua riconoscibilità.. ma dall'altra non ti fa dimenticare un pò di ciò che sei?
è un grande percorso il tuo e lo seguo con sincera ammirazione.
ti chiedo: nelle tue ultime, il fatto di metterti in petto distintivi di chiara fama, come il Ghirri ricordato, da una parte legittima le tue foto in lettura accogliente nella sua riconoscibilità.. ma dall'altra non ti fa dimenticare un pò di ciò che sei?
...riprendo con Luca, sicuramente il tuo pensiero su Ghirri è esatto, riusciva magicamente ad asportare porzioni di mondo rendendoli unici. Nella mia serie, se così si può chiamare, io cerco di portare all'attenzione luoghi che sono fermi, in attesa dell'estate che ridarà loro vita... sicuramente il pensiero che ti porta a fotografare queste scene è di grande fascino, almeno per me e penso che riflettano la tua definizione di "specchio della realtà"... mentre le foto che ho fatto a Venezia credo che possano sposare bene l'altra definizione di "finestra su (un) mondo" vista la riconoscibilità della città a cui appartengono.
premesso che io non uso HDR ma solo contrasti di colore, ho cercato attraverso il post di enfatizzare alcune scene...
"vita da comics" nasce con la voglia di enfatizzare l'idea del fumetto, perciò ho calcato e di molto la mano. Mi hanno già bacchettato per questo, ma è una mia scelta e la difendo , le ho portate ad una lettura portfolio e c'è chi mi ha massacrato per la post, chi per altri motivi e anche chi ne è rimasto entusiata ???
L'altopiano delle fate scattate a Castelluccio di Norcia sono dei bianconeri colorati, se ne scarichi una e la desaturi vedrai un bianconero perfetto, almeno per me...
Qui c'era la voglia di non andare sullo scontato, l'altopiano credo sia uno dei posti più fotografati in assoluto e cadere nel già visto non è cosa difficile, allora ho cercato con la post di enfatizzare e dare magia al luogo.
Ma in entrambi i casi c'è la ricerca voluta di un effetto a favore di un pensiero e non la casualità... poi si sbaglia e molto ed è da li che si impara. La creatività e la ricerca credo che siano le basi e gli stimoli di qualunque fotoamatore e non solo...
Per ultimo, la tua vista acuta ed intelligente ha visto bene,ho abbandonato il sensazionalismo che dura poco a favore di una ricerca più sottile e meno immediata... percorso difficile e poco remunerativo in tutti i sensi ma credo che alla lunga paghi; non devo scattare per gli altri ma scatto per me e perchè ho qualche cosa da dire.
Per quanto riguarda il digitale la scelta o meno di usare post eccessive come ripeto, spetta al fotografo che compie le sue scelte, sicuramente puoi anche abusare, sempre a patto che ci sia una ricerca intelligente e non buttata li per salvare una foto che altrimenti nuda non direbbe nulla.
grazie dell'intervento Luca, spero di essere stato chiaro, non è facile per me scrivere... comunque sono a disposizione su ciò che ho spiegato male.
premesso che io non uso HDR ma solo contrasti di colore, ho cercato attraverso il post di enfatizzare alcune scene...
"vita da comics" nasce con la voglia di enfatizzare l'idea del fumetto, perciò ho calcato e di molto la mano. Mi hanno già bacchettato per questo, ma è una mia scelta e la difendo , le ho portate ad una lettura portfolio e c'è chi mi ha massacrato per la post, chi per altri motivi e anche chi ne è rimasto entusiata ???
L'altopiano delle fate scattate a Castelluccio di Norcia sono dei bianconeri colorati, se ne scarichi una e la desaturi vedrai un bianconero perfetto, almeno per me...
Qui c'era la voglia di non andare sullo scontato, l'altopiano credo sia uno dei posti più fotografati in assoluto e cadere nel già visto non è cosa difficile, allora ho cercato con la post di enfatizzare e dare magia al luogo.
Ma in entrambi i casi c'è la ricerca voluta di un effetto a favore di un pensiero e non la casualità... poi si sbaglia e molto ed è da li che si impara. La creatività e la ricerca credo che siano le basi e gli stimoli di qualunque fotoamatore e non solo...
Per ultimo, la tua vista acuta ed intelligente ha visto bene,ho abbandonato il sensazionalismo che dura poco a favore di una ricerca più sottile e meno immediata... percorso difficile e poco remunerativo in tutti i sensi ma credo che alla lunga paghi; non devo scattare per gli altri ma scatto per me e perchè ho qualche cosa da dire.
Per quanto riguarda il digitale la scelta o meno di usare post eccessive come ripeto, spetta al fotografo che compie le sue scelte, sicuramente puoi anche abusare, sempre a patto che ci sia una ricerca intelligente e non buttata li per salvare una foto che altrimenti nuda non direbbe nulla.
grazie dell'intervento Luca, spero di essere stato chiaro, non è facile per me scrivere... comunque sono a disposizione su ciò che ho spiegato male.
18.03.12, 18:45
Messaggio 19 di 35
grazie se stato molto esaustivo.
luca
luca
Paolo, nutro una certa invidia per la classe che ti contraddistingue e in parte ne sono affascinato... le tue parole volano nell'aria, le percepisci ma ti sfuggono e ti riportano in altri contesti... magiche direi. credo che le tue prime foto ne sono chiara testimonianza... ora hai trovato la tua strada e ne sono felice !!
Io invece come più volte detto sono in continua ricerca e sperimentazione, direi quasi in confusione... ma ci sta e ciò non mi dispiace, arriverà anche per me il momento, non c'è fretta!!
Rispondendo alla tua domanda, non cerco commenti e credo che pochi riescano a trovare certe matrici, se prima qualcuno non lo afferma e ci sono altri fotografi su FC che percorrono questa strada e nessuno li etichetta. Se guardi le mie foto vedrai che sono poco etichettabile, ho cercato di sganciarmi da fotografo street, se mai lo sia stato, per riuscire ad imporre una mia filosofia di libertà espressiva.
sono ancora in fase di ricerca e spero che non finisca mai...
Grazie Paolo per il tuo intervento, ne sono davvero felice e non per il fatto pubblico che...
Io invece come più volte detto sono in continua ricerca e sperimentazione, direi quasi in confusione... ma ci sta e ciò non mi dispiace, arriverà anche per me il momento, non c'è fretta!!
Rispondendo alla tua domanda, non cerco commenti e credo che pochi riescano a trovare certe matrici, se prima qualcuno non lo afferma e ci sono altri fotografi su FC che percorrono questa strada e nessuno li etichetta. Se guardi le mie foto vedrai che sono poco etichettabile, ho cercato di sganciarmi da fotografo street, se mai lo sia stato, per riuscire ad imporre una mia filosofia di libertà espressiva.
sono ancora in fase di ricerca e spero che non finisca mai...
Grazie Paolo per il tuo intervento, ne sono davvero felice e non per il fatto pubblico che...
@Maricla in effetti la giornata era da passeggiata... e magari con una bella reflex fiammante professionale, se non due, con un corredo di ottiche f2,8 (professionali pure quelle)...
PS: scherzavo :)))
PS: scherzavo :)))
...io non scherzavo invece...è stata una bellissima e soleggiata giornata da noi! :))))
(ora mi godo il resto del forum...grazie)
(ora mi godo il resto del forum...grazie)
vorrei per un momento spostare l'attenzione da te come fotografo, a te come fruitore di fotografia.
Ti immagino interessato a tutti i modi / mondi fotografici, per questa tua continua ricerca della quale ho letto.
E ti chiedo: qual'è il "punctum" di barthesiana memoria che ti fa fermare in una immagine? Cosa ti interessa in primis: la tecnica, il concetto, o qualcosa invece di non classificabile che dialoga con la parte meno razionale di te?
Puoi pensare a qualche Autore che abbia questa capacità di catturarti?
Ti immagino interessato a tutti i modi / mondi fotografici, per questa tua continua ricerca della quale ho letto.
E ti chiedo: qual'è il "punctum" di barthesiana memoria che ti fa fermare in una immagine? Cosa ti interessa in primis: la tecnica, il concetto, o qualcosa invece di non classificabile che dialoga con la parte meno razionale di te?
Puoi pensare a qualche Autore che abbia questa capacità di catturarti?
Ciao Lucy, un saluto e complimenti per la tua FotoProfilo, intrigante, come gran parte della tua galleria!
Premetto che il libro di Barthes (la camera chiara) non sono riuscito a finirlo, ma per colpa mia credo.
Non è facile rispondere in poche parole alla tua domanda, sicuramente l'aspetto emozionale prevale su tutto il resto e fin qui i dubbi sono pochi, ma poi ci sono serie di immagini che singolarmente non possono aver peso ma se messe insieme possono creare effetti inimmaginabili. mi spiego; dai un'occhiata a questo blog prendi le immagini di questo fotografo, singolarmente quasi banali...
http://palook.wordpress.com/2012/03/13/pedro-alvarez/
...messe insieme creano un effetto notevole ed è facilissimo individuare il "punctum" se così vogliamo chiamarlo!
(guarda anche gli altri autori ne vale davvero la pena)
spero di essere stato chiaro in parte, perchè, se poi vogliamo parlare di mostre fotografiche stampate, li la libidine aumenta al massimo!! Lo scorso anno in Cortona al Toscana Photographic Workshop sono riuscito a vedere una mostra di Alex Majoli... puro godimento, ambientata in una chiesa sconsacrata, vantava un allestimento divino con foto da capogiro una più bella dell'altra e il tutto intelligentemente presentato. Che dire c'è poco da cercare e molto da gustare, lasciandosi cullare da quella successione di immagini in un viaggio fantastico dove l'emozione è perfettamente legata con il concetto, e la tecnica è piegata al volere dell'autore!
Tutto ciò per spiegare che senza tecnica non c'è foto e senza concetto non c'è interesse...
Gli autori sono tanti e per questo la mia confusione è tanta... alcuni li ho già citati e non vorrei citare nomi famosi, Ernesto Bazan con il suo libro su Cuba ha toccato molto fortemente il mio cuore, e non solo per le foto è un libro magnifico anche nella carta usata e nell'impostazione;
Enrico Genovesi e la sua mostra di LPF 2011 di Lucca;
Monika Bulaj vista a Citerna Fotografia 2011;
e per ultimo il Grande e simpaticissimo Scianna con la sua mostra "gente di Bagheria" sempre a Citerna ma nel 2010;
potrei continuare ma mi fermo qui...
Grazie Lucy per questa domanda, è stata di aiuto per ricordare e riflettere.
Premetto che il libro di Barthes (la camera chiara) non sono riuscito a finirlo, ma per colpa mia credo.
Non è facile rispondere in poche parole alla tua domanda, sicuramente l'aspetto emozionale prevale su tutto il resto e fin qui i dubbi sono pochi, ma poi ci sono serie di immagini che singolarmente non possono aver peso ma se messe insieme possono creare effetti inimmaginabili. mi spiego; dai un'occhiata a questo blog prendi le immagini di questo fotografo, singolarmente quasi banali...
http://palook.wordpress.com/2012/03/13/pedro-alvarez/
...messe insieme creano un effetto notevole ed è facilissimo individuare il "punctum" se così vogliamo chiamarlo!
(guarda anche gli altri autori ne vale davvero la pena)
spero di essere stato chiaro in parte, perchè, se poi vogliamo parlare di mostre fotografiche stampate, li la libidine aumenta al massimo!! Lo scorso anno in Cortona al Toscana Photographic Workshop sono riuscito a vedere una mostra di Alex Majoli... puro godimento, ambientata in una chiesa sconsacrata, vantava un allestimento divino con foto da capogiro una più bella dell'altra e il tutto intelligentemente presentato. Che dire c'è poco da cercare e molto da gustare, lasciandosi cullare da quella successione di immagini in un viaggio fantastico dove l'emozione è perfettamente legata con il concetto, e la tecnica è piegata al volere dell'autore!
Tutto ciò per spiegare che senza tecnica non c'è foto e senza concetto non c'è interesse...
Gli autori sono tanti e per questo la mia confusione è tanta... alcuni li ho già citati e non vorrei citare nomi famosi, Ernesto Bazan con il suo libro su Cuba ha toccato molto fortemente il mio cuore, e non solo per le foto è un libro magnifico anche nella carta usata e nell'impostazione;
Enrico Genovesi e la sua mostra di LPF 2011 di Lucca;
Monika Bulaj vista a Citerna Fotografia 2011;
e per ultimo il Grande e simpaticissimo Scianna con la sua mostra "gente di Bagheria" sempre a Citerna ma nel 2010;
potrei continuare ma mi fermo qui...
Grazie Lucy per questa domanda, è stata di aiuto per ricordare e riflettere.
grazie a te, mi hai dato, oltre ad attenzione e tempo, anche risposte articolate, e tracce da seguire.
Lo farò attentamente: alcuni nomi li conosco, altri li scopro adesso e magari ne riparleremo.
:)))
Lo farò attentamente: alcuni nomi li conosco, altri li scopro adesso e magari ne riparleremo.
:)))
Di nulla Lucy, l'ho fatto con estremo piacere :)
leggendo le tue parole si fanno diverse riflessioni...
il ché è importante e stimolante, accentua la mia attenzione a particolari a volte sfuggiti;
vorrei chiederti se ti va di approfondire le tue scelte di soggetto o meglio cosa non fotograferesti mai ?
(dato per scontato che la tristezza non fa parte delle tue scelte)
grazie della condivisione
il ché è importante e stimolante, accentua la mia attenzione a particolari a volte sfuggiti;
vorrei chiederti se ti va di approfondire le tue scelte di soggetto o meglio cosa non fotograferesti mai ?
(dato per scontato che la tristezza non fa parte delle tue scelte)
grazie della condivisione
Ciao Monique, mi sembra che la prossima indagata sei tu...
in bocca al lupo !!
Ci sono alcuni soggetti che mi interessano di più ed altri meno, questo si, ma non credo che ci siano soggetti che a priori scarterei. Non mi interessano le macro e le foto naturalistiche, non per sminuirle, credo che abbiano bisogno di ulteriori approfondimenti che io non ho ed al momento non intendo approfondire... tutta la fotografia è interessante e come ho già detto più volte, l'importante è la ricerca sia tecnica che stilistica/concettuale che c'è dietro ad ogni scatto. Chi ha nel suo portfolio una serie di macro che ben legano tra loro, può sicuramente esserne fiero e provare a farle pubblicare nelle riviste specifiche e lo stesso vale per un portfolio naturalistico... non cestino a priori un genere perchè non mi piace, soprattutto se è interessante.
amo tutta la fotografia e cerco di adattarmi ad ogni genere che mi si presenta... certo non vorrei attraverso i miei scatti offendere nessuno.
Grazie Monique, un saluto e speriamo di incontrarci prima o poi!!
in bocca al lupo !!
Ci sono alcuni soggetti che mi interessano di più ed altri meno, questo si, ma non credo che ci siano soggetti che a priori scarterei. Non mi interessano le macro e le foto naturalistiche, non per sminuirle, credo che abbiano bisogno di ulteriori approfondimenti che io non ho ed al momento non intendo approfondire... tutta la fotografia è interessante e come ho già detto più volte, l'importante è la ricerca sia tecnica che stilistica/concettuale che c'è dietro ad ogni scatto. Chi ha nel suo portfolio una serie di macro che ben legano tra loro, può sicuramente esserne fiero e provare a farle pubblicare nelle riviste specifiche e lo stesso vale per un portfolio naturalistico... non cestino a priori un genere perchè non mi piace, soprattutto se è interessante.
amo tutta la fotografia e cerco di adattarmi ad ogni genere che mi si presenta... certo non vorrei attraverso i miei scatti offendere nessuno.
Grazie Monique, un saluto e speriamo di incontrarci prima o poi!!
grazie a te :-))
sicuramente ci vedremo prima o poi visto che frequentiamo gli stessi pazzi :))
sicuramente ci vedremo prima o poi visto che frequentiamo gli stessi pazzi :))
Complimenti per i tuoi lavori Marco, Scelgo un aggettivo su altri che servirebbero per definirli; emozionanti!
A me piace particolarmente un aspetto del tuo percorso e cioè il patire da un tema o concetto con ipotetiche visioni e costruirci intorno l’immagine o la serie, e non viceversa come spesso accade.
Apprezzo pure il fatto che lo chiami sperimentazione, perché ritengo che la morte graduale dell’intelletto trovi l’inizio proprio sul presunto punto d’arrivo, quando ci si riempie delle certezze e si comincia a smontare i propri dubbi e le curiosità.
Delle curiosità ne ho alcune da proporti, e ti prego di ritenerle generiche anche se io abbia preso spunti dalle tue risposte precedenti;
Capisco l’aspetto evocativo di un certo tipo di bianco e nero; il suo richiamo poetico per gli amanti nostalgici dei tempi in cui la fotografia era fatica, tecnica individuale, inventivo ed intelletto, quindi tutt’altro che scontato e gratuito,,, tutt’altro che un linguaggio comune , userei dire di massa, in cui oggi si confonde tra dire e l’arte di dire. Perciò comprendo la voglia di un artista fotografo di misurarsi coi fotografi e la fotografia di quei tempi con gli stessi strumenti, ovvero limiti.
Domanda:
- Ma siamo sicuri che i limiti siano gli stessi (?!) voglio dire siamo certi, seppur usando gli stessi strumenti, che la cultura fotografica accumulata negli anni non renda inverosimile un’ipotetica parità dei limiti (?) che uno non stesse vincendo facile una forma di battaglia una volta fatta al buio ed oggi invece alla luce dei sui risultati e sulle sue tracce (?) ,,, premessa che non ho nulla contro le sperimentazioni del genere, anche se solo per curiosità, gioco e divertimento, ma credo che l’arte sia Arte quando fosse innovativo e di avanguardia. Preferirei che sia io e chi come me, per niente artisti e lontani dai fotografi di talento come te, a scimmiottare, e che tu e chi come te invece ci proiettaste verso il futuro, perché avete l’estro, capriccio ed ardore inventivo, e fareste meglio a non stagnarvi nelle ispirazioni. Che ne pensi? Esagero? :)
Domanda di riserva:
- Viviamo in un’epoca cui l’etica e morale rappresentano degli optional. L’offerta dei modelli di estetica è variegata al punto da favorire più la confusione che dei chiari principi di riferimento. Siamo rapidi e poco riflessivi nel scegliere, disposti a barare tutto in cambio delle utilità immediate piuttosto che prospettive. Oggettivamente adottiamo scelte comode, funzionali, e soggettivamente di tendenza. Mi domando quindi, se il lato estetico del b/n non rappresenti spesso un alibi di comodo, funzionale per sintetizzare, come se la presenza dei colori fosse un disturbo, quindi toglierli convertendo in b/n sia un fatto di democratizzazione tra le tonalità (?) ,,, come ad esempio quando il rosso sparato di un particolare ininfluente rispetto al tema comprometta le tonalità del soggetto principale,,, come quando si trasforma l’errore di messa a foco in un bianconero “artistico”,,, mosso casuale in creativo, e via dicendo… insomma se il b/n non diventi spesso un parafondello (?)
Domanda sociale:
Schietto e diretto come lo sei stato fin qui; accanto al gioco e divertimento, come citi nel tuo profilo, pensi mai di mettere la tua arte e il tuo intelletto al servizio della gente, a dare la voce a chi non ce l’ha (?) lo chiedo non minimizzando ciò che fai, non me lo permetterei, ma invidiando la tua espressività e proprietà di un linguaggio così efficace, così come in questa:
Kelly.TRE
Marco Polticchia
24.11.10
121
Lo so che in qualche modo hai già risposto a quest’ultima, quando replicavi ai "salamelecchi"* di Maricla, ma francamente non vedo quanto lavoro ci sia di meno in quello che fai tu rispetto a quelli che lo fanno per lavoro, e quanta passione in meno nel loro!
Infine, pragmatico il tuo approccio alla fotografia che non discrimina l’uso della tecnologia e premia l’avvenire, pur rispettando l’antologia dei maestri. Lo condivido pienamente.
* as-salām ‘alaykum (la pace sia con te :) ,,, grazie Marco, ti sento già dire “urca e ora dove sbatto la testa...” :))))
Messaggio Modificato (4:11)
A me piace particolarmente un aspetto del tuo percorso e cioè il patire da un tema o concetto con ipotetiche visioni e costruirci intorno l’immagine o la serie, e non viceversa come spesso accade.
Apprezzo pure il fatto che lo chiami sperimentazione, perché ritengo che la morte graduale dell’intelletto trovi l’inizio proprio sul presunto punto d’arrivo, quando ci si riempie delle certezze e si comincia a smontare i propri dubbi e le curiosità.
Delle curiosità ne ho alcune da proporti, e ti prego di ritenerle generiche anche se io abbia preso spunti dalle tue risposte precedenti;
Capisco l’aspetto evocativo di un certo tipo di bianco e nero; il suo richiamo poetico per gli amanti nostalgici dei tempi in cui la fotografia era fatica, tecnica individuale, inventivo ed intelletto, quindi tutt’altro che scontato e gratuito,,, tutt’altro che un linguaggio comune , userei dire di massa, in cui oggi si confonde tra dire e l’arte di dire. Perciò comprendo la voglia di un artista fotografo di misurarsi coi fotografi e la fotografia di quei tempi con gli stessi strumenti, ovvero limiti.
Domanda:
- Ma siamo sicuri che i limiti siano gli stessi (?!) voglio dire siamo certi, seppur usando gli stessi strumenti, che la cultura fotografica accumulata negli anni non renda inverosimile un’ipotetica parità dei limiti (?) che uno non stesse vincendo facile una forma di battaglia una volta fatta al buio ed oggi invece alla luce dei sui risultati e sulle sue tracce (?) ,,, premessa che non ho nulla contro le sperimentazioni del genere, anche se solo per curiosità, gioco e divertimento, ma credo che l’arte sia Arte quando fosse innovativo e di avanguardia. Preferirei che sia io e chi come me, per niente artisti e lontani dai fotografi di talento come te, a scimmiottare, e che tu e chi come te invece ci proiettaste verso il futuro, perché avete l’estro, capriccio ed ardore inventivo, e fareste meglio a non stagnarvi nelle ispirazioni. Che ne pensi? Esagero? :)
Domanda di riserva:
- Viviamo in un’epoca cui l’etica e morale rappresentano degli optional. L’offerta dei modelli di estetica è variegata al punto da favorire più la confusione che dei chiari principi di riferimento. Siamo rapidi e poco riflessivi nel scegliere, disposti a barare tutto in cambio delle utilità immediate piuttosto che prospettive. Oggettivamente adottiamo scelte comode, funzionali, e soggettivamente di tendenza. Mi domando quindi, se il lato estetico del b/n non rappresenti spesso un alibi di comodo, funzionale per sintetizzare, come se la presenza dei colori fosse un disturbo, quindi toglierli convertendo in b/n sia un fatto di democratizzazione tra le tonalità (?) ,,, come ad esempio quando il rosso sparato di un particolare ininfluente rispetto al tema comprometta le tonalità del soggetto principale,,, come quando si trasforma l’errore di messa a foco in un bianconero “artistico”,,, mosso casuale in creativo, e via dicendo… insomma se il b/n non diventi spesso un parafondello (?)
Domanda sociale:
Schietto e diretto come lo sei stato fin qui; accanto al gioco e divertimento, come citi nel tuo profilo, pensi mai di mettere la tua arte e il tuo intelletto al servizio della gente, a dare la voce a chi non ce l’ha (?) lo chiedo non minimizzando ciò che fai, non me lo permetterei, ma invidiando la tua espressività e proprietà di un linguaggio così efficace, così come in questa:
Kelly.TRE
Marco Polticchia
24.11.10
121
Lo so che in qualche modo hai già risposto a quest’ultima, quando replicavi ai "salamelecchi"* di Maricla, ma francamente non vedo quanto lavoro ci sia di meno in quello che fai tu rispetto a quelli che lo fanno per lavoro, e quanta passione in meno nel loro!
Infine, pragmatico il tuo approccio alla fotografia che non discrimina l’uso della tecnologia e premia l’avvenire, pur rispettando l’antologia dei maestri. Lo condivido pienamente.
* as-salām ‘alaykum (la pace sia con te :) ,,, grazie Marco, ti sento già dire “urca e ora dove sbatto la testa...” :))))
Messaggio Modificato (4:11)