E' stato uno dei nostri primi iscritti, oggi è uno dei nostri primi "autori". Enrico Doria è l'espressione di un talento che osa... e che resta dentro. Le sue fotografie cavalcano due tendenze, opposte: quella del distacco, della "giusta distanza" e quella dell'esposizione estrema del sé.
Enrico riesce a essere dentro e fuori le sue fotografie: i suoi reportage sono tanto più struggenti e coinvolgenti quanto più riesce a nascondersi, per rivelare l'oggetto indagato. E, al contrario, in altre immagini sono prepotenti i sentimenti, le emozioni, le visioni che lui sente e traduce in tracce visive.
E' classico, è impressionista: e in entrambi i casi, sa costruire vere fotografie.
LifeStyle
Enrico Doria
27.01.12
10
....foto di grupp…
Enrico Doria
29.08.11
62
ephemeral 1
Enrico Doria
23.11.11
87
le mirage
Enrico Doria
10.06.11
94
"Drsti from India…
Enrico Doria
12.04.11
12
"Drsti" from Indi…
Enrico Doria
24.11.10
16
"Drsti" from Indi…
Enrico Doria
26.11.10
11
"Drsti" from Indi…
Enrico Doria
29.11.10
21
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Enrico riesce a essere dentro e fuori le sue fotografie: i suoi reportage sono tanto più struggenti e coinvolgenti quanto più riesce a nascondersi, per rivelare l'oggetto indagato. E, al contrario, in altre immagini sono prepotenti i sentimenti, le emozioni, le visioni che lui sente e traduce in tracce visive.
E' classico, è impressionista: e in entrambi i casi, sa costruire vere fotografie.
LifeStyle
Enrico Doria
27.01.12
10
....foto di grupp…
Enrico Doria
29.08.11
62
ephemeral 1
Enrico Doria
23.11.11
87
le mirage
Enrico Doria
10.06.11
94
"Drsti from India…
Enrico Doria
12.04.11
12
"Drsti" from Indi…
Enrico Doria
24.11.10
16
"Drsti" from Indi…
Enrico Doria
26.11.10
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"Drsti" from Indi…
Enrico Doria
29.11.10
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D. Il tuo primo incontro con la fotografia.
R. Il mio primo avvicinamento all'“arte delle immagini” è stato, in realtà, nei confronti dei video. Per la mia laurea, infatti, ormai quasi 10 anni fa, ho ricevuto in regalo, una piccola videocamera che ho spessissimo portato con me, nei miei viaggi, o semplicemente in giro... La fotografia però mi è sempre piaciuta, così dal video mi sono spostato a qualcosa di più “fermo”.
Molte cose, poi, sembrano avvenire con una subdola e precisa sequenza temporale che si coglie solo qualche tempo dopo. Così, ripensandoci, l'evento scatenante, forse, è stato 5/6 anni fa, quando in seguito ad un periodo un po' negativo sotto molti aspetti, e all'esigenza quindi di esprimermi in qualche modo, mi imbattei, in un negozio, in un annuncio di un corso di fotografia a Pavia. Senza pensarci troppo decisi di frequentarlo e questo mi ha permesso di acquisire decisamente maggiore tecnica e di dedicarmi con maggiore assiduità alla ricerca di progetti ed espressioni.
Quei mesi di corso, inoltre, sono stati l'occasione per conoscere e venire a contatto con molte persone che hanno segnato positivamente e profondamente tutta la mia successiva “vita” fotografica... e, posso dire, non solo quella. Uno “sliding doors” a cui ripenso spesso...
D. La fotografia che hai pubblicato su fc pochi giorni fa è parte di un progetto sperimentale ideato da te, che vede la fotografia dialogare con il cinema per approdare a una forma artistica inedita. Spiegaci di cosa si tratta.
Ynshan Story
Enrico Doria
21.05.12
104
R. Mi piace molto il cinema. Anzi, come detto all'inizio, è stata la mia prima attrazione. Molte mie fotografie sono cinematografiche, in un certo senso...
Adoro la fotografia dei film di Sorrentino o Garrone, per citare due italiani. Quella fotografia dunque nasce durante la realizzazione di un cortometraggio di una amica. A lei piace il mio modo di fare fotografia e a me piace molto il suo stile cinematografico. Così spesso la aiuto, o cerco di farlo.. curando la fotografia dei suoi lavori e/o il backstage. Lei è solo all'inizio, frequenta anche una scuola di sceneggiatura a Milano, così molto spesso abbiamo l'occasione di confrontarci e sperimentare... In questo caso io ho fatto delle fotografie per un corto ideato da lei... e parallelamente ho “ricreato” la storia a modo mio, usando il mio stile (rigorosamente b/n...). E' venuta fuori una piccola cosa che potete vedere qui:
http://www.enricodoria.com/video/Ynshan+Story.m4v.php
Ma è solo una prima bozza.
Qualcuno potrà associare alcune cose, tra cui la musica, al bellissimo film di Wong Kar Wai “In the mood for Love”. Stiamo pensando di integrare questo lavoro con brevi frammenti video, che esulano dalla prima storia del cortometraggio, per una cosa un po' particolare... vedremo che salta fuori!
D. Auguroni, allora, a entrambi! Hai il talento di realizzare grandi reportage di stampo "classico", percorsi da sincera tensione sociale e umana, in cui scompari per dare la scena intera al tema: la tua Sicilia, fra Trapani e Palermo, l'India, il Marocco, il mondo del circo... C'è un soggetto che speri un giorno di poter trattare?
R. Grazie innanzitutto per il “talento”, una parolona! Il reportage è il mio genere fotografico preferito. Ma in genere direi che mi piace raccontare le cose per immagini, quindi che esse siano parte di una storia a sfondo sociale o semplicemente “illustrative” di un luogo non fa differenza. Certo l'elemento umano è la cosa che mi affascina di più. Riuscire a collocarlo esattamente nel suo contesto, e nel contempo farlo elemento predominante di un frammento di una storia è la cosa che cerco di fare in ogni mio progetto.
Per il resto, no, non c'è adesso un soggetto che mi piacerebbe assolutamente raccontare. Ho dei progetti in mente, chiaro... e altri che sto portando avanti ma nulla di “eclatante”; sulle grandi storie c'è ormai troppa gente...
Mi piace leggere e trovare delle storie che anche se “piccole” meritano di essere portate alla luce e raccontate. Non conta solo il tema che tratti, nella fotografia, ma il modo in cui lo fai. Ricordo ad esempio l'anno scorso, al Festival della Fotografia Etica di Lodi, un reportage di un giovane fotografo, Fausto Podavini, che ha raccontato la storia dei suoi nonni, uno dei quali affetto da Alzheimer; così ha raccolto le immagini delle giornate della coppia, della fatica di ogni giorno, soprattutto del coniuge sano di sostenere l'altro, nella malattia, dalla mattina alla sera. Una storia personale, insomma... ma raccontata con grandissima delicatezza e poesia... che ricordo benissimo anche ora. Un gran lavoro davvero... premiato meritatamente.
Molte cose che ho realizzato, però, nascono anche un po' per caso... parlando, conoscendo gente o semplicemente girando... Il mio lavoro è un altro (e qui non so se dire “purtroppo”...) per cui il tempo che dedico alla fotografia non è molto e deve essere per forza pianificato e ottimizzato!
D. Riesci a creare visioni potentissime, estremamente personali, intime e soggettive, in cui la materia è al servizio del tuo sogno, e tu sei in ogni segmento, in ogni colore. Cosa fa scattare il tuo approccio emozionale con la realtà?
R. Domanda impegnativa... Non saprei cosa dire di sensato. Preferisco citare Pessoa: “Sono in grande parte la prosa stessa che scrivo, mi snodo in periodi e paragrafi, mi trasformo in punteggiatura e nella sfrenata disposizione delle immagini”; ecco anche io direi che io sono in grande parte le immagini che scatto.
A volte, accanto l'esigenza di raccontare storie reali, nasce il desiderio di “interpretare” la realtà...
D. Quali sono i tuoi maestri?
R. Ce ne sarebbero parecchi, dai siciliani F. Scianna, E. Sellerio, T. Siracusa, ai classici francesi. Ma sono davvero tanti...
Quello che forse più di tutti mi ha “folgorato” è M. Ackerman. Di lui posso dire chiaramente che il suo stile per me è incredibilmente intenso e mi ci riconosco in pieno. Nei miei “mossi” c'è anche il desiderio di “citarlo”... Certo, se lui leggesse questo, mi citerebbe anche lui... in giudizio però...
Poi c'è Pellegrin: i suoi reportage sono di struggente bellezza e poesia. Però è anche vero che difficilmente stravedo per tutto quello che ha fatto un singolo fotografo. Preferisco ricordare e tenere ben in mente singoli lavori che prendo come esempi.
D. Di cosa nutri la tua cultura fotografica?
R. Non credo di avere una cultura fotografica particolare, o almeno non più di molti altri qui su Fc. Mi piace molto sfogliare i libri di fotografia. Ne ho abbastanza a casa. Ogni tanto ne sfoglio qualcuno, in svariati momenti. Credo che sia importantissimo fare questo per potere imparare sempre di più e accrescere la propria capacità di “vedere” le cose... non per imitare, naturalmente, ma per apprezzare forme di linguaggio fotografico che anche inconsciamente possono arricchire, completare il proprio modo di osservare persone, ambienti, situazioni...
Poi ci sono molte riviste di fotografia che sono davvero ben fatte! Così si scoprono tantissimi fotografi interessanti, sebbene meno famosi. Anzi, ad oggi posso dire che ci sono davvero tantissimi bravi fotografi in giro per il mondo senza grande fama... Basta fare un giro in rete e scoprire immagini davvero meravigliose...
Siamo circondati da immagini di grande impatto ormai. La differenza però sta nelle idee. Così diminuisce senz'altro il numero di coloro che hanno qualcosa da dire e che la sanno presentare per immagini in maniera originale o emotivamente rilevante...
Frequento infine molti festival e mostre, quando possibile.
Aggiungo solo che a Pavia con alcuni amici abbiamo un'associazione fotografica con cui organizziamo mostre, proiezioni e altro ancora. Spesso discutiamo di fotografia e magari ci scambiamo materiali fotografici vari, come ad esempio monografie di fotografi più o meno conosciuti che capita di procurarci. Anche questo mi ha fatto bene...
Pavia però è una città troppo piccola e provinciale per questo. A volte mi manca vivere in un contesto più stimolante.
D. Cosa porti con te quando esci per fotografare?
R. Poco, mi piace stare leggero, muovermi senza troppi impedimenti... quindi la mia Nikon, non più di un paio di obiettivi, praticamente mai il treppiedi!
Spesso porto con me la Holga.
Cerco di ricordarmi la testa...
D. Raccontaci questa fotografia.
hands
Enrico Doria
10.01.12
92
R. E' una fotografia scattata a Castelbuono, in Sicilia, l'estate scorsa. Passeggiavo per la via principale al mattino, quando c'è poca gente in giro, essendo tutti a dormire come di solito dopo una notte lunga... Vedo questa vecchina seduta dietro la porta di casa in questa particolare posizione. E poi la porta, semichiusa... o semiaperta... (a voi la scelta) in una eccezionale metafora della vita... e non si possono non notare le mani splendidamente vissute. Le mani raccontano molto di una persona... In questo caso il viso della vecchina non l'ho mai visto. Ma sento di dire che questa foto è comunque un ritratto.
Non avevo dato molta importanza a questa foto, come spesso accade... Dunque sono rimasto favorevolmente colpito dal suo successo...
Diciamo che non capisco quasi nulla delle mie foto... A tal proposito, scusandomi per l'excursus, mi rendo conto di quanto sia importante nella presentazione di un lavoro una persona fidata che aiuti nella selezione delle fografie che compongono una serie.
D. Sei su fotocommunity dai suoi esordi, nel febbraio 2006. Un bilancio della tua esperienza con noi.
R. Direi decisamente positivo... Fc è stata una grandiosa vetrina per me. Non lo dico banalmente, davvero, ma qui ho avuto modo di conoscere, anche personalmente, fotografi bravissimi che mi hanno insegnato molto...
Anche l'aspetto umano è stato importante: ho avuto modo di conoscere delle belle persone con cui ho passato delle bellissime giornate. Comunque, dopo avere imparato un po' le basi della fotografia durante il breve corso frequentato, posso dire senz'altro che non c'è stato modo migliore di crescere e migliorare che osservare le foto di chi ho ritenuto potesse insegnarmi qualcosa... e di conseguenza fare tesoro delle “critiche” e delle osservazioni lasciate di seguito alle mie immagini...
Sfogliando la mia pagina, che contiene ancora tutte le immagini postate, si possono ancora trovare i suggerimenti di Salvo Zannelli o Ciro Prota... giusto per citare due dei miei punti di riferimento qui in fc sin dall'inizio. Qualche volta sono andato a rileggermeli, ammetto senza potere trattenere un sorriso.
Ma ci sono tanti fotografi ancora oggi che per me è un piacere seguire; non li cito per non fare dei torti... Mi spiace però che non frequenti più fc tanta gente che ho ammirato per lungo tempo e che ho avuto modo di conoscere anche personalmente. Ma sono scelte personali che non commento.
Un pensiero infine lo lascio al grande Mauro Moschitti...
R. Il mio primo avvicinamento all'“arte delle immagini” è stato, in realtà, nei confronti dei video. Per la mia laurea, infatti, ormai quasi 10 anni fa, ho ricevuto in regalo, una piccola videocamera che ho spessissimo portato con me, nei miei viaggi, o semplicemente in giro... La fotografia però mi è sempre piaciuta, così dal video mi sono spostato a qualcosa di più “fermo”.
Molte cose, poi, sembrano avvenire con una subdola e precisa sequenza temporale che si coglie solo qualche tempo dopo. Così, ripensandoci, l'evento scatenante, forse, è stato 5/6 anni fa, quando in seguito ad un periodo un po' negativo sotto molti aspetti, e all'esigenza quindi di esprimermi in qualche modo, mi imbattei, in un negozio, in un annuncio di un corso di fotografia a Pavia. Senza pensarci troppo decisi di frequentarlo e questo mi ha permesso di acquisire decisamente maggiore tecnica e di dedicarmi con maggiore assiduità alla ricerca di progetti ed espressioni.
Quei mesi di corso, inoltre, sono stati l'occasione per conoscere e venire a contatto con molte persone che hanno segnato positivamente e profondamente tutta la mia successiva “vita” fotografica... e, posso dire, non solo quella. Uno “sliding doors” a cui ripenso spesso...
D. La fotografia che hai pubblicato su fc pochi giorni fa è parte di un progetto sperimentale ideato da te, che vede la fotografia dialogare con il cinema per approdare a una forma artistica inedita. Spiegaci di cosa si tratta.
Ynshan Story
Enrico Doria
21.05.12
104
R. Mi piace molto il cinema. Anzi, come detto all'inizio, è stata la mia prima attrazione. Molte mie fotografie sono cinematografiche, in un certo senso...
Adoro la fotografia dei film di Sorrentino o Garrone, per citare due italiani. Quella fotografia dunque nasce durante la realizzazione di un cortometraggio di una amica. A lei piace il mio modo di fare fotografia e a me piace molto il suo stile cinematografico. Così spesso la aiuto, o cerco di farlo.. curando la fotografia dei suoi lavori e/o il backstage. Lei è solo all'inizio, frequenta anche una scuola di sceneggiatura a Milano, così molto spesso abbiamo l'occasione di confrontarci e sperimentare... In questo caso io ho fatto delle fotografie per un corto ideato da lei... e parallelamente ho “ricreato” la storia a modo mio, usando il mio stile (rigorosamente b/n...). E' venuta fuori una piccola cosa che potete vedere qui:
http://www.enricodoria.com/video/Ynshan+Story.m4v.php
Ma è solo una prima bozza.
Qualcuno potrà associare alcune cose, tra cui la musica, al bellissimo film di Wong Kar Wai “In the mood for Love”. Stiamo pensando di integrare questo lavoro con brevi frammenti video, che esulano dalla prima storia del cortometraggio, per una cosa un po' particolare... vedremo che salta fuori!
D. Auguroni, allora, a entrambi! Hai il talento di realizzare grandi reportage di stampo "classico", percorsi da sincera tensione sociale e umana, in cui scompari per dare la scena intera al tema: la tua Sicilia, fra Trapani e Palermo, l'India, il Marocco, il mondo del circo... C'è un soggetto che speri un giorno di poter trattare?
R. Grazie innanzitutto per il “talento”, una parolona! Il reportage è il mio genere fotografico preferito. Ma in genere direi che mi piace raccontare le cose per immagini, quindi che esse siano parte di una storia a sfondo sociale o semplicemente “illustrative” di un luogo non fa differenza. Certo l'elemento umano è la cosa che mi affascina di più. Riuscire a collocarlo esattamente nel suo contesto, e nel contempo farlo elemento predominante di un frammento di una storia è la cosa che cerco di fare in ogni mio progetto.
Per il resto, no, non c'è adesso un soggetto che mi piacerebbe assolutamente raccontare. Ho dei progetti in mente, chiaro... e altri che sto portando avanti ma nulla di “eclatante”; sulle grandi storie c'è ormai troppa gente...
Mi piace leggere e trovare delle storie che anche se “piccole” meritano di essere portate alla luce e raccontate. Non conta solo il tema che tratti, nella fotografia, ma il modo in cui lo fai. Ricordo ad esempio l'anno scorso, al Festival della Fotografia Etica di Lodi, un reportage di un giovane fotografo, Fausto Podavini, che ha raccontato la storia dei suoi nonni, uno dei quali affetto da Alzheimer; così ha raccolto le immagini delle giornate della coppia, della fatica di ogni giorno, soprattutto del coniuge sano di sostenere l'altro, nella malattia, dalla mattina alla sera. Una storia personale, insomma... ma raccontata con grandissima delicatezza e poesia... che ricordo benissimo anche ora. Un gran lavoro davvero... premiato meritatamente.
Molte cose che ho realizzato, però, nascono anche un po' per caso... parlando, conoscendo gente o semplicemente girando... Il mio lavoro è un altro (e qui non so se dire “purtroppo”...) per cui il tempo che dedico alla fotografia non è molto e deve essere per forza pianificato e ottimizzato!
D. Riesci a creare visioni potentissime, estremamente personali, intime e soggettive, in cui la materia è al servizio del tuo sogno, e tu sei in ogni segmento, in ogni colore. Cosa fa scattare il tuo approccio emozionale con la realtà?
R. Domanda impegnativa... Non saprei cosa dire di sensato. Preferisco citare Pessoa: “Sono in grande parte la prosa stessa che scrivo, mi snodo in periodi e paragrafi, mi trasformo in punteggiatura e nella sfrenata disposizione delle immagini”; ecco anche io direi che io sono in grande parte le immagini che scatto.
A volte, accanto l'esigenza di raccontare storie reali, nasce il desiderio di “interpretare” la realtà...
D. Quali sono i tuoi maestri?
R. Ce ne sarebbero parecchi, dai siciliani F. Scianna, E. Sellerio, T. Siracusa, ai classici francesi. Ma sono davvero tanti...
Quello che forse più di tutti mi ha “folgorato” è M. Ackerman. Di lui posso dire chiaramente che il suo stile per me è incredibilmente intenso e mi ci riconosco in pieno. Nei miei “mossi” c'è anche il desiderio di “citarlo”... Certo, se lui leggesse questo, mi citerebbe anche lui... in giudizio però...
Poi c'è Pellegrin: i suoi reportage sono di struggente bellezza e poesia. Però è anche vero che difficilmente stravedo per tutto quello che ha fatto un singolo fotografo. Preferisco ricordare e tenere ben in mente singoli lavori che prendo come esempi.
D. Di cosa nutri la tua cultura fotografica?
R. Non credo di avere una cultura fotografica particolare, o almeno non più di molti altri qui su Fc. Mi piace molto sfogliare i libri di fotografia. Ne ho abbastanza a casa. Ogni tanto ne sfoglio qualcuno, in svariati momenti. Credo che sia importantissimo fare questo per potere imparare sempre di più e accrescere la propria capacità di “vedere” le cose... non per imitare, naturalmente, ma per apprezzare forme di linguaggio fotografico che anche inconsciamente possono arricchire, completare il proprio modo di osservare persone, ambienti, situazioni...
Poi ci sono molte riviste di fotografia che sono davvero ben fatte! Così si scoprono tantissimi fotografi interessanti, sebbene meno famosi. Anzi, ad oggi posso dire che ci sono davvero tantissimi bravi fotografi in giro per il mondo senza grande fama... Basta fare un giro in rete e scoprire immagini davvero meravigliose...
Siamo circondati da immagini di grande impatto ormai. La differenza però sta nelle idee. Così diminuisce senz'altro il numero di coloro che hanno qualcosa da dire e che la sanno presentare per immagini in maniera originale o emotivamente rilevante...
Frequento infine molti festival e mostre, quando possibile.
Aggiungo solo che a Pavia con alcuni amici abbiamo un'associazione fotografica con cui organizziamo mostre, proiezioni e altro ancora. Spesso discutiamo di fotografia e magari ci scambiamo materiali fotografici vari, come ad esempio monografie di fotografi più o meno conosciuti che capita di procurarci. Anche questo mi ha fatto bene...
Pavia però è una città troppo piccola e provinciale per questo. A volte mi manca vivere in un contesto più stimolante.
D. Cosa porti con te quando esci per fotografare?
R. Poco, mi piace stare leggero, muovermi senza troppi impedimenti... quindi la mia Nikon, non più di un paio di obiettivi, praticamente mai il treppiedi!
Spesso porto con me la Holga.
Cerco di ricordarmi la testa...
D. Raccontaci questa fotografia.
hands
Enrico Doria
10.01.12
92
R. E' una fotografia scattata a Castelbuono, in Sicilia, l'estate scorsa. Passeggiavo per la via principale al mattino, quando c'è poca gente in giro, essendo tutti a dormire come di solito dopo una notte lunga... Vedo questa vecchina seduta dietro la porta di casa in questa particolare posizione. E poi la porta, semichiusa... o semiaperta... (a voi la scelta) in una eccezionale metafora della vita... e non si possono non notare le mani splendidamente vissute. Le mani raccontano molto di una persona... In questo caso il viso della vecchina non l'ho mai visto. Ma sento di dire che questa foto è comunque un ritratto.
Non avevo dato molta importanza a questa foto, come spesso accade... Dunque sono rimasto favorevolmente colpito dal suo successo...
Diciamo che non capisco quasi nulla delle mie foto... A tal proposito, scusandomi per l'excursus, mi rendo conto di quanto sia importante nella presentazione di un lavoro una persona fidata che aiuti nella selezione delle fografie che compongono una serie.
D. Sei su fotocommunity dai suoi esordi, nel febbraio 2006. Un bilancio della tua esperienza con noi.
R. Direi decisamente positivo... Fc è stata una grandiosa vetrina per me. Non lo dico banalmente, davvero, ma qui ho avuto modo di conoscere, anche personalmente, fotografi bravissimi che mi hanno insegnato molto...
Anche l'aspetto umano è stato importante: ho avuto modo di conoscere delle belle persone con cui ho passato delle bellissime giornate. Comunque, dopo avere imparato un po' le basi della fotografia durante il breve corso frequentato, posso dire senz'altro che non c'è stato modo migliore di crescere e migliorare che osservare le foto di chi ho ritenuto potesse insegnarmi qualcosa... e di conseguenza fare tesoro delle “critiche” e delle osservazioni lasciate di seguito alle mie immagini...
Sfogliando la mia pagina, che contiene ancora tutte le immagini postate, si possono ancora trovare i suggerimenti di Salvo Zannelli o Ciro Prota... giusto per citare due dei miei punti di riferimento qui in fc sin dall'inizio. Qualche volta sono andato a rileggermeli, ammetto senza potere trattenere un sorriso.
Ma ci sono tanti fotografi ancora oggi che per me è un piacere seguire; non li cito per non fare dei torti... Mi spiace però che non frequenti più fc tanta gente che ho ammirato per lungo tempo e che ho avuto modo di conoscere anche personalmente. Ma sono scelte personali che non commento.
Un pensiero infine lo lascio al grande Mauro Moschitti...
Grazie, Enrico!
Ora tocca a voi, chiedete a Enrico ciò che desiderate :-)
Ci ritroviamo qui sabato prossimo, 9 giugno, con Franco Farina
Ora tocca a voi, chiedete a Enrico ciò che desiderate :-)
Ci ritroviamo qui sabato prossimo, 9 giugno, con Franco Farina
02.06.12, 17:54
Messaggio 5 di 22
una domanda solamente:
che ne è della fotografia? e tu sai a quale mi riferisco
Messaggio Modificato (18:16)
che ne è della fotografia? e tu sai a quale mi riferisco
Messaggio Modificato (18:16)
è un vero piacere leggerti Enrico.. il tuo lavoro è stimolo, sempre.
le tue, sembrano, almeno in mia lettura così è, liberate dalla gravità di essere fatto. operi, nello stesso tempo, in rigore e libertà consentendoti, nel pensiero, quell'elemento d'irresponsabilità' che trasforma il 'controllo' in rarefazione interpretativa.
è forse perchè ritieni che il pensiero (in fotografia) quando cerca di dimostrare, con mille saputi argomenti, la propria esattezza letterale, si limita?
le tue, sembrano, almeno in mia lettura così è, liberate dalla gravità di essere fatto. operi, nello stesso tempo, in rigore e libertà consentendoti, nel pensiero, quell'elemento d'irresponsabilità' che trasforma il 'controllo' in rarefazione interpretativa.
è forse perchè ritieni che il pensiero (in fotografia) quando cerca di dimostrare, con mille saputi argomenti, la propria esattezza letterale, si limita?
D. Di cosa nutri la tua cultura fotografica?
R. Non credo di avere una cultura fotografica particolare, o almeno non più di molti altri qui su Fc. Mi piace molto sfogliare i libri di fotografia. Ne ho abbastanza a casa. Ogni tanto ne sfoglio qualcuno.............
Se te pijo te corco de botte ... ;-)))
Enrico ti stimo da sempre , mi ha colpito questo video Ynshan Story, vorrei approfittare di questo spazio per chiederti, a questo proposito, quanto ritieni sia importante trovare persone con queste affinita' elettive per poter raccontare, attraverso la fotografia,la propria visione del mondo, un abbraccio, Massimo
R. Non credo di avere una cultura fotografica particolare, o almeno non più di molti altri qui su Fc. Mi piace molto sfogliare i libri di fotografia. Ne ho abbastanza a casa. Ogni tanto ne sfoglio qualcuno.............
Se te pijo te corco de botte ... ;-)))
Enrico ti stimo da sempre , mi ha colpito questo video Ynshan Story, vorrei approfittare di questo spazio per chiederti, a questo proposito, quanto ritieni sia importante trovare persone con queste affinita' elettive per poter raccontare, attraverso la fotografia,la propria visione del mondo, un abbraccio, Massimo
grazie per la domande ragazzi...
rispondo con ordine...
prima Luca:
è difficile rispondere brevemente...
capisco cosa vuoi dire riguardo il costante aumento di sedicenti fotografi che solo perchè hanno una buona macchina fotografica si sentono artisti della fotografia.
Io personalmente non mi reputo tale, a prescindere dal tipo di mezzo che uso...
Come dicevo prima, ci sono moltissime splendide fotografie in giro per il mondo e per la rete... ma non altrettanto bravi fotografi. Il punto è questo: per me i fotografi veramente bravi anche oggi sono comunque un numero limitato; e non mi riferisco solo alla capacità di creare delle belle immagini, che stanno in piedi da sole, ma a tutto quello che c’è dietro l’immagine finale, cioè la progettazione, l’idea, la capacità di comunicazione e molto altro...
Certamente la tecnologia ha la sua parte.. PS ha “aiutato” molto in questo senso... a creare e sviluppare immagini che potrebbero definirsi un pò “artificiose”....
Io però su questo argomento vado cauto... nel senso che personalmente mi interessa l'immagine finale e come dicevo prima l’idea.... se poi tale lavoro è fatto con la pellicola o ritoccato con PS, sinceramente mi interessa meno... certo, da amante del b/n non resto impassibile di fronte alla bellezza della vecchia pellicola stampata con maestria... però al contempo riconosco che oggi si sono raggiunti livelli di stampa digitale davvero notevoli che a mio parere, insieme all’utilizzo di apposite carte, presto non invidieranno nulla o quasi al vecchio b/n...
la fotografia, come per tutte le cose, si evolve, si modifica, “cresce”... i parametri che oggi si devono tenere in considerazione per giudicare delle buone opere diventano altri....
Io ho visto in giro dei lavori notevoli che hanno implicato l’uso di PS ma che per me cmq sono espressione del momento in cui ci troviamo. La difficoltà di trovare immagini o situazioni originali ormai è praticamente impossibile... è stato fatto tutto, siamo circondati e bombardati costantemente da fotografie di vario tipo, allora la (lieve) modificazione, che riflette comunque un proprio stile, di un lavoro fotografico allora può in certi casi risultare motivo di “spicco” e di attenzione, perchè magari aggiunge quel quid che arricchisce il tutto...
Certo, poi dipende sempre da quanto e cosa si modifica... questo va da se.... ed è inutile, credo, che io mi soffermi ulteriormente.
Spero di avere risposto “bene” caro Luca.. Conosco bene e apprezzo molto i tuoi lavori e so che tu ami la fotografia nell’essenza del suo termine....
rispondo con ordine...
prima Luca:
è difficile rispondere brevemente...
capisco cosa vuoi dire riguardo il costante aumento di sedicenti fotografi che solo perchè hanno una buona macchina fotografica si sentono artisti della fotografia.
Io personalmente non mi reputo tale, a prescindere dal tipo di mezzo che uso...
Come dicevo prima, ci sono moltissime splendide fotografie in giro per il mondo e per la rete... ma non altrettanto bravi fotografi. Il punto è questo: per me i fotografi veramente bravi anche oggi sono comunque un numero limitato; e non mi riferisco solo alla capacità di creare delle belle immagini, che stanno in piedi da sole, ma a tutto quello che c’è dietro l’immagine finale, cioè la progettazione, l’idea, la capacità di comunicazione e molto altro...
Certamente la tecnologia ha la sua parte.. PS ha “aiutato” molto in questo senso... a creare e sviluppare immagini che potrebbero definirsi un pò “artificiose”....
Io però su questo argomento vado cauto... nel senso che personalmente mi interessa l'immagine finale e come dicevo prima l’idea.... se poi tale lavoro è fatto con la pellicola o ritoccato con PS, sinceramente mi interessa meno... certo, da amante del b/n non resto impassibile di fronte alla bellezza della vecchia pellicola stampata con maestria... però al contempo riconosco che oggi si sono raggiunti livelli di stampa digitale davvero notevoli che a mio parere, insieme all’utilizzo di apposite carte, presto non invidieranno nulla o quasi al vecchio b/n...
la fotografia, come per tutte le cose, si evolve, si modifica, “cresce”... i parametri che oggi si devono tenere in considerazione per giudicare delle buone opere diventano altri....
Io ho visto in giro dei lavori notevoli che hanno implicato l’uso di PS ma che per me cmq sono espressione del momento in cui ci troviamo. La difficoltà di trovare immagini o situazioni originali ormai è praticamente impossibile... è stato fatto tutto, siamo circondati e bombardati costantemente da fotografie di vario tipo, allora la (lieve) modificazione, che riflette comunque un proprio stile, di un lavoro fotografico allora può in certi casi risultare motivo di “spicco” e di attenzione, perchè magari aggiunge quel quid che arricchisce il tutto...
Certo, poi dipende sempre da quanto e cosa si modifica... questo va da se.... ed è inutile, credo, che io mi soffermi ulteriormente.
Spero di avere risposto “bene” caro Luca.. Conosco bene e apprezzo molto i tuoi lavori e so che tu ami la fotografia nell’essenza del suo termine....
Paolo, grazie mille per le tue parole....
Non ho mai riflettuto molto su quello che c'è dietro le foto che faccio... cmq, è vero non seguo degli schemi in maniera rigorosa...
naturalmente ci sono delle "regole" che mi impongo di tenere sempre a mente, sia nella costruzione di una immagine sia nell'etichettatura simbolica. la componente emotiva e introspettiva d'altra parte contribuisce sempre a reinterpretare le "regole".
;-)
Non ho mai riflettuto molto su quello che c'è dietro le foto che faccio... cmq, è vero non seguo degli schemi in maniera rigorosa...
naturalmente ci sono delle "regole" che mi impongo di tenere sempre a mente, sia nella costruzione di una immagine sia nell'etichettatura simbolica. la componente emotiva e introspettiva d'altra parte contribuisce sempre a reinterpretare le "regole".
;-)
Massimooooo ahaha... te "corco" è bellissimo!!! :-)))))
grazie per la stima,sai che è reciproca.... oltretutto fortificata dal fatto che ti ho conosciuto di persona... :-)
mi fa piacere che hai visto il resto del lavoro
http://www.photographers.it/video/ynshan-story-439.html
è una domanda interessante..
è vero..le collaborazioni mi piacciono e stimolano molto...
credo che possano far vedere le cose da punti di vista diversi.
come dicevo, piacendomi anche molto il cinema, ho trovato questa collaborazione molto affascinante.... è un mondo davvero bello e che si presta a tante cose, quello della fotografia!!!
grazie per la stima,sai che è reciproca.... oltretutto fortificata dal fatto che ti ho conosciuto di persona... :-)
mi fa piacere che hai visto il resto del lavoro
http://www.photographers.it/video/ynshan-story-439.html
è una domanda interessante..
è vero..le collaborazioni mi piacciono e stimolano molto...
credo che possano far vedere le cose da punti di vista diversi.
come dicevo, piacendomi anche molto il cinema, ho trovato questa collaborazione molto affascinante.... è un mondo davvero bello e che si presta a tante cose, quello della fotografia!!!
04.06.12, 23:44
Messaggio 11 di 22
Enrico!
Una sola domanda:
" che ne è della fotografia fatta col cuore"?
sempre grazie..tu sai :)
a presto!
Paola
Una sola domanda:
" che ne è della fotografia fatta col cuore"?
sempre grazie..tu sai :)
a presto!
Paola
eh cara Paola..
direi anche dove è finito il cuore.....
Non so, sembra che anche nella fotografia ci si lasci trascinare dalla superficialità dilagante... non c'è più voglia di capire e approfondire... e inevitabilmente questo si riflette, talvolta e sempre più spesso, anche in un certo tipo di fotogafia.
direi anche dove è finito il cuore.....
Non so, sembra che anche nella fotografia ci si lasci trascinare dalla superficialità dilagante... non c'è più voglia di capire e approfondire... e inevitabilmente questo si riflette, talvolta e sempre più spesso, anche in un certo tipo di fotogafia.
io ti voglio solo fare i complimenti per le tue opere
Anche io, tantissimi complimenti.
Come dice Paolo la tua fotografia è sempre esempio, spunto e stimolo.
Con grande stima.
V.
Come dice Paolo la tua fotografia è sempre esempio, spunto e stimolo.
Con grande stima.
V.
grazie mille ragazzi.....
la vostra stima è orgoglio per me...
la vostra stima è orgoglio per me...