... Alessio Blve

<12>
Partecipa nella discussione! Registrati gratuitamente!
Registrati gratuitamente
Annunci Google Annunci Google
Maricla Martiradonna Maricla Martiradonna   Messaggio 1 di 17
0 x grazie
Link
Nel tempo e fuori dal tempo: così definirei la poetica fotografica di Alessio Blve.
Perspicuo, chiaro, inequivocabile nei suoi asciutti reportage da luoghi che sceglie difficili e provati: le zone colpite dal recente terremoto, per esempio, di cui sta illustrando su fotocommunity le pene e le sconfitte, o i contesti un tempo pulsanti di vita e oggi abbandonati, oppure ancora gli spazi che contornano le assenze, le morti, il buio.
Mosso, emozionale, rarefatto nei suoi lavori più sperimentali, in cui utilizza gli strumenti del fotoritocco per amplificare i livelli di lettura emotiva di un oggetto, enfatizzandone la carica simbolica e allusiva. E la fotografia si avvicina alla pittura, con effetti spiazzanti e, spesso, perturbanti.
E una chiave di lettura unitaria può essere forse nella ironia, intesa come "finta ignoranza", come desiderio di andare a fondo, per sé e per gli altri, partendo dal grado zero di conoscenza, di sé e degli altri.


ultima neve dell'appennino La foto non è stata votata per la galleria ultima neve dell'… Blve 29.02.12 72


i confini del mondo i confini del mon… Blve 24.03.11 48


la più preziosa delle rose ... la più preziosa d… Blve 29.05.11 72


BrUtToMuSo BrUtToMuSo Blve 25.06.11 18


Adolfo, il pescatore Adolfo, il pescat… Blve 26.01.12 9


Francesca - Psicologa Francesca - Psico… Blve 13.09.11 15


l'uomo nero l'uomo nero Blve 17.12.11 6


concerto piccolo per trombone & clarinetto stanco concerto piccolo… Blve 12.06.11 5


pioggia di giugno su Bologna pioggia di giugno… Blve 11.06.11 15


la sottile linea rossa della vita la sottile linea… Blve 09.10.10 27
Maricla Martiradonna Maricla Martiradonna   Messaggio 2 di 17
0 x grazie
Link
oggi sono tornato sul luogo del misfatto ... oggi sono tornato… Blve 22.01.12 82


nebbia & cardi nebbia & cardi Blve 15.01.12 10


luce dopo la gelata luce dopo la gela… Blve 21.11.11 14


via del sasso via del sasso Blve 23.04.11 10


[fc-foto:28271729]


[fc-foto:28236851]


Paolo è uno chef, aveva una trattoria che adesso non c'è più Paolo è uno chef,… Blve 16.06.12 12


Il tuo mare è così grande e la mia barca è così piccola ... Il tuo mare è cos… Blve 02.06.12 7


22 Maggio 2012 ore 07,40 22 Maggio 2012 or… Blve 24.05.12 5


22 Maggio 2012 ore 07,35 22 Maggio 2012 or… Blve 24.05.12 14
Maricla Martiradonna Maricla Martiradonna   Messaggio 3 di 17
0 x grazie
Link
D. Il tuo primo incontro con la fotografia.

R. A 11 anni, la macchina del papà e del nonno materno... una Zeiss Ikonta, se non sbaglio.


D. Il tuo maestro, senza il quale la tua fotografia non esisterebbe.

R. Mi sono iscritto al primo circolo fotografico, il Circolo ATC Dozza all'età di 16 anni, ero impressionato dalle immagini di Ernest Haas, riuscii a farmi regalare anche il suo libro "La Creazione" ed. Garzanti. Successivamente le vere influenze sono arrivate con la scoperta di HCB e Adams.


D. Sei un creativo, che segue l'emozione, la memoria, il sogno. Secondo te, nella fotografia intesa come arte è più forte il senso comune o il gusto personale? Ed è auspicabile una loro interazione, o è preferibile abbandonarsi all'estro dell'inventiva?

R. Il gusto personale, nel mio caso, anche se in direzione ostinata e contraria rispetto al senso comune. Se produci immagini per lavoro nel settore foto d'arte, capita di avere dei vincoli, se faccio ricerche personali limiti non ne ho.


D. Sei, tra l'altro, un docente di fotografia, quindi credi nel senso della didattica e della trasmissione della conoscenza. Ma c'è qualcosa che non si può insegnare, secondo te?

R. Faccio sopratutto corsi di approfondimento sulla tecnologia digitale e di stampa fine art. Credo fermamente che una buona base tecnica sia fondamentale, in considerazione della complessità tecnologica delle attrezzature. Si possono anche insegnare il linguaggio per immagini e le tecniche compositive ma quel qualcosa che ti rende diverso e unico nasce da un percorso che devi affrontare da solo, devi dedicargli tempo e dedizione, e solo tu sai quali sono le tappe fondamentali del percorso senza conoscerne la fine... E questo non si può insegnare.


D. Il tuo lavoro ti ha dato l'opportunità di condividere i dolori e i disagi delle popolazioni colpite dal terremoto. Hai pubblicato su fotocommunity una lunga serie di fotografie scattate nei luoghi del disastro, asciutte e rigorose. Qual è secondo te il ruolo attivo che la fotografia può svolgere in casi così drammatici?

R. Non è un lavoro: sono un volontario. Credo che sia necessario documentare quanto si vive, non solo per la memoria personale ma sopratutto perché un domani possano esistere momenti di riflessione collettiva basandosi su dati oggettivi quali sono appunto le fotografie.


D. La diffusione dell’informatica ha reso accessibile, per chi vuole, la moltiplicazione delle identità. La fotografia può servire anche a questo? Hai avuto mai la percezione (o la tentazione) di realizzare con una fotografia quello che ti sarebbe piaciuto vivere nella realtà?

R. No, non tendo a identificarmi con quanto fotografo. I ruoli sono ben chiari: io scatto l'immagine e tu sei il soggetto. Anche nei pochi autoritratti che mi sono inflitto tendo a essere coerente con me stesso.


D. Hai esposto le tue creazioni in diverse mostre, hai ottenuto consensi e ammirazione. Quale credito dai alla critica fotografica?

R. Ho un'attività espositiva abbastanza impegnativa, sia in italia che all'estero, mentre al di fuori dell'Italia non ho avuto mai particolari critiche. Da noi penso esista una forma di delegittimazione della sperimentazione, la fotografia italiana è ancora molto legata al bianco e nero classico (nulla di male in questo, spesso propongo lavori b/n), legata ad un'immagine stereotipata della fotografia fine anni Settanta tipica dei circuiti FiaF di cui non faccio più parte da decenni. In Italia, anche nell'ultima mostra a Fiorenzuola, qualcuno mi ha rimproverato di "costruire immagini troppo pittoriche", sottolineando l'impegno della cultura fotografica dal dopoguerra di affrancarsi da questo genere cercando contesti più concettuali...
Rispondo che sarebbe un peccato non sperimentare le immense possibilità che la tecnologia attuale ci offre e preferisco concentrarmi sulle immagini che sui commenti che producono.


D. Raccontaci questa tua fotografia:


il teatro dei viventi il teatro dei viv… Blve 06.07.11 10


R. Il pittore Fausto Fori di Ravenna, un caro amico, si è creato una situazione "artistica" dove produce non solamente quadri, ma scrive e declama poesie e altro, ha predisposto un piccolo teatrino nel cortile dove, a turno, si esibiscono lui e i suoi ospiti improvvisando scenette satiriche. Quella sera, invece, la rappresentazione volgeva al tragico e ho scattato una ed una sola foto dell'evento. Dopo qualche giorno guardando le immagini sul pc rimasi impressionato da questa, ma era troppo poco "perturbante" rispetto a quanto ricordavo e ho deciso di "perturbarla" ulteriormente in post produzione...


D. Sei con noi dal dicembre 2009. Un bilancio, una prospettiva.

R. All'inizio avevo confuso FC per il solito portale di immagini e ho affrontato questi spazi con una certa ruvidezza, e noncuranza, un errore che mi ha portato a discussioni con alcuni utenti, cosa che sucessivamente mi è dispiaciuta poiché molte persone le ho conosciute di persona... Successivamente ho iniziato a interagire con questo mondo meno fotograficamente e più socialmente riuscendo, probabilmente, a cogliere così lo spirito di FC. Prospettive? Fare tante foto e condividerle con gli amici.
Maricla Martiradonna Maricla Martiradonna   Messaggio 4 di 17
0 x grazie
Link
Alessio, ti ringrazio per questa condivisione dei tuoi pensieri.

Appuntamento al 7 luglio con paolo pasquino
Blve Blve   Messaggio 5 di 17
0 x grazie
Link
Ti ringrazio io Maricla per avermi dato la possibilità di far conoscere alcuni miei pensieri :-)

AlessioBlve



Messaggio Modificato (8:30)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 6 di 17
0 x grazie
Link
L'originalità contraddistingue lo stile di Alessio, è un cammino difficile forse per i critici ma non per lui che ha deciso di seguire questa strada fra colori intensi e texture artistiche. Qualche volta mi è capitato di dirgli di lasciare questo suo modus operandi per la mia curiosità di vederlo intento nella fotografia più tradizionale, ma alla fine ho capito che quando una persona, come Alessio, dopo anni di esperienza nel campo della fotografia, decide un suo linguaggio fotografico per uscire da certi stereotipi, credo abbia acquisito una sua personalità forte e coraggiosa, che va al di là di tutte le critiche che gli possono piombare addosso.
Mi piace il suo coraggioso reportage nelle zone del terremoto dell'Emilia, la sua umanità che esce prepotentemente dalle immagini, con la solo forza espressiva di una fotografia che diventa denuncia e grido, verso i potenti, verso le ingiustizie che ogni volta portano simili tragedie. La sua umanità l'ho potuta inoltre sentire nelle diverse telefonate che gli ho fatto, in quei giorni così dolorosi per gli abitanti di quelle zone ferite, per l'organizzazione di un mio picccolo viaggio a san Felice sul Panaro con il solo dispiacere però di non averlo potuto incontrare e abbracciare di persona per dargli tutto il mio sostegno morale al grande lavoro organizzativo della CRI e alla sua grande generosità.
Solo una domanda: Pensi che un giorno potresti organizzare una tua mostra fotografica che parli del tuo reportage fatto nelle zone colpite dal terremoto? Credo risulterebbe molto importante far conoscere il dramma e la disperazione di una regione piegata oltre che dal terremoto dalle tante incongruenze della burocrazia.
Grazie Alessio, buona luce e buon lavoro perchè so che il tuo impegno non è ancora finito per quella cara gente come il tuo volontariato. Ammirata e con la mia stima di sempre ti abbraccio. eLIOT:)
andrea suzzani andrea suzzani Messaggio 7 di 17
0 x grazie
Link
seguo le sue opere,così, io le definisco,con vera ammirazione.
Riesce,con grande bravura,a riflettere il tempo e i momenti, con estrema sensibilità,dando forma e anima, ad ogni immagine, come parecchie volte nei commenti,scrivo,un vero artista fotografico,complimenti Alessio.
lucy franco lucy franco   Messaggio 8 di 17
0 x grazie
Link
ti seguo ds molto e ti apprezzo da altrettanto tempo.
E scorrendo le tue fotografie che, per amor di verità devo dire stampate sono meravigliose, noto una preponderanza di soggetti naturalistici, paesaggio soprattutto.
L'elemento umano è poco presente, in proporzione, e mi e ti chiedo se sia, come credo, una scelta piuttosto che una casualità.
E se si, dettata da cosa?

Grazie Alessio

Lucy
Blve Blve   Messaggio 9 di 17
0 x grazie
Link
Lucy, ti confermo che la finalizzazione dei miei lavori è diretta alla stampa, la visualizzazione su monitor, sopratutto in piccolo formato non valorizza il lavoro di ricerca.
Provo a raccontare il mondo che vedo non attraverso la presenza umana, ma attraverso quanto produce, con i suoi manufatti e le sue opere ma anche con la sua deprivatizzazione degli spazi alla natura, e di conseguenza le brutture di cui è capace. Quando inserisco l'elemento umano in un immagine, lo faccio quasi sempre per creare un punto di "fastidio" che nel linguaggio per immagini, per l'utilizzo che ne faccio, rappresenta la rottura di un contesto, presenza apparentemente casuale, in realtà ricercata e utilizzata con parsimonia ...
Ad esempio, nella fotografia di "Paolo è uno chef ..." sarebbe bastato il dittico per descrivere una scena di disagio, la presenza umana rafforza il messaggio e in un qualche modo certifica che quello è uno spazio abitato, se non ci fosse stata, si sarebbe lasciata una speranza che fosse un luogo abbandonato e non vissuto ...


grazie a te Lucy ...



Messaggio Modificato (12:32)
Blve Blve   Messaggio 10 di 17
0 x grazie
Link
Cara Giulia, non credo che farò una mostra delle immagini degli effetti del Sisma, ho realizzati queste immagini per esorcizzare i timori dell'evento, qualcuna di queste immagini finirà in qualche ufficio del Comune di San Felice sul Panaro e in qualche casa privata, ma per adesso non ho materiale per un lavoro strutturato ...
grazie per la tua risposta ...

Alessio ... :-)



Messaggio Modificato (13:06)
Blve Blve   Messaggio 11 di 17
0 x grazie
Link
grazie Andrea :-)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 12 di 17
0 x grazie
Link
Ciao Alessio!
Intanto ........Grazie.....e sai il motivo, poi ti chiedo:Qual'è la molla che ti spinge ad usare le texture nei tuoi lavori e come decidi quale sarà qualla giusta da usare
devo ammettere che sono tutte molto indovinate,e non credo ti affidi al caso,come riesci a lavorarle ottenendo sempre questi risultati?,che valorizzano le fotografie e le rendono Tue.
Ho avuto il piacere di vedere in anteprima alcune tue fotografie in bianconero stampate,sono magnifiche,sono l'ultima persona che può giudicarle tecnicamente ma
erano/sono perfette (e senza texture)un pochino sono invidioso, ma i miei complimenti devo farteli sia come Fotografo che come Persona non necessariamente nell'ordine e questo mi fà venire in mente un altra domanda..................come ti poni di fronte a questa scelta..........Fotografando un disagio metti in evidenza la persona con cinismo o preferisci farlo con molta moderazione
ti chiedo questo perche penso che quando si ha la sensibilità che tu hai forse risulta più difficile mostrare
i soggetti con le loro debolezze.
Mah! forse non sono stato chiaro ma tu capirai sicuramente cosa intendo.
Un abbraccio.
Blve Blve   Messaggio 13 di 17
0 x grazie
Link
Ciao Carlo, per quanto riguarda le texture, dopo tanti anni di selezione ho un piccolo archivio di quelle che "rendono meglio" alla fine sono circa una decina, usando sempre le stesse caratterizzo il mio lavoro ...
per quanto concerne il b/n sono 30 anni che lavoro in analogico prevalentemente in b/n, qualche anno fà, per pigrizia in primis mi sono accostato al digitale e ho approfondito sopratutto il discorso stampa, ero stanco di alambiccare con acidi, provette, tank, scaldini etc ... L'esperienza maturata in analogico però mi è servita per capire subito dove dovevo "parare" in digitale, ho quindi sperimentato soluzioni diverse trovando, le carte e gli inchiostri giusti che mi consentissero di raggiungere un risultato apprezzabile anche nella stampa digitale.
La fotografia del disagio degli altri ha spesso origine in una ricerca di denuncia, le persone con disagi difficilmente le fotografo direttamente, spesso di spalle o parti di loro, gli animali invece tendo a fotografarli nella luce cruda della loro sofferenza, anche quelli morti, il messaggio vorrebbe essere "guarda cosa mi hai fatto" a volte però, tendo a essere cinico e butto letteralmente in faccia alle persone scene molto crude e dirette, senza nessun filtro culturale o psicologico. Penso che il messaggio arrivi più diretto e senza fraintendimenti.
Non amo però riprendere le persone, preferisco raccontarle attraverso quanto fanno o producono, le loro tracce, le impronte e le orme (Franco Vaccari docet)
http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Vaccari_(fotografo)

Alessio



Messaggio Modificato (18:29)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 14 di 17
0 x grazie
Link
Grazie Alessio per la tua tempestiva risposta!
Ricordati che abbiamo un appuntamento da stabilire.
Un abbraccio.
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 15 di 17
0 x grazie
Link
nell'ambito della tradizione "pittorica" italiana recente (visto che l'hai citata in riferimento ad una critica sul tuo lavoro), non riferendomi agli albori della fotografia a cui il termine è più comunemente riferibile, ed anche se questo attributo originariamente non era corretto ma lo è diventata in quanto espressione di una "scuola" o di un "modello", ti senti più vicino all'idea della "sfuggevolezza del reale " di Ghirri o della "rarefazione del reale" di Giacomelli?

ho cercato di sintetizzare forse banalizzando con due soli termini il senso della loro idea di fotografia. Pardon
Partecipa nella discussione! Registrati gratuitamente!
Registrati gratuitamente
vers
le haut