TINA MODOTTI

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lucy franco lucy franco   Messaggio 16 di 29
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l'estate scorsa ho comprato il libro di Pino Cacucci "Tina"
(Vite Narrate - Feltrinelli)

una biografia ma anche un romanzo, piacevolissima lettura

lascio qui questa traccia, sotto la bella scheda di Santino
Massimo Carolla Massimo Carolla Messaggio 17 di 29
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Grazie Santino della presentazione di Tina Modotti, hai fatto un ottimo lavoro !!! Grazie, per citare un esempio, anche a Lucy e a chi, come lei, vogliano arricchire questi spazi con ulteriori spunti di ricerca o di riflessione. Un ringraziamento a Maricla per questa rubrica che con il tempo diverra' certamente una delle piu' interessanti del sito.
Rosalba P. Rosalba P. Messaggio 18 di 29
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Grazie. Per me tutto nuovo..

(segno anche il titolo di Lucy..)


"perchè non muore il fuoco.." :)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 19 di 29
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Sezione davvero interessante Maricla, complimenti ... ma complimenti a Santino per questa sua prima proposta. Scelta indubbiamente interessante per lo spessore della fotografa, un ottimo ritratto :)
lorenza ceruti lorenza ceruti Messaggio 20 di 29
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[fc-foto:27299785]


metto questa foto...che per me è stra-fantastica
e ringrazio Santino!
Santino Mineo Santino Mineo Messaggio 21 di 29
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Grazie ancora a tutti.
Thank you very much.
Francesco Torrisi Francesco Torrisi Messaggio 22 di 29
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sono un filo meno ignorante...grazie Santino !
paolo pasquino paolo pasquino Messaggio 23 di 29
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bravo davvero Santino.. proprio una bella lettura, complimenti sinceri
Santino Mineo Santino Mineo Messaggio 24 di 29
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Direi un inizio spumeggiante e un successo per la comunità che grazie a voi ho potuto affinare le mie conoscenze di questo splendido mondo della fotografia.
Ma il mio grande grazie va a Maricla che con professionalità e amore per questa comunità ha sviluppato un progetto interessantissimo.
Grazie.
Donato Palumbo Donato Palumbo   Messaggio 25 di 29
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complimenti Santino, davvero un bella lettura ... ti ringrazio di avermi fatto conoscere Tina
ennio valotto ennio valotto Messaggio 26 di 29
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Certo era un nome conosciuto , qualche foto era gia stata vista , ma una presentazione cosi' e' qualche cosa di speciale inaspettato e , come dice Torrisi, ora mi sento un po' meno ignorante.
Grazie Mineo
- René - - René - Messaggio 27 di 29
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Con queste nuove rubriche FC sta sicuramente elevando i propri livelli qualitativi di interesse fotografico...
Grazie alla redazione, a Maricla in modo particolare e a Santino, per aver inaugurato questo spazio con un lavoro davvero pregevole.
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 28 di 29
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gran bel lavoro Saantino ,,, davvero molto particolareggiato nella ricerca ma ricco di spunti e riflessioni personali.

davvero interessante

e faccio un pubblico ringraziamento a Maricla per.. tutto , così non mi dimentico qualcosa

una cosetta : la fotografia "roses" qui illustrata è del 1927 e riprende una fotografia di edward steichen del 1914 intitolata "heavy roses" ... pare che la Modotti la conoscesse forse grazie ai rapporti che intercorrevano tra weston, stieglitz e strand e così decise di rifarla mantenendo quasi lo stesso punto di ripresa. anche se simili però proprio per la loro storia personale queste due fotografie sono profondamente differenti



Messaggio Modificato (22:36)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 29 di 29
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grazie per questo spazio dedicato a Tina Modotti
grazie a Maricla e a Santino
per l'eccellente lavoro di presentazione...

c'è da imparare e da emozionarsi leggendo...
guardando le foto di Tina capisci il suo grande impegno politico,
la sua passione fortissima per la fotografia
una ricerca che ha messo spesso a repentaglio la sua vita,
...una grande donna, un simbolo, un'icona...
faccio mie parole che ho trovato nel web...
grazie ancora, arrivo tardi ma arrivo:) piano piano

TINA

Un cuore di donna mai morto
Di Alessia e Michela Orlando

Quando Massimo Bubola lascia andare la sua voce ed è, ormai, liberata nell’etere, ti accorgi che lo fa solo per dire “TINA”.
Basta.
Ti dimentichi del sottofondo, delle vibrazioni delle corde di chitarra, delle note musicali. È già inevitabile lasciarsi rapire da una irresistibile corrente ascensionale. Da lassù, dal vertice in cui ti trasporta in un attimo, non puoi fare altro che orientare lo sguardo verso il passato. Ti sembra già di “vedere” le miserie che lei vide e fotografò, indignata. Ascolti, poi, le parole successive: “TI SEGUIRÒ” e comprendi che quel verbo, declinato al futuro, adombra vicende non ancora concluse.
Segui il viaggio in cui ti trascina il cantautore Massimo Bubola: è quello in cui è stato coinvolto a sua volta dalla storia di TINA. Nel cervello si fa spazio una idea: la morte non ha estinto il suo entusiasmo. Forse Tina sogna ancora. E allora occorre orientare lo sguardo verso il futuro. È lì, in quello spazio fin qui analizzato, quello che di certo offre solo ciò che è già stato, ma che non ha visto estinguersi le idee di Tina Modotti, spostandoti verso il futuro, che trovi una miniera di suggestioni.
E ti puoi chiedere: Tina non c’è più? Il dubbio è fugato osservando le immagini che conosci: le foto che scattò e quelle in cui ella stessa compare; i fiori; il suo corpo nudo, disteso, languido e materno, intenso così quanto attraente dovette certamente essere; la bandiera che copre quasi integralmente il corpo e sottolinea l’incedere maestoso, la marcia orgogliosa verso una società giusta; le mani di donna che lavano, lavorano, sottolineando il drammatico contrasto del bianconero; penetri con lo sguardo tra le ombre e la brillantezza del bianco di un indumento stropicciato, spinto energicamente contro una pietra, per eliminare lo sporco, detergerlo, ripristinarne la pulizia.

Intanto la voce di Massimo Bubola ti accompagna in un sogno fatto di vino rosso, di domande, di richieste. Ti ricordi di Edward Weston. Ti ricordi di lei operaia, attrice e fotografa. Ti ricordi di lei che ama definirsi solo “fotografa” e non artista. Ti ricordi di lei con Frida Kalho e Diego Rivera. Ti ricordi di lei che ritorna in Europa. Ti ricordi che fugge ancora, ancora e ancora in incognito. Ti ricordi dei volti di bimbi che fotografò, che impressionarono le pellicole e i cervelli di chi ebbe modo di vederli. E li cerchi; e li cerchi ritrovandoli quei volti sofferenti eppure nobili: figli di lavoratori, forse di emarginati, simboli di storie che le diedero forza e la motivarono. E se è vero che Tina non potremo seguirla, non potremo mai più farlo, si potrà percorrere la strada, anche quella davvero “artistica”, malgrado non amasse definirla tale, che lei indicò con costanza, fino all’ultimo respiro. La strada c’è ancora, è segnata per sempre e ti costringe a notare le ingiustizie e le miserie: ci sono anch’esse.


TINA
(parole e musica di Massimo Bubola)

Tina, ti seguirò lungo
quelle strade in Messico
Tina, ti scriverò quando
A San Francisco arriverò
Dimmi che luce c'è laggiù
Qui ormai non la ritrovo più
Dimmi che luna guardi tu
Quella che io vedo non lo è più
Tina, con te io ballerò su quelle terrazze in Messico
Tina, la musica e poi, il vino rosso, i baci, il buio e noi
Dimmi che sogni sogni tu, io da un po' lo sai
non dormo più
Dimmi le foto che farai, che verità e bellezza fermerai
Tina, ti fisserò dentro quelle piazze in Messico
Tina, io non lo so se prima di Natale tornerò
Dimmi che non mi aspetterai
Che il tempo è sempre vivo e tu vivrai
Dimmi che non ti sazierai
Del mio cuore che è poco,
poco ormai.

http://youtu.be/cS1s-L_pevY
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