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60. Giugno: Carlo Tarsia

L’Arte della fotografia rappresenta per Carlo la forma di comunicazione più congeniale a descrivere la sua visione del mondo, permettendogli di ricercare e trovare, ad ogni scatto, un frammento di armonia e serenità.
Ed è proprio grazie all’esclusivo filtro del suo sguardo, che l’universo intero si trasforma scomponendosi in colori, geometrie e forme particolari, che dialogando fra loro riequilibrano gli spazi vitali.
Emozioni e sfumature personali vengono sapientemente filtrate, in modo tale da lasciare alla nostra fantasia la piena libertà di giocare con un ampio ventaglio d’interpretazioni.
Il percorso artistico di Carlo è passato attraverso una serie di oscillazioni che lo hanno visto inizialmente consacrato all’evoluzione della fotografia, grazie all’avvento del digitale, per poi subire una vera e propria inversione di tendenza in cui si è lasciato letteralmente catturare dal fascino della fotografia analogica.
Un itinerario artistico che gli ha concesso non solo di riscoprire l’uso della Polaroid e le relative sperimentazioni sulle tecniche di manipolazione, ma anche di stimolare la percezione della propria curiosità studiando i metodi di stampa alternativi.
Una felice intuizione che gli ha permesso di avvicinarsi a nuove creazioni artistiche, oltre a regalargli l’ebbrezza di assistere alla ‘nascita’ delle proprie opere, tramite la stesura ben calibrata di un canovaccio di lavoro che, a partire dall’ideazione, scivola nella lavorazione e quindi nello sviluppo e stampa dell’immagine. Un’alchimia, la sua, in grado di trasformare il mezzo fotografico in un prezioso strumento di espressione artistica.
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