Temi / .I fotografi del mese

.41. Settembre: Angela Regina

Tutto è iniziato quando da bambina rubavo la reflex del mio papà per fotografare le mie bambole, poi nel tempo ho deciso che la fotografia sarebbe diventata parte di me.
Sono nata nella provincia di Bari nel 1982 e dopo aver terminato gli studi presso l'Istituto Statale d'Arte di Bari mi sono trasferita a Lecce per proseguire gli studi in decorazione. Mi sono laureata all'Accademia di Belle Arti di Lecce nel 2006 e ho da sempre concepito l'arte secondo un pensiero totalizzante, per cui tutte le forme d'espressione per me sono fondamentali.
In continua sperimentazione, trovo la mia massima espressione nella fotografia e nelle performance. Guardo il mondo con l'obiettivo della mia macchina fotografica e cerco di "trasformarlo" in quello che vorrei vedere. Mi interessa decontestualizzare l'opera, per cui prediligo esporre in spazi inusuali portando in giro la mia arte sia in Italia che all'estero. Nel 2009 ho realizzato una serie fotografica dedicata ai testi degli Afterhours, band milanese indie rock, e sono stata recensita dal violinista del gruppo, Rodrigo D'Erasmo. In queste foto la scrittura viene impressa sul corpo rendendolo supporto così come può essere la tela, un foglio, un tessuto. La prola diviene decoro, abito. In queste foto c'è un riferimento netto alla Body Art e da  questa serie sono nate anche delle performance di Body Writing che spesso hanno accompagnato le mie fotografie.
Realizzo installazioni fotografiche e performance che si rifanno al concetto di Body Art, ma nei miei ultimi lavori ho cercato di tirare fuori una mia visione interiore molto onirica. Nelle mie performance la distanza tra pubblico e artista viene annullata così come in fotografia cerco sempre di far "vivere" al fruitore gli spazi in cui installo le mie opere per entrare nel mio mondo in bilico tra sogno e realtà.
Mi lascio ispirare da piccole cose, dal volo di una libellula, dal sorriso dei miei nipoti, dal canto di una cicala, dalle nuvole… cerco di trovare magia in ogni cosa, in un vecchio libro o un cassetto pieno di carte dimenticate o in una valigia, raccolgo tutto e lo custodisco per poi trasformarlo ed esprimerlo in foto.
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