35. Gennaio: B. Monica

Il caso mi ha vista nascere sulle rive del Lago di Como, una bellissima terra, dagli orizzonti solidi e verticali, le montagne. Lì il mio giovane pensiero si è formato, concreto come la pietra, veloce come l’eco, protetto come in culla. Un cromosoma mi ha però sempre fatta sentire esploratrice, con l’irrefrenabile voglia di curiosare oltre quei meravigliosi orizzonti. E oltre e molto ho curiosato. Il mio pensiero è così diventato anche astratto, lento e spazioso.
Al caso e al cromosoma si sono aggiunti l’occasione e il libero arbitrio, che mi hanno portata a sviluppare un intenso contatto con l’essenza umana, ovunque e nelle sue variegate sfaccettature. Ringrazio quindi la mia terra e tutte le terre d’altrove, per come oggi sono.

Mio nonno era fotografo amatoriale, solo bianconero. Io ero la sua amata e curiosa aiutante in camera oscura, un mondo magico, soprattutto se visto con occhi di bambina. A 8 anni mi hanno regalato la prima macchina fotografica. Un classico. E scattare, dapprima solo per ricordo di luoghi, persone, emozioni, si è poi pian piano trasformato in passione.

Mi attraggono soggetti, locations, tecniche, sensazioni, ogni volta diverse.
Non sono un’esperta e, pur privilegiando i generi Reportage e Street Photography, non ritengo di avere uno stile particolare, immediatamente riconoscibile.
O meglio, il mio stile è “lo stile del non stile”, cioè un’aperta ed istintiva ricerca di ogni aspetto della realtà che possa attrarre l’occhio ed emozionare, senza alcun cliché predeterminato.

L’eclettismo è una delle caratteristiche che apprezzo di più, pur restando ammirata davanti a scelte tematiche o stilistiche ben definite e univoche.
Da un anno a questa parte è nata in me un’evidente propensione per il bianconero, anche se al colore non ho mai rinunciato in toto. Guardo la foto nelle due versioni e mi sembra che non sia io, ma lei, a stabilire quale sia la “migliore”, la “necessaria”, l’”inevitabile”.

Mi sto sperimentando anche nel mondo fotografico reale, oltre a quello online: ho ottenuto qualche premio in concorsi e nel marzo 2012 inaugurerò la mia prima mostra pubblica in stampa.

FC, ancora oggi e dopo due anni, rappresenta per me una valida opportunità, al fianco di altre, per mantenere viva la mia attenzione e ricerca. Essere qui ed ora “fotografa del mese”, è per me un piacevole riconoscimento, tanto semplice quanto emozionante e stimolante.

Con un sorriso saluto e ringrazio il team di FC per la stima ricevuta e chi sarà curioso di leggere e guardare in questo mio spazio.