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Andrea Minichini

Ambientazioni spoglie, architetture senza concessioni , ragazzi in gruppo, eppure soli sulla loro strada.
Una serie drammatica, un racconto tra trasposizione e reale, scoperto, vissuto, dall’Autore in primis, col suo sguardo permeabile alla realtà, nell’unico possibile bianco e nero che rivela i suoi “ragazzi della SS 7 bis” : sostano qui, in dieci fotografie , simboli con occhi , espressioni, movimenti come un ponte gettato dall’altra parte di un fiume e quel salto di Paolino, nell’ultima fotografia, sembra , struggente, la materializzazione di un desiderio di altre, diverse possibilità.

Scrive l’Autore :
la visione della vita ....ad andare a scavare nel fondo del buio che in tutti alberga...è uno stato mentale.....indipendente dallo stato economico sociale colturale
nasce da cosa speriamo..come lo speriamo..quanto lo speriamo..dall'equilibrio tra il farlo e no....tra fermarsi ed accellerare....distanti o sfiorando la .." disperazione "
seguendo o no..un sentiero già tracciato dentro dalla storia...Homini,
..dipendendo il tutto dalla curiosità..foriera di perchè?..a cui molte risposte mancano..assenti da sempre di un assenza futura....
ecco credo che in questa "assenza-vacua" sta considerare la vita un .peso di ci patire...oppure un..regalo.di cui gioire.-)
....e tutti i ragazzi di..." confine"....tentano la strada del regalo...un regalo che nessuno fa loro....
che lo strappano da soli dalle mani del destino....
almeno ci provano...
..ed il Destino cos'è?..se non la Fame di Libertà degli Altri....che si scontra con la Nostra!!”
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