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Mi sento sempre più propenso a fare mie le ragioni dei vegetariani

Mi sento sempre più propenso a fare mie le ragioni dei vegetariani

Commenti 10

  • kar.la 22/02/2018 6:28

    Un tema molto vicino a me.. che da 2 anni nn mangio più carne.... ma era da tanto che ci pensavo e tuttora penso a come gli animali vengono uccisi e inorridisci ........ sei stato bravissimo. Complimenti un tema di cui poco si parla.ciao!!!!!
  • ann mari cris aschieri 15/02/2018 17:42

    PS
    posso cliccare un mi piace sotto al mio commento?
  • ann mari cris aschieri 15/02/2018 17:29

    Il paradosso che proponi con questa immagine porta l’attenzione su un problema troppo sottovalutato in quella che pretendiamo essere la nostra “civiltà” (Il virgolettato vuole sottolineare il mio sospetto che il significato sia frainteso con progresso materiale, e vantaggio tecnologico.)
    Ora come ci dimostra Etheronym, pare non ci sia niente che apporti maggiore consapevolezza che l'essere toccati personalmente da un problema per prenderne coscienza e sentirsi disposti a rivedere attivamente le proprie posizioni mentali.
    Tutti si dichiarano amici degli animali, ancor più chi chiama un cane o un gatto a far parte del nucleo famigliare, lo considera una compagno di vita, lo coccola, lo difende dai pericoli, gli offre tutte le cure necessarie e guai a toccarglielo. Nessuno di noi resta sfiorato dall’idea che anche questo tipo di affetto che ci lega agli animali domestici sia essenzialmente un’espressione del nostro egoismo, tant’è che spesso riversiamo su di loro esigenze che sono soltanto lo specchio delle nostre.
    Ma, a parte questo, che merita un capitolo a parte, ci chiediamo mai che differenza ci sia tra il cane di casa e il maiale o l’ agnello che ogni giorno ci mangiamo sotto forma di affettati, salsicce e costolette? Ci chiediamo da dove venga la carne di cui ci nutriamo e di cui riempiamo i carrelli del supermercato? Ci siamo mai informati su come vivano e muoiano gli animali d'allevamento? A quali sofferenze siano sottoposti durante tutto l'arco della loro esistenza, le barbare modalità con cui vengono uccisi ? Quale sia il vero prezzo che comporta il cibarsi degli animali, a parte quello che paghiamo alla cassa?
    Il sistema conta proprio sulla "beata ignoranza (volontaria)" delle masse, alle quali il prosciutto fa comodo non solo per mangiarlo ma anche per tenerlo sugli occhi.
    A beneficio di tutta la lunga filiera del business alimentare la realtà aberrante che la caratterizza viene tenuta nascosta intenzionalmente alla maggioranza degli esseri umani, i quali riversano le loro emozioni sulle partite di calcio e le faccende sentimentali dei VIP.
    Ma siamo responsabili anche di ciò che ci fa comodo non voler sapere, sensibilizzandoci poi esageratamente quando si affacciano problemi come la mucca pazza, la peste suina, l'aviaria e i polli alla diossina che potrebbero minacciare la nostra salute.
    Dovremmo invece porci in maniera più coscienziosa e meno egoistica di fronte a temi di questo tipo, immaginando magari cosa potrebbe succedere se la situazione venisse improvvisamente ribaltata e cominciassimo noi ad essere scelti come cibo proteico da qualcun altro.
    L' accoglienza tiepida di questa foto - per me geniale - non fa che avvalorare l’ipotesi che nessun problema tange veramente fintanto che non tocca da vicino le persone e i loro interessi personali
    CIAo!
    • gino lombardi 17/02/2018 21:53

      Tempo fa postai una foto concettualmente simile a questa, il titolo era “pane e pomodoro o pollo arrosto?”.
      Anche quella foto ebbe un’accoglienza tiepida, ed anzi, ricordo un commento che inneggiava alla bistecca con contorno di patatine.
      La questione non è semplice, specie perché non viene – in genere – percepita come “questione”: siamo abituati sin da piccoli a rimpinzarci di omogeneizzati (spesso a base di carne) e con le migliori fettine di carne perché la carne aiuta e rafforza la crescita. Personalmente non so se è giusto o sbagliato, quello che so è che bisognerebbe quantomeno moderare il consumo di carne, limitarlo – per chi non ne può fare a meno – allo stretto necessario senza strafare.
      Ma come acquisire un maggiore rispetto per un altro essere vivente che non ha altra colpa che quella di essere nato pollo o mucca? Lo dici benissimo: “nessun problema interessa veramente fintanto che non tocca da vicino le persone e i loro interessi personali”. Si, è così e l’interesse è proprio il personalizzare, il rendersi partecipi della vita di un altro essere vivente, cosicché una mucca e una pecora abbiano lo stesso valore affettivo di un cane o di un gatto. Sto teorizzando, è vero, ma non tanto: molto tempo fa abitavo in una casa con l’orto e in quest’orto avevamo un piccolissimo allevamento – giusto per le necessità della famiglia - di polli e oche. Ero piccolo e mi ero davvero affezionato alle oche, specie a quella che chiamavo zio paperone. Un giorno al ritorno da scuola trovai la tavola imbandita con tanti pezzi di carne ben cucinati: erano le mie oche. Non ci credetti e andai nell’orto a cercare zio paperone, ma non c’era più. Non mangiai nulla e non so per quanto tempo piansi.
      Ciao


    • ann mari cris aschieri 17/02/2018 21:56

      Bè a momenti mi commuovevo anch'io soltanto a leggerti...
  • ann mari cris aschieri 14/02/2018 15:06

    Una foto come dire? ... succulenta!
    Poi ci ritorno
  • isabella bertoldo 13/02/2018 19:50

    dissacratore..ma sempre felicemente grande G&G..ah ! ah ! ah!

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Fotocamera VLUU L100, M100 / Samsung L100, M100
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Diaframma 8.9
Tempo di esposizione 1/350
Distanza focale 6.3 mm
ISO 80

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