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In Attesa Di Gulliver (cromaticamente)

In Attesa Di Gulliver (cromaticamente)

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Alessandro Rovelli


Free Account, Usmate Velate

In Attesa Di Gulliver (cromaticamente)

...un approccio "cromatico" ad uno scatto di tempo fa...





( Numerica '08, Parco di Monza - Pentax k10 + Pentax zoom 12/24 - PataVision dovuta ai funghetti trovati nel prato )






Grazie infinite per la vostra attenzione!

Commenti 31

  • Geo Portaluppi 20/12/2010 22:17

    Non a caso ho scelto di commentare questa fotografia, e questo sia perché mi è piaciuta fin dall’icona, e sia perché, in modo lapalissiano, è propedeutica a un’immagine che vo cercando tra gli amici di FC, una foto che ritragga – ohibò - “il concetto della vita”. È questa un’impresa ardita che potrebbe far tremare il gargarozzo anche al più rinomato paparazzo, o a qualsivoglia fotografo d’alto lignaggio, che subito lamenterebbe l’inghippo che un concetto è irriproducibile da una macchina fotografica, digitale o analogica, ma la patafisica sfugge a ogni logica e su Rovelli, lo sanno pure i cammelli, si può beatamente contare, anzi con lui vado in carrozza (trainata dai cammelli), giacché indelebilmente stampata è nella mia mente la foto “L’albero motore” del 14 gennaio 2009… la sublimazione di un concetto, ovvero il fotografare ciò che non è di questo mondo.
    Un’ulteriore prova che sia realizzabile l’iper-scoop, è questo scatto, che di soppiatto ci pone tutti in palpitante attesa, dell’entrata in scena, di un celeberrimo personaggio, niente po’ po’ di meno che il dottor Lemuel Gulliver, un medico di mezza età, un po’ poliglotta e con la passione dei viaggi e di cui, almeno fino a oggi, non esistono foto, né di lui in canotta e nemmeno, credo, del suo arredo. Nell’anno di grazia 1699, e precisamente nel quarto giorno di nostro Signore di un frizzantino mese di maggio, troviamo il nostro personaggio nel porto di Bristol con l’intento di imbarcarsi come chirurgo di bordo sull’Antilope, il cui capitano è lo startrekkiano Guglielmo Jean-Luc Picard… che a quei tempi si scriveva Prichard. Quello che accadde dopo è più o meno noto. Di primo acchito, lo confesso, sono rimasto perplesso davanti a questa tua foto, non sapendo se aspettarmi un Gulliver gigantesco, ipotizzando la foto scattata nel regno di Lilliput, oppure un Gulliver minuscolo, trovandoci per contro nel paese di Brobdingnag, dove le proporzioni sono rovesciate rispetto al primo regno, dove i nanetti sono un dodicesimo dell’altezza di un uomo, mentre i giganti sono dodici volte più alti degli umani. La foto, magistrale sia dal punto di vista estetico e sia da quello ottico, con un verde prato da sballo e un cielo blu di cristallo, mi ha indotto a credere che la sedia e il tavolo fossero di dimensioni normali e che gli alberi apparissero piccoli per un sapiente effetto di prospettiva. Sospetto mi ingenerò la mancanza d’erba sotto il piano del tavolo, oh diavolo, non può essere stato collocato lì momentaneamente per caso! Vengo infatti a sapere che si tratta dell’opera “Lo scrittore” dello scultore Giancarlo Neri, un artista esagerato che s’arrabatta a fare sedie alte dieci metri e tavoli sette e mezzo. Queste misure però sconfessano l’appartenenza del mobilio sia al regno di Lilliput, essendo più del doppio di quello che dovrebbe essere laggiù, e sia al paese dei giganti, essendo per contro meno della metà, e ciò in rispetto alle proporzioni immaginate da Jonathan Swift nel suo romanzo. Ma qui di un passo avanzo, in quanto sia di Gulliver e sia di questo fantomatico scrittore immaginato da Neri, credo siano quelli… “per caso”, non ci dobbiamo curare. Quello che conta di questa tua foto è che può fiabescamente trarre in inganno, mercé l’abilità del fotografo, e per il sole sapientemente collocato sullo spigolo alto dello schienale della sedia, e per le lunghe ombre che corrono incontro al punto di vista dell’autore, immaginato sdraiato per terra, disteso come uno stoccafisso, per ottenere una ripresa dal basso. Da un lato avrei preferito questa arzigogolata versione, vale a dire la foto che sorprendentemente inganna anche se, da un’attenta analisi, alla fine l’immagine rivela la realtà, inizialmente un pochino camuffata. Intendo con ciò dire come sia facile abbindolare le persone con una foto, figuriamoci con le parole: specialmente se furono scritte nei testi di storia, dove le balle fioccano come i maccheroni di boccaccesca memoria. Sarà per questo motivo o sarà per tutt’altra cagione, ma della “vita” a tutt’oggi non disponiamo di un’esauriente definizione. Se è vero, come taluni sostengono, che un’immagine val più di mille parole, potresti con la luce scrivere, alias fotografare, la tua personale idea della vita, o la sua origine, o il suo divenire, o quello che ne pensi. La vita è quell’albero motore che per funzionare non necessita di benzina, ma di un solo grano di sale. Grazie e Buon Natale. Geo
  • mesopotamier 30/11/2010 16:31

    great color
    nice work
    +++
  • Sergio Zolessi 26/11/2010 22:04

    Fantastica, top!
  • Roberto L. 26/11/2010 10:34

    dovendo scegliere fra le due versioni... scelgo ENTRAMBE! :-)
    Roby
  • roby burchi 23/11/2010 21:04

    Bella ed originale. Ottima l'inquadratura e una luce gestita alla grande!
    Ciao Alessandro!
    roby
  • Marco Polticchia 18/11/2010 19:23

    bella bella e bella.... manca solo un pò di cibarie e vino!|!
  • Katia Zaghini 18/11/2010 16:35

    spettacolo!!
    Mi piace un bel pò..
    Ka
  • mike snead 11/11/2010 11:29

    magnifica e magica,alessandro.

    saluti

    mike
  • Roby d'Ambrosio 22/10/2010 0:07

    Molto bella...complimenti!!!Mi piacce il contrasto dell'ombra sul prato!!! Bravo
    Roberto
  • Paolo JuliuS Sceusa 16/10/2010 14:35

    Spettacolare angolazione, abinata ad un super grandangolare nonchè dall'esperienza e buon gusto dell'autore, hanno permesso drammatizzare le ombre ed ingigantire la silhouette di tavolo e sedia!!!
    Stupenda immagine!
    Ciao.
  • Carlo Capobianchi 13/10/2010 8:03

    2 chicche, difficile scegliere, bravo
    ciao, Carlo
  • Stefano Muzzarelli 13/10/2010 1:52

    Ciao Ale, è tanto che non ci sentiamo e mi dispiace molto, ma il lavoro e i miei progetti mi tengono lontano dalle foto e purtroppo anche dagli amici.....vorrei avere piu tempo ma questa è la mia vita. Sabato a Modena ti aspettavo a braccia aperte, ma ho saputo che motivi familiari ti hanno impedito di partecipare......beh, ci saranno altre occasioni, ma sai che prima di tutto sarei felice di sapere che le cose ti vanno bene e che la salute sia con te e la tua famiglia.... Ti mando un grandissimo abbraccio, sia a te che alla Piera, con sincera amicizia. Ste.
  • Maurizio Zoldan 08/10/2010 21:43

    ... Anche a colori è assai apprezzabile, il punto di vista sicuramente.. E le gambe del tavolo e delle sedie sono meglio delle mie, attualmente... hihihihihih
    MauZ
  • Patrizia Todisco 08/10/2010 10:14

    Gulliver è sempre Gulliver .....sempre piacevole
  • Carlo Schicchio 08/10/2010 0:21

    Ottima un gran bel controluce un saluto Carlo