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Il cilindro

Tratto dalla raccolta di narrativa
Racconti di gente normale

Titolo: Il cilindro

Iniziammo gettando una storia sporca che finiva, nella pattumiera dei ricordi.
Spingemmo insieme, in un cilindro di impazienza, i nostri sguardi attoniti e privi di emozioni. Ci lasciammo a breve percorrendo la luce di un proiettore che mandava spezzoni di una storia, la nostra, senza sottotitoli.
Per dirci addio scegliemmo di baciarci, a nostra insaputa ci desiderammo ancora e, prima di misurare le nostre verità nascoste, ci possedemmo l’un l’altra senza neppure verificare se potevamo permettercelo di finire a letto insieme oppure no.
L’indomani mattina presto con la dignità a nudo, tornammo nelle nostre case che improvvisamente si rivelarono piene di soprammobili e vuote dei nostri corpi surriscaldati. Tornammo sulle decisioni prese e, ancora una volta, riunimmo due solitudini, per trasformarle nella delusione di una sconfitta ci lasciammo dopo poco tempo per la seconda volta.
La ripresa fu più ardua del previsto, la risalita durò un anno di virate a mare aperto sempre più difficili, pugni d’ira e rancore nello stomaco sferrati dal destino che, nel nostro caso, non temeva venti di maestrale.
La fine della storia coincise con l'ultima gara di go-kart vinta da me con la pressappochezza di un condannato a vita. In quella circostanza invece di gioire per la mia vittoria sportiva in terra straniera, ti rivelasti a me ancora una volta in tutta la tua effimera bellezza, non un complimento, né un cenno di consenso e fu la mia fine per la terza volta in pochi mesi o, forse, il nostro ennesimo inizio.

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