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Marco Lascialfari


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Commenti 6

  • Claudio Capobianchi 09/03/2007 23:08

    Davvero un bello scatto!!
    claudio
  • Tony D'Agostino 09/03/2007 11:21

    Sempre il solito sei Marco, io non ti riesco proprio a capire............com'è che non ne fai una brutta??
    tutte spettacolari

    Grande Marco
  • Lorenzo Leto 08/03/2007 9:33

    Eros nella mitologia greca era il dio dell'amore.

    Nelle origini non era considerato divinità, ma pura forza ed attrazione: per Omero infatti rappresentava quell'attrazione irresistibile che due persone sentono uno per l'altro e che può portarli a perdere la ragione o alla distruzione.

    È per Esiodo che Eros diventa un dio, ma non ancora la classica rappresentazione del fanciullo paffuto, che vola scoccando frecce d'amore, ma una divinità primordiale, antica come Gea (la Terra) stessa. Non è il figlio di Afrodite, ma il suo compagno di ogni momento. L'Eros di Esiodo aveva una potenza enorme, poteva causare danni a cui nessuno poteva porre rimedio, né uomini né dei.

    Da questa concezione, successivamente la figura del dio temibile si trasformò in una divinità dell'amore, ma ancora Euripide gli riconosceva un grande e pericoloso potere, da citarlo in un coro di Ifigenia in Aulide rievocando le sue frecce in senso figurato.

    Il potere di Eros era illimitato, egli era l'elemento attivo dei tempi primordiali. Per questo motivo era adorato a Tespi sotto forma di una pietra grezza.

    Vi sono diverse versioni della sua genealogia. A volte viene considerato figlio di Afrodite generato con Zeus o con Ares o con Ermes oppure da Ermes e Artemide. Una tarda leggenda di origine poetica lo definiva figlio di Iride l'arcobaleno e del vento dell'Ovest. Più spesso è detto figlio di Afrodite e Ares o divinità primordiale. Per personificare le diverse forme che può assumere, gli vengono attribuiti a volte dei fratelli, come Anteros, che personifica l'amore corrisposto. Un tardo racconto lo indica come lo sposo che Psiche non avrebbe mai dovuto vedere in volto. In Platone e precisamente nel Simposio è descritto come figlio di Penia (mancanza) e Poros (ingegno). Eros rappresenta così la ricerca di completezza che causa l'amore e le mille astuzie a cui sono pronti gli amanti per raggiungere i loro scopi amorosi. In chiave prettamente filosofica, la natura ingegnosa di Eros lo porta ad essere via verso la filosofia attraverso la mania erotica.
    Scusa per l'introduzione...bella foto
  • Stefano G. Spedicato 07/03/2007 23:54

    Ottima realizzazion di un soggetto interessantissimo.ciao e complimenti.
  • Angéla Vicedomini 07/03/2007 23:42

    Ottimo scatto ed elaborazione!
  • Gigix 07/03/2007 22:35

    Marco eravamo nello stesso posto!!!Anch'io ho fatto una foto al cupido li' a Firenze...Ero in visita Domenica per la mostra fotografica...Ciao!!>Gigi