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Lavagna
Commenti
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Informazioni
| Sezioni | Soggetti Temi: .Archivio delle Muse |
| Cartelle | Copertine |
| Visto da | 6.668 |
| Pubblicato | |
| Lingua |
|
| Licenza |
Exif
| Fotocamera | DMC-LX100 |
| Obiettivo | --- |
| Diaframma | 13 |
| Tempo di esposizione | 1/250 |
| Distanza focale | 15.9 mm |
| ISO | 125 |
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alberto16-menuder 20/06/2018 13:56
anche stortalucy franco 04/06/2018 20:50
osservata dopo l' interessantissimo commento di Ann Mari, è ancora più "astrattamente" affascinanteann mari cris aschieri 04/06/2018 20:21
SELEZIONATA PER L’ARCHIVIO DELLE MUSEhttp://www.fotocommunity.it/temi/archivio-delle-muse/20562
Fare astrattismo significa produrre immagini fuori dal sé, cioè al di là di noi stessi e dei nostri sentimenti, senza indossare le lenti nostalgiche della storia passata.
Sono anni che seguo il tuo percorso fotografico e sono rimasta impressionata dalla costanza dei tuoi propositi artistici, che non si è lasciata mai deviare su altre correnti.
Spesso ho associato le tue opere a quelle dell’espressionismo astratto americano, specialmente relativo alla corrente detta Colorfield Painting, da cui prenderà spunto anche l’Arte Spaziale, punta sul superamento dei generi espressivi tradizionali per ridurre la pittura a vaste campiture di colore. Un progetto più facile da eseguire in pittura, dove è sufficiente possedere manualità e buon gusto cromatico, che in fotografia, dove occorre andare a caccia di soggetti che si prestino fattivamente alla buona realizzazione dell’idea in un mondo ormai sovrabbondante e caotico.
Potrei citare come esempio i lavori eseguiti nel periodo tra gli anni 50 e 70 del più famoso tra i suoi esponenti, Mark Rothko, il quale però considerava le sue forme non solo “astratte” ma qualcosa di vivo, che respira, detestando le etichette imposte dalla critica che invitò più volte a tacere per non paralizzare con inutili parole lo spirito libero dell’osservatore.
Non di meno quelli di Barnett Newman per il quale era inesistente l’importanza degli oggetti: tutto era assorbito e tramutato in elementi del mondo spaziale, col relativo “svuotamento iconografico a favore della supremazia del nulla”.
L’Artista ripone così la sua fiducia nella profondità visiva e nella forza meditativa di queste creazioni per favorire il dialogo muto tra l’ immagine e l’osservatore cui la mente sia affrancata dagli schemi del pensiero convenzionale.
Molto bene
marisa marcellini 24/06/2016 20:16
Essenzialmente bellaann mari cris aschieri 24/06/2016 19:21
Meno male che tu ci sei