daniel fuss.


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Commenti 2

  • Ngone 01/01/2014 14:36

    Ciao amico

    Mi piace il tuo profilo in questa rete di comunità e penso che sei una brava persona, ci vogliono essere amici non so come vi sentirete su di esso, può scrivere a me attraverso la mia e-mail e vi dirà tutto sulla mia auto, comprese le mie immagini.( benitalusie@gmx.com ) mi dispiace che se io ti sto imbarazzante, mi deve spiegare me stesso a voi ( benitalusie@gmx.com )
    tuo amore,
    Miss Benita


    Hello friend

    I like your profile in this community network and I think you are a nice person,i want us to be friends i don't know how you will feel about it,please you can write to me through my email and i will tell you all about my self including my pictures.( benitalusie@gmx.com ) I'm sorry if i am embarrassing you, i shall explain my self to you ( benitalusie@gmx.com )
    yours in love,
    Miss Benita
  • daniel fuss. 22/02/2008 22:51

    DANNY FUSS

    Danny Fuss, nato a Casablanca (Marocco), di nazionalita' USA e Israeliana, cresce a Milano dove studia Fotografia ed Industrial Design all Istituto Europeo di Design, e grafica a Brera.
    Trasferitosi in Israele studia fotografia con Simha Shirman all Accademia Bezalel di Gerusalemme. Ha lavorato come fotografo free-lance in Israele durante gli ultimi vent'anni.
    Ha partecipato a varie mostre personali e collettive in Israele ed in Italia. Ora lavora in Italia come free-lance e partecipa a progetti di collaborazione Italia Israele.
    Attualmente lavora a un progetto letterario-fotografico con Tiziana, la sua compagna scrittrice.

    Io sono un fotoartista concettuale.
    Costruisco il presente servendomi del passato osservato con distacco.
    Il concetto della mia arte si rispecchia nel processo fotografico infatti la fotografia pur nella sua immediatezza
    rielabora e interpreta la realta'.
    Nasce sempre in un passato trasformato nel presente.
    Nelle mie narrazioni elaboro e compongo un puzzle multimediale di produzioni artistiche.
    Gli ingredienti della mia narrazione sono oggetti, icone che ho raccolto, memorizzato, scritto, dipinto,
    fotografato nel corso della mia esperienza in questa vita che utilizzo per elaborare storie fantastiche.
    La materia esposta suggerisce la storia immaginaria del percorso di un artista.
    Questo e' il mio percorso che incrocia i cammini di amici divenuti formativi nella mia evoluzione - ricerca
    nel mondo spirituale.
    Ogni punto di intersezione diventa un' invito ad esplorare l' evoluzione personale dei miei compagni di viaggio.
    Con alcuni si tratta di fugaci contatti, con altri il periodo vissuto insieme si e' protratto nel tempo.
    Espongo fotografie e le combino con oggetti, musiche, disegni, sculture, poesie, racconti con i quali riscrivo
    la mia e le altrui vite.
    Come in un diagramma ad albero ogni tassello rimanda ad uno successivo che apre nuove suggestioni.
    La mia concezione si collega direttamente all' idea della biblioteca di Babele di Borges e riporta al luogo della
    memoria Akashica: una dimensione immateriale a cui accede il DNA di ogni essere umano e dove e' registrata
    la storia universale come in un enorme computer.
    In questo spazio non fisico e senza tempo il passato puo' essere osservato e cambiato: analogamente io lo riscrivo
    riordinando e trasformando testimonianze.
    La giustapposizione puo' seguire logiche diverse: per associazione, per cronologia o per casualita' secondo
    la filosofia dadaista e surrealista.
    Scrivo un romanzo ma utilizzando un linguaggo per immagini che provengono da dimensioni, tempi e luoghi diversi.
    La storia di mio padre Memfuss, pittore e architetto e' la prima tappa di questo viaggio ricerca.
    I rapporti di mio padre con il mondo delle avanguardie artistiche rappresenta il bagaglio culturale da cui attingo
    nella stesura del racconto.
    Questo mondo e' la fucina di idee che ha corroborato la vita di mio padre e anche la mia.

    Cosa c'e' in questo giardino che mi incanta piu' delle parole che non ci sono, piu' dei colori che sono assenti - e' una foto in bianco e nero - piu' delle forme, che quasi non sussistono ?
    E' il tuo spirito assorto che spazia nell'aria
    Daniel esiste per cogliere attorno a noi la bellezza che vedo ma non sempre mi appare, la meraviglia che ci illumina ma che resta soffusa ed impalpabile nelle vibrazioni dell' essere infinito.
    Daniel porta in se' la storia del mondo, e in lui partecipano alla creazione i geni di popoli erranti che hanno conosciuto terre diverse: l'Africa, l'Asia, l'Europa.
    I suoi avi hanno dimorato la terra e gli regalano ricordi che non sa di avere ma che appaiono nel suo lavoro.
    Quando usa la macchina fotografica legge di noi le storie che ci portiamo dentro e, le nostre lacrime ed i sorrisi sono quelli che non sapevamo di possedere.
    La sua è un? arte sincretica e mai immobile, non si puo? dire che scatti mai a caso; a volte non tocca un obiettivo per giorni e poi, con due click, coglie l? imprevisto incedere del tempo.
    Scatta mille foto e non ne potrei buttare neanche una, non e' un riprendere disordinato per poi selezionare, tutto avviene prima e durante, mai dopo.
    L'enfasi della sua gestualità, mentre lavora, si annulla nel suo essere schivo e ribelle, le sue narrazioni poetiche e delicate rimangono in silenzio, quando ascolta assorto l'irrompere del rumore nella vita, l'incedere degli eventi.
    Niente rimane fuori dalle sue analisi fotografiche: la gente, i fiori, i luoghi, le linee, il movimento, la rigidita' delle forme, l'abbagliante accendersi dei colori, l'intontito perdersi delle storie, l'incatenato procedere degli errori, il fausto ed il melenso, l'infinitamente piccolo e l'esasperato enorme.
    Tutto nelle sue mani e per i suoi occhi e' segno e ricerca, e' mezzo e fine.
    Davanti a lui non esiste che un divenire che sa cogliere in ogni espressione e che lo incalza in una frenetica rielaborazione, in un incessante rinnovarsi di interessi e scoperte inusuali.
    La sua bellezza di uomo senza eta', senza padroni lo fa principe della mia vita, la sua infantile ingenuita' e fiducia nella gente lo rende amico di tutti e da ognuno desiderato come fratello. Lui e' il mio signore ed io gli devo la speranza. Grazie amore mio.

    Tiziana
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