Angela Muratore

Sono nata sotto un fiore di zagara in un assolato pomeriggio di maggio di qualche anno fa.
Non saprei dire quando la fotografia ha cominciato ad appassionarmi. Probabilmente ne subisco il fascino dalla prima volta che ho avuto per le mani una macchinetta per scrivere con la luce.
Sono un architetto, ma coltivo infinite passioni.
Mi piacciono le letture patafisiche, i calembour, il suono del violoncello nel preludio della prima suite di bach, de andrè che attacca a cantare dopo max manfredi in "la fiera della maddalena", le prospettive e le ombre in monge, il nastro-segnalibri nelle edizioni pregiate, gli scolapasta, e farmi appannare gli occhiali quando bevo il caffè caldo.