Analisi e Filosofia Fotografica:Capitolo 3

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Seby Privitera Seby Privitera Messaggio 1 di 3
1 x grazie
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Capitolo 3
Forse nel capitolo precedente sono andato un po’ avanti,
il motivo e’ semplice,
partendo da li’ ho cercato di farvi capire di cosa stiamo parlando x ottenere il massimo risultato,
e se pensate che occorre andare in capo al mondo in mezzo ad una guerra x fare capolavori, io vi dimostrero’ che vi state sbagliando,
quindi direi di tornare x un attimo indietro,
x ripercorrere passo passo il nostro percorso fotografico,
cominceremo ad analizzare alcuni generi o aspetti fotografici,
il ritratto e’ un genere molto gettonato,
naturalmente io x ritratto non intendo solo un primo piano con la faccia bene in evidenza,
un primo piano e’ solo tecnica,
ritrarre un personaggio vuol dire anche riprenderlo del tutto, specie dove vive, lavora, gioca, scavare dentro di esso in cerca di un concetto.

Nel primo capitolo c’era un bambino, ora vi parlo di modelle e bellezza e dopo di terza eta’.
Ma partiamo:
Se fotografi una modella giochi le tue carte sulla sua bellezza,
la tecnica e' la base di tutto e trascurarla sarebbe un grave errore,
si esalta la bellezza e grazie ad essa il fotografo si diverte anche a cogliere quelle espressioni e sguardi che normalmente sfuggono,
ma che vengono sapientemente catturate dal fotografo,
location e abiti di gusto raffinato aiutano tanto (quando veste),
invece sul nudo ultimamente sono rimasto molto colpito di alcune composizioni
particolari di varie modelle che posano insieme,
le posizioni sono molto interessanti e oltretutto allontanano il cliche’ della modella sola, nuda e pensierosa.
Molti invece preferiscono uscire dallo standart di studio fotografico,
allora giocano sulla bellezza in maniera diversa:
natura, panorami, piazze, sculture, edifici fanno da cornice ad essa,
la loro massima espressione fotografica e’ quella di far apparire le graziose forme
in un contesto brutto (se si tratta di luoghi abbandonati)
e qui’ i B N e’ quasi d’obbligo,
o in un bel panorama a colori con graziose curve abbronzate,
la fotografia sta in piedi solo perche’ lei e’ la chiave di tutto,
non amo criticare il lavoro altrui,
ma e’ meglio specificare che se qualcuno di voi ha in mente solo questo,
e’ meglio che smetta di leggere e che lasci perdere il mio tutorial,
x fare questo genere fotografico gli occorre ben altro,
tranne pero’.............se decide di creare una storia alla modella,
Come?
un set :(una vecchia casa abbandonata o un vicolo)
gli si strappa la camicetta, qualche livido finto, capelli fuori posto,
una borsetta aperta a terra con tutte le sue cose sparse sul pavimento senza trascurare le chiavi (non mancano mai, una donna non esce mai senza ed e’ la prima cosa che cerca frugando in quella borsa quando torna a casa)
un lembo di camicia dell’aggressore sulle sue mani,
un’espressione vera di: terrore, rabbia e rassegnazione,
naturalmente ogni dettaglio deve essere curato con meticolosita’ e scrupolo,
allora si’ che si otterrebbe un lavoro valido che esca dai soliti schemi.....

Tempo fa’ vidi una scena simile costruita male,
la modella o attrice aveva messo un’asciugamani a terra x non sporcarsi,
e questo dettaglio aveva reso la foto finta......
naturalmente la scena dello strupro e’ solo un solo esempio di come si puo’ costruire un lavoro,
tratteremo l’argomento in seguito,
x adesso ho fatto questa piccola anticipazione x non scoraggiare chi ama questo genere.......

Ma passiamo al terzo ritratto: Terza eta’

Allora ci sono quando si scende in campo,alcuni accorgimenti utili
x cercare di fare una fotografia che non sia solo una bella immagine....
Prima di tutto si dovrebbe uscire da soli e con un’idea di cio’ che si vuole fare,
uscire in gruppo e all’avventura, diciamo che non e’ il massimo, ma ci puo’ anche stare,
ricordiamoci sempre che il nostro mondo e' un enorme palcoscenico,
e se abbiamo un progetto, dobbiamo cercare il posto e scegliere i nostri attori,
come?
Vi faro' come al solito un esempio x farmi capire meglio...
mettiamo che vogliamo fare fotografia a personaggi caratteristici di un luogo sperduto,
arrivati sul posto, ci dirigiamo in piazza, e’ li’ che cominceremo la ricerca,
una consumazione fuori al bar con la nostra bella macchina poggiata sul tavolino,
dal nostro punto di osservazione cominceremo ad analizzare posto e personaggi,
una chiaccheratina col barista e’ sempre una cosa positiva,
e sui vari personaggi che troveremo sulla nostra strada e’ essenziale adesso sceglierne uno,
dialogo, cortesia e simpatia saranno le nostre armi, mai ivadenza,
mai e poi mai puntare subito la macchina, anzi, all'inizio fare in modo che lui capisca di non rientrare nei nostri interessi...
TU sei li' x fotografare tutto, tranne lui o lei........
se si comincia a puntare subito la macchina lo spaventerete e di conseguenza:
o scappa, o ti chiede di non farlo piu’, o dopo lo scatto avrete di tutto e di piu’,tranne che un'espressione naturale....
All'inizio si fa’ solo amicizia,scattare solo foto del luogo dove siete
e nel frattempo vi sistemate la macchina,
esposizione, diaframma o altro...
(la macchina deve essere pronta....)
poi dopo essere entrati nelle loro grazie chiedere se puoi fare qualche scatto...
al 90% diranno si', perche' durante la chiaccherata loro penseranno di avervi conquistato
e di conseguenza gli fara' piacere mettersi in mostra, allora cominciate a scattare...
i primi scatti saranno orribili saranno tutte pose, niente di naturale
e qui' sta la vostra bravura, cercate di metterli a loro agio,
vi occorre qualcosa o qualcuno che li distragga,
a forza di scattare, nemmeno si accorgeranno piu’ della nostra esistenza,
man mano si abitueranno alla macchina e saranno spontanei.
Centinaia di scatti non sono nulla, vi sarete fatti un’amicizia,
io addirittura torno in questi posti e passo intere giornate con loro,
col tempo non temeranno piu’ la macchina e non ne avranno piu’ paura, ho notato anche che con gli uomini e' piu' facile, con le donne c'e il discorso vanita’ e anche nella terza eta' ci tengono molto all’aspetto, non vogliono esserci in una fotografia in cui non sono in ordine, e voi vi ritroverete sempre la mano di lei che si sta sistemando i capelli.
Avete uno o due estranei davanti a voi
e posso assicurarvi che una cosa e’ fotografare un vecchio,
un’altra e’ fotografare la vecchiaia,
io prima vi ho accennato di trucchetti x arrivare all’anziano,
pero’ ho cominciato scrivendo che e’ bene avere un’idea,
ma non un’idea, ma l’idea di essere anziani,
se vogliamo rappresentare il concetto dobbiamo conoscerlo,
io potrei scrivere pagine intere di trucchi x arrivare alla gente,
faccio il ristoratore, propongo, vendo, conosco le persone,
fin da piccino stavo in mezzo alla gente,
molte volte so’ cosa dire o fare e altre cosa non dire e non fare mai e poi mai....
ho un’esperienza, ma basta?
Una volta pensavo di si’,
avvicinato il soggetto, macchina puntata, magari un primo piano sulle rughe e il gioco era fatto......una volta.... oggi non credo.
Perche’ nel frattempo mi raccontarono una storia:
C’e un ragazzino che un giorno perse entrambi i genitori in un incidente stradale,
lui da quel giorno non volle piu’ sapere di salire su di un’auto,
fin da piccolo i suo mezzo di trasporto era l’autobus,
un giorno all’eta’ di 15 anni si alza dal suo posto e chiede di cederlo ad un’anziano...
l’anziano signore rispose arrabbiato di no......
il fanciullo non comprese il perche’.....
passarono gli anni........tanti anni.....
finche’ un giorno sull’autobus...un ragazzino si alza x cedergli il posto,
era la prima volta che succedeva.......
all’improvviso la scena di tanti anni fa’ gli apparve come un macigno.....
stavolta c’era lui dall’altra parte,,,,,
fu’ in quel preciso istante che capi’ il gesto di quel vecchio,
lui pero’ non si arrabbio’, sorridendo si siedette....
Quale e’ il significato di tutto questo?
Ho voluto condervi un’alternativa alle rughe.....
ma la vecchiaia sta solo nell’autobus?
No............. non bastano le rughe x immortalare la vecchiaia,
ma non occorre neanche salire sull’autobus.....

Sapete io ho tutte e due i genitori molto anziani,
hanno lavorato una vita, lavorato talmente tanto che forse non hanno avuto neanche il tempo di amarsi,
oggi sono in pensione, hanno tempo e come li vedo ora, non li ho mai visti cosi’ uniti,
e’ come se fossero tornati fanciulli,
praticamente sono tornati insieme nel tempo fino al loro primo bacio,
il tempo di crescere e occuparsi dei figli o nipoti e’ finito,
adesso e’ tempo di amarsi di nuovo,
e lo fanno con quella consapevolezza di amare in maniera diversa,
sanno che il tempo giunge alla fine,
attendere insieme e’ x loro un gioco da bambini,
tutti i problemi di una vita sono scomparsi,
e vederli ancora insieme quando giocano a carte
e’ come vedere dei bambini che si divertono senza alcun pensiero che li possa turbare......
Perche’ sto scrivendo questo? Sto parlando di fotografia? O dei miei genitori?
Semplice.... se io gli faccio uno scatto in cui loro in posa mi sorridono
sto parlando con la fotografia dei miei genitori,
l’emozione e’ solo mia, difficilmente riusciro’ a trasmetterla a voi,
ma, se invece li riprendo in un loro gioco, gesto, espressione...
non saranno piu’ solo i miei genitori,
ma i genitori di chiunque che osservera’ il lavoro.....
La differenza sta in questo......
Se io oggi devo immortalare la vecchiaia,
non bastano le rughe di un volto,
piuttosto andrei a scavare alla ricerca di un’infanzia perduta e adesso ritrovata......
posso anche salire su di un’autobus alla ricerca di un ragazzino che cede il posto,
sono due mie storie,
ma tutti noi abbiamo una storia...... o no?
X questo ho scritto che la fotografia e’ dentro di noi,
e se non si scava e si scatta solo in superficie, a parte le rughe....
non troveremo mai nulla.... credetemi.....

un abbraccio a coloro che mi seguono,
e vi aspetto al prossimo capitolo.....

Seby Privitera
Paola Verdoliva Amadori Paola Verdoliva Amadori Messaggio 2 di 3
0 x grazie
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Grazie, l'ho trovato molto interessante ed istruttivo, per le prossime foto che farò cercherò di mettere in pratica i tuoi consigli.
Attendo il capitolo 4....
Ciauuu, Paola
SimoneMarco SimoneMarco Messaggio 3 di 3
0 x grazie
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wow, grazie
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