... Maricla Martiradonna

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- René - - René - Messaggio 16 di 48
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Mare nero Mare nero Maricla Martirado… 20.10.12 12

Non l'avevo vista prima...
E' una foto "estranea" al tuo portfolio... è evidente che non è una foto per tutti...
ma tu, per il tipo di foto, l'hai prima sentita, poi vista e quindi postata... per condividerla, sicuramente consapevole, presumo, che ai più avrebbe detto poco.
E' una di quelle foto dove, in gran parte, è visibile ciò che non si vede... nel senso che si può tentare di sentire ciò che il fotografo "vede" in quel momento...
Penso che Lucy, con la sua grande sensibilità, sia riuscita, nel suo commento, a penetrare il senso dell'immagine... ma mi piacerebbe sentire da te la genesi di questa foto... una foto che mi ha colpito appena l'ho vista... per il soggetto inquadrato, per l'inquadratura insolita, per il tentativo di condividere, probabilmente, un tuo stato d'animo...
Complimenti...
Ciao Maricla :-))
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 17 di 48
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Molto interessante il parallelismo tra musica e fotografia e mi porta a fare alcune riflessioni .
la prima è una constatazione un po’ disillusa … la musica, soprattutto quella “ colta” non solo per essere praticata ma anche per essere capita ed anche solo ascoltata , non “sentita” che è differente, nella sua essenza più profonda deve essere studiata , a lungo con impegno, dedizione e passione . Mentre invece, soprattutto ora, questo sembra non accadere o quanto meno non essere necessario con la fotografia . Ci si accontenta di dare un’occhiata … o peggio , perché ciò dipende dall’autore, di unire una accozzaglia di note stonate e spacciarle per una composizione di Berio o di Stockhausen. Si ritiene che basta schiacciare il pulsante dell’otturatore per ottenere un qualcosa di compiuto .. come se bastasse pestare un tasto di uno Stenway & Son per comporre una sinfonia. E molti, in fotografia, in mano tengono degli S&S senza essere in grado neppure di accordarli.
Cosa ne pensi i proposito?
Un rapporto diretto tra musica e fotografia è spesso molto semplice … ad un paesaggio innevato della tundra semmai ripreso in un gelido controluce è molto facile abbinare il Concerto per Pianoforte ed Orchestra op. n° 4 di Rachmaninoff… a una fotografia di fuochi d’artificio della festa del paese .... l’Ouverture 1815 di Tchaikovsky. Ma credo che la cosa non sia così immediata e sewmplice . la partitura sinfonica ha una esatta successione di momenti tali per cui il risultato determina l’omogeneità complessiva dell’opera . Secondo te perché questi “ momenti” non si riscontrano nella pratica fotografia . Spesso si assiste al “silenzio” tra il momento dello scatto, spesso fortuito o occasionale e quello della pubblicazione intendendo con questo la mancanza di una continuità , di un percorso finalizzato ove tutte le componenti sono organizzate.
Cosa ne pensi i proposito?
Come nella musica è l’orecchio di chi ascolta a percepire il valore della composizione, in fotografia è l’occhio dell’osservatore che si appropria di un qualcosa fatto da altri e lo metabolizza per se stesso. Sono entrambi organi ben poco “ temperati” , per dirla alla Bach, secondo te come potrebbe sviluppare una coscienza fotografica nel pubblico?
Le variazioni Goldberg suonate da Glenn Gould hanno a seconda delle registrazioni tempi differenti .. in certe accelerazioni sono stati evidenziati rapporti diretti con la vicenda personale dell’esecutore .TRu credi che ai tempi lenti o veloci con cui può essere scattata una fotografia possano dipendere delle necessità personali di chi scatta. Dico questo perché spesso in fotografia si assiste ad un uso smodato di pratiche particolari , quasi che queste possano essere intese come la normalità. Non ritieni che i tempi in fotografia e musica debbano essere oggetto di profonda riflessione e non di una esclusivo escamotage formale?
Maricla Martiradonna Maricla Martiradonna   Messaggio 18 di 48
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Ciao René, in effetti hai fatto centro, sapevo molto bene che questa foto, a cui io tenevo e tengo molto, "ai più avrebbe detto poco", ma per me era importante comunque postarla, per me stessa. Anzi, sono molto contenta dei bellissimi commenti ricevuti!
Me ne chiedi la genesi, eccola. Ero già stata in questo bel posticino di Polignano, una località che amo moltissimo perché così esposta al mare e al vento, anzi dominante, visto che si trova in netta sovraelevazione. Avevo già provato a fotografare quella veranda: tanti scatti, come faccio sempre, ma una volta visti sul monitor li ho cestinati tutti. Li trovavo del tutto insignificanti, e soprattutto lontani da ciò che avevo visto, anzi da ciò che volevo vedere. Troppo fedeli :-)
Quando ho finalmente comprato il mio desideratissimo grandangolo la prima tappa per fare conoscenza con lui è stata Polignano. E qui sono tornata alla veranda, e ho fatto ancora tanti scatti. E sul monitor ho visto finalmente ciò che volevo. Bianco e nero per un mare che sembra precipitare. Perfetta per la mia percezione del mare.
Sono nata sul mare e vivo sul mare da sempre, ne conosco ogni forma, ogni colore, ogni suono e profumo, in ogni stagione. Quando non lo vedo per due settimane vado già in crisi. E ho letto tanti romanzi di mare, Melville e Conrad sono tra i miei scrittori preferiti. Per me il mare è parte della mia vita. E stranamente, alcuni momenti particolarmente importanti per la mia vita li ho vissuti sul mare...!
Insomma, in questa fotografia ho ritrovato tutto questo. Ecco perché non può arrivare facilmente, è troppo personale.

Grazie per la preziosa domanda, René, un saluto caro :-)
Maricla Martiradonna Maricla Martiradonna   Messaggio 19 di 48
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Ciao Luca, provo a esprimerti i miei pareri personali sulle diverse questioni che poni.

La prima, "molti, in fotografia, in mano tengono degli S&S senza essere in grado neppure di accordarli. Cosa ne pensi in proposito?": io sono ancora più disillusa di te, perché vedo il pressapochismo in tutti i settori. Tutte le arti, tutte le professioni richiederebbero studio, dedizione, passione, sacrificio, ricerca e impegno ma non è così. Quanta improvvisazione e pochezza c'è tra i musicisti, anche famosi, anche tra quelli che si occupano di musica cosiddetta "colta", pianisti, cantanti, direttori...! Divismo, successo per caso, trovarsi al momento giusto nel posto giusto e, con la complicità dei media (mai innocenti quando vengono costruiti falsi miti), si può decollare. Stessa cosa naturalmente per la musica pop, in cui ci sono grandi artisti e personaggi banalissimi che cantano come faccio io che non ho mai studiato canto o che costruiscono i loro pezzi intorno ai soliti quattro accordi.
Ma stessa cosa anche per la letteratura: chiunque scrive, anche se non ha niente da dire, e pubblica. Come scrittore, se mette insieme qualche frase, o come poeta, se divide le stesse frasi prosastiche con un "a capo"... Basta pagare una casa editrice... E poi magari va in televisione, scala le classifiche dei libri più venduti e si fregia del titolo di intellettuale. Nei casi peggiori, poi, è un personaggio già televisivo, comico o presentatore o chissà che altro... Mentre i veri, grandi scrittori contemporanei sono conosciuti per lo più solo dai lettori "forti" ed esperti.
Per quanto riguarda musica e letteratura, credo che in questo processo di imbarbarimento abbia avuto un certo peso lo scardinamento dei linguaggi e dei generi. Come ricordavi anche tu, la sinfonia, la sonata, il concerto per strumento solista e orchestra avevano una forma rigorosamente prestabilita, basata su regole di armonia e composizione praticamente fisse, all'interno delle quali il singolo compositore poteva giocare, rinnovandole fino a distruggerle, come ha fatto per esempio Beethoven. Lo stesso può dirsi per i generi letterari, severamente codificati, e per i registri linguistici relativi a ciascun genere, tra prosa e poesia: lo scrittore tipico promosso dalla televisione si vanta di scrivere di getto,. Senza consapevolezza alcuna, ma inneggiando alla "libertà creativa"...
Questo pressapochismo investe anche la fotografia, lo sappiamo già tutti, e tu stesso, qui e altrove su fc, ne hai ampiamente discusso. Il movimento, all'indietro o addirittura solo apparente, è lo stesso, per musica, letteratura e fotografia.
Io credo che solo il tempo darà la giusta misura a tutto ciò che oggi ci appare indistinto e vago, immerso e confuso nella massa. Il tempo rende le cose belle e vere "classiche", e disperde il vacuo rumore prodotto da tutto ciò che è solo operazione di furbizia e di ignoranza. Alla fine, forse, è solo un falso problema... ;-)
Maricla Martiradonna Maricla Martiradonna   Messaggio 20 di 48
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Seconda domanda: "nella pratica fotografia... spesso si assiste al “silenzio” tra il momento dello scatto, spesso fortuito o occasionale e quello della pubblicazione intendendo con questo la mancanza di una continuità, di un percorso finalizzato ove tutte le componenti sono organizzate. Cosa ne pensi in proposito?".
Tenendo nella dovuta considerazione il fatto che ogni arte abbia il suo proprio, peculiare linguaggio, penso che il momento del silenzio sia fondamentale per ciascuna. Penso all'arte dell'attore, o alla poesia, o alla narrativa, o alla musica, o al cinema stesso.
Il silenzio è la manifestazione del senso del tempo, l'alternarsi tra pieno e vuoto. L'arte, che è una forma più alta, sublimata, sintetica della vita reale, ne ha assoluto bisogno. Io credo quindi che in realtà sia presente anche nella pratica fotografica. Credo che un'opera (parliamo di cose alte, naturalmente, e non di piccolezze) sia un organismo vivente, che si può frazionare solo nell'atto dell'analisi e della conoscenza. Il frammento però deve essere assorbito nel tutto, nella visione d'insieme. Come non posso capire il vero significato della Nona di Beethoven solo dal suo primo tempo (che pure è talmente splendido da poter essere apparentemente autonomo) e ho bisogno di arrivare fino all'Inno alla Gioia per coglierlo, attraverso il secondo e il terzo tempo, così dovrei cogliere il senso di una fotografia vedendola nella sua totalità, attraverso il suo linguaggio peculiare. Laddove nell'autore ci sia una frattura tra il momento dello scatto e l'esito finale, laddove ci sia una mancanza di fusione, di coerenza interna, di verità, laddove la tensione dello scatto si spegne nell'atto dell'elaborazione della forma finale... è chiaro che non parliamo di una creazione sincera e originale ma solo di un giochino alla moda. E a noi i giochini alla moda non interessano ;-)
Maricla Martiradonna Maricla Martiradonna   Messaggio 21 di 48
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Terza domanda: "secondo te come potrebbe sviluppare una coscienza fotografica nel pubblico?".
Dovrei avere potere decisionale negli alti ranghi dell'organizzazione culturale italiana :-)
Penso che bisognerebbe partire dalla scuola. La settimana scorsa ho portato mia figlia di nove anni a una mostra di fotografie di Letizia Battaglia, qui a Bari. Erano poche, ma credimi attraverso queste fotografie le ho potuto raccontare e spiegare un pezzo importante e serio di storia d'Italia, e di storie di bambini come lei, molto meno fortunati. Ecco, credo che portare le scolaresche alle mostre fotografiche sarebbe un buon modo per favorire la coscienza fotografica comune. O, almeno, per iniziare a farlo...
Maricla Martiradonna Maricla Martiradonna   Messaggio 22 di 48
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Quarta domanda: "Non ritieni che i tempi in fotografia e musica debbano essere oggetto di profonda riflessione e non di una esclusivo escamotage formale?".
Certo che sì. Come dicevo prima, il tempo è sostanza dell'arte, almeno di quella vera. Poi, un sano spazio di sperimentazione, di ricerca è sempre una bella avventura che non bisogna precludersi, quando si è animati da tensione e interesse, desiderio di scoperta. Dopo aver cercato tanto, ed essersi mossi verso direzioni diverse, qualcosa di autentico si trova sempre. Se siamo autentici noi, con noi stessi e con gli altri.
Per quanto riguarda le interpretazioni di Glenn Gould delle Variazioni Goldberg... io non amo la critica basata sulla biografia. Anzi. Ritengo che una dimensione di mistero, di segreto nell'autore o nell'interprete debba essere rispettata e non violata. Trovo che spesso, per addentrarsi nei meandri biografici o nei particolari concreti, i critici perdano di vista l'unicità dell'opera sfiorando il ridicolo e la pedanteria, come quando hanno detto che Proust avrebbe commesso un "errore" (!!) descrivendo un pezzettino giallo nella "Veduta di Delft" di Vermeer, che nella realtà non esiste! E non hanno capito il significato profondissimo e struggente di questo "errore", funzionalissimo al messaggio superiore che Proust voleva trasmettere.
E allora, io dico... via libera all'arte. Ma a quella vera, alta. Perché, come diceva Diderot, "poesia, musica, scacchi... a che serve la mediocrità in queste sciocchezze?". Aggiungiamo pure la fotografia :-)

Grazie, Luca, di questo scambio interessante e stimolante. Mi hai fatto girovagare di qua e di là, ma giuro che mi sono divertita :-)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 23 di 48
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Questa è la rubrica di FC che più leggo perchè ci introduce nell'intimo di molti "amici" che a volte non abbiamo neanche conosciuto di persona e che ci permettiamo di "giudicare".
La rubrica fa luce, attraverso piccoli spiragli, su frammenti di autenticità e verità nascoste che vengono in questo sito tradotte in immagini.
Maricla è stata ed è per noi una persona speciale, non considerata , e nemmeno lei si considera,"Fotografa".
Questa intervista le aggiunge ricchezza, vastità e bellezza perchè ci fa capire che la fotografia porta comunque dei significati che vanno oltre l'oggetto fotografato, in quanto dietro c'è sempre il fotografo. Nel caso di Maricla emergono le emozioni legate alla completezza della sua sensibilità artistica in cui suono e immagini si fondono in flusso coerente solo con una verità profonda. L'amore per il marito e per le dolcissime figlie, libero da maschere, si mostra in tutta la sua vitalità e limpidezza.
Infine un applauso per Maricla nel ruolo di modella;indubbiamente esaltate dalla grande capacità di Franco Farina, ma pathos e espressione poetica sono sentimenti che le appartengono come luminoso tesoro interiore.
Complimenti di cuore cara Maricla.
Paola
Maricla Martiradonna Maricla Martiradonna   Messaggio 24 di 48
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Grazie, Paola, le tue parole sono davvero stupende e ne sono felice perché conosco la spontaneità e autenticità del tuo modo di essere e di porgerti agli altri. Grazie di cuore.
Condivido la tua riflessione sensibile su questa rubrica, ideata da paolo pasquino proprio con l'obiettivo di favorire una conoscenza più profonda e sincera tra tutti noi. Troppe volte l'esperienza di questo spazio virtuale cristallizza le nostre immagini reciproche fissandole in contorni lontani dalla realtà, che nascono più dall'esigenza di dare una logica alle disordinate e incoerenti percezioni soggettive di questo o quello, frammentarie e scomposte, che da un'analisi organica e armoniosa. Credo che a ciascuno di noi sia accaduto almeno una volta di non riconoscersi affatto nel giudizio espresso da un altro utente, provando un effetto straniante molto particolare :-)
Quando poi a condurre queste conversazioni è una persona acuta e fine come Lucy, l'obiettivo desiderato da Paolo è sicuramente vicino.
Ancora grazie per le meravigliose parole che mi hai dedicato, Paola, un abbraccio.
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 25 di 48
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Ciao Maricla, complimenti doverosi a te come donna poliedrica e curiosa: è affascinante entrare nel tuo mondo e scoprirne le sfaccettature artistiche non solo in campo fotografico.
Venendo alla mia curiosità, ho notato che nelle tue foto o perlomeno in quelle che hai selezionato per la tua galleria qui su fotocommunity e che quindi essendo frutto di una selezione penso che siano per te particolarmente comunicative, l'elemento bambino la fa da padrone e non solo nel caso delle tue splendide figlie ma anche in situazioni più estemporanee come in Giocando, "Caotico pomeriggio" o "Joie de vivre" e non solo ma sono foto che ritraggono dinamismo dove la fanciullezza sembra sposarsi con l'energia in contrasto a strutture architettoniche pesanti e statiche. Mi domando cosa ti spinga verso questi spaccati di vita, se il tuo occhio di mamma o una qualche, perdonami il gioco di parola, sinfonia compositiva?
Grazie per la tua piacevole intervista e a Lucy per averla realizzata. Valentina
Andrea Minichini Andrea Minichini Messaggio 26 di 48
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Mariclamaricla...ti ho mai detto che hai un nome musicale?....-)) come stai?...smagliante vedo!!!.-)
..e come stai dall'altra parte?'.))..

....pensavo ..tu nasci abbastanza dritta.....come mai ti stai storzzellando??'ehehehe..mi riferisco alla foto bellissima in alto...quella storta:-))..sai che lo storto mi affascina,,,,per cui.-)
.....che succede?.....estemporanea?..premeditata?....figlia unica...o pensi ad una progenie ...affetta da mutazioni genetiche....foriere di cambiamenti o frutto di cambiamento..?...e se si.....quanto sei disposta a scostarti da regole classiche?.....segui un sentiero tracciato da altri...o questo e solo tuo....o cerchi di...trasformare in tuo.....
....quanto sei disposta a sparare sui.....bianchi....incupendo i neri..-)??
......ah! i radiohead...ti piacciono sempre???......
baci.-)
Arnaldo Pettazzoni Arnaldo Pettazzoni Messaggio 27 di 48
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…...... forse è per una mia innata mancanza di curiosità sulle persone che stento a chiedere e porre domande, è un mio difetto di fabbrica che onestamente non mi pesa.
Dunque.... non ne faccio neanche a te.
Ricordo molto bene l'imbarazzo comunicativo dei primi momenti quando aprii la porta di FC entrando in punta di piedi nell'immensa sala del web …smarrito era il mio vestito fatto su misura in quel momento...cosi mi aggrappai al tuo nome chiedendoti di tutto.....di come dovevo fare a far quello, di cosa pensi di questo, di dove dovevo andare per fare quell'altro, ti consideravo come un mentore, dimenticandomi che anche tu eri qui oltre che a fare da guida a presentare quello che avevi dentro di te nelle tue immagini.
Posso dire che sei una persona squisita e disponibile come mentore.... ma anche ricercata e sensibile a raccontare le tue emozioni con quella macchinetta di ferro e plastica che usiamo entrambi ....ora non ti montare la testa Maricla , so che hai anche difetti che purtroppo non conosco, ma sono sicuro che ne hai tu.:-))))....bene amica mia!!!! aggiungo soltanto l' augurio che ho fatto anche ad altri....... non smettere mai di raccontarti.
Ettore Caio Ettore Caio Messaggio 28 di 48
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Dolcezza,intelligenza,savoir faire,costanza,disponibilità e applicazione,nonchè,non per ultime,graziosissima modella e brava fotografa.Questi sono i principali ingredienti della magica ricetta della nostra amatissima Maricla.Con queste credenziali sono pochi i limiti verso i quali Ella debba confrontarsi.Sei stata certamente un faro per Fc e certamente
continuerai ad esserlo,come persona,per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerti.
Domanda:come ti senti ora al di là della barricata?Penso senz'altro che ciò abbia contribuito ad avvicinarti di più al piacere della mera arte fotografica che supportata dalla tua indiscussa sensibilità umana e musicale riuscirai ad ottenere grandi soddisfazioni.
Grazie ancora di tutto e un affettuoso saluto sulle onde della Nona di Beethoven
http://www.youtube.com/watch?v=EyJYpVTygm8
Francesco Torrisi Francesco Torrisi Messaggio 29 di 48
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E' sempre un piacere leggere la Signora di FC con la sua profondità di sensazioni ma nello stesso tempo con la leggera delicatezza che la contraddistingue.

Anche quando ti parla o ti scrive, Maricla sussurra e ti colpisce dove a volte le stesse cose gridate non arrivano.
Se fate caso, pure le sue visoni fotografiche sono prevalentemente discrete e distanti, come se non volesse prevaricare con la sua presenza quell'attimo o quella scena.

So che sta sperimentando il suo nuovo grandangolo...quindi si avvicinerà, ma sono sicuro che vedremo sempre la sua leggera presenza, sua inconfutabile firma, in quello che ci mostrerà anche con riprese a campo corto.

Un applauso a Maricla.
Maricla Martiradonna Maricla Martiradonna   Messaggio 30 di 48
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Ciao Valentina, piacere di conoscerti :-)
Interessante la tua domanda: in effetti i bambini, e soprattutto, per la fotografia, i bambini che giocano, corrono o saltano incuranti del contesto che li circonda, più o meno pretenzioso, mi attraggono irresistibilmente.
Mi chiedi "cosa mi spinga" verso queste scene. Il mio essere mamma sicuramente no, perché mi piacevano tanto i bambini quando ero bambina io stessa e coccolavo i fratellini minori maltrattati dalle mie amiche coetanee. Diciamo che sono decisamente attratta e affascinata dal mondo dell'infanzia, di cui non coltivo affatto una visione edulcorata e idilliaca. A parte i casi eclatanti di infanzia violata, negata o maltrattata, non credo nella felicità e spensieratezza "assolute" dei bambini, neanche di quelli che hanno la fortuna di avere una famiglia che li ama e si cura di loro. In fondo, è proprio nell'infanzia che scopriamo la morte, la malattia, il dolore. Ed è durante l'infanzia che si sviluppano i sensi di colpa, per cui i bambini si sentono responsabili o causa dei problemi degli adulti, i meccanismi di autodifesa, che possono fare molti danni futuri, e le angosce, che possono diventare terribili in quanto i bambini non hanno ancora gli strumenti per gestirle e capirle.
Così, vederli felici e spensierati, liberi, leggeri, mi piace molto, mi fa sorridere. E poi, fotograficamente, mi piace affrontare la piccola sfida di comporre una scena al volo e di tentare di bloccare il movimento del corpo e l'espressione del viso, l'ombra, i vestiti e i capelli svolazzanti, in un insieme armonioso.
Grazie per l'attenzione, Valentina, ciao :-)
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