Harold Miller Null

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E' stato un fotografo americano nelle cui opere si esprime una profonda e originale riflessione intimistica unita ad una costante ricerca dell'eleganza formale.

Harold Miller Null l’ho incontrato grazie ad una cara amica di fotografia con la quale condivido la continua ricerca dell’essenzialità nelle immagini. Un giorno è capitata qui con il libro “Riva di Po 2” sotto braccio, ci siamo sedute, abbiamo bevuto un caffè e poi abbiamo iniziato a sfogliare l’elegante monografia che veniva da una vecchia biblioteca di un architetto, grande appassionato d’arte e fotografia. Già dalla prime pagine avevo i brividi, le opere che ha eseguito Null sul territorio dove vivo sono a dir poco pura poesia. Un fotografo poco conosciuto ma che ha saputo interpretare le piccole cose in maniera emozionante. Per molti versi ho associato alcune sue foto a quelle di Mario Giacomelli, con quel tocco in più dato dall’analogico, dall’artigianalità della camera oscura, alcune ricordano antichi graffiti, segni quasi fossili tanto è colta da lui la sostanza primordiale delle piccole cose che abitano il mondo del Delta del Po.


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Sono riuscita ad acquistare nel web il testo usato ma in buonissimo stato, lo compongono 52 fotografie con a didascalia dei veri testi poetici di Harold Null che raccontano la foto scattata. I trasguardi Rossi e Neri sono realizzati con carta Murillo della Fabriano. Per me avere questo libro è come possedere un pezzetto importante della storia della Fotografia.



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Harold Null (più confidenzialmente chiamato dagli amici Brent) nacque nel 1916 a Philadelphia, in Pennsylvania, nel seno di un'agiata famiglia originaria del New England. Negli anni della sua giovinezza intraprese studi di medicina, in seguito interrotti, e viaggiò molto sia nel suo paese sia all'estero. Durante la guerra fu sul fronte orientale, in Asia, come ausiliario nei servizi sanitari e in seguito si impiegò nel corpo diplomatico del suo paese. Soggiornò a lungo in Perù, in Nigeria, in Spagna e fotografò i luoghi visitati. Le foto di questo periodo, pur riflettendo un gusto raffinato e una completa padronanza tecnica, hanno ancora un carattere paesaggistico e una finalità prevalentemente documentaristica. Lasciò il servizio diplomatico nel 1955 e seguì un programma di studi classici a Roma, interessandosi anche alla pittura orientale.


In Italia ebbe modo di conoscere l'opera del pittore e incisore Giorgio Morandi, di cui apprezzò soprattutto le nature morte, nelle quali è evidente un'incessante ricerca formale, tesa quasi a raggiungere l'essenza degli oggetti rappresentati, attraverso la loro semplificazione geometrica. Morandi, al pari della pittura orientale, esercitò una profondissima influenza su tutta la successiva opera fotografica di Null.


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(opera di Giorgio Morandi)
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Nel 1956, su invito di alcuni amici, visitò la Val Padana dove sarebbe poi tornato per diverse volte nei successivi sei anni. Qui realizzò una serie di fotografie che più tardi sarebbero state raccolte nel libro "RIVA DI PO", con una presentazione scritta dal suo amico Riccardo Bacchelli.


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Seguì a Roma nel 1963 una mostra personale e nello stesso anno partecipò all'esposizione di New York "Photography in the Fine Arts IV". Nel 1965 a Verona fu pubblicato il volume "Riva di Po"; nello stesso periodo una sua mostra personale fu presentata da Renato Guttuso. Nel 1967 partecipò alla nuova edizione di "Photography in the Fine Arts V". Nello stesso anno visitò l'Egitto e l'Algeria per realizzare servizi fotografici per conto della FAO e della ILO. Nel 1971 viaggiò in Sud America, Africa, Medio Oriente e Asia.


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In seguito si stabilì in Umbria dove si dedicò all'amministrazione di una piccola impresa agricola nei pressi di San Martino dei Colli, continuando però a lavorare come fotografo, seppur in modo più discontinuo. Nel 1988 a Perugia si tennero due mostre personali: una retrospettiva 1945-1970 e una a colori dal titolo "Fiori...ma sempre fiori". Nel 1990 Ferrara ospitò due mostre in contemporanea: "Riva di Po" a casa Cini e "Vibrazioni" al Palazzo dei Diamanti.


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Morì nella sua casa di campagna a San Martino dei Colli, nel novembre del 1996.
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Le fotografie di Null sono state utilizzate per illustrare libri e sono apparse in molte riviste. Le sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti del Museo d'Arte Moderna e del Metropolitan di New York, nei musei d'arte di Philadelphia e Cleveland e sono state acquistate da numerosi collezionisti privati.


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La vocazione artistica di Null si esprime nell'elezione di un campo di ricerca poco consueto, forse più congeniale alla sensibilità e al gusto dei pittori minimalisti che ai fotografi suoi contemporanei: il suo obiettivo non cerca panorami maestosi né scorci suggestivi, rifugge anzi da ogni aspetto di grandiosità, di imponenza o, comunque, di facile impatto e trascura spesso persino l'elemento umano.


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"Fotografo contemplativo, statico, sempre elegante" la cui "musa non è epica, ma lirica" (Vittorio Sgarbi), Harold M. Null ama indagare la quieta presenza degli oggetti: è ciò che tutti vediamo ma raramente notiamo, a catturare la sua attenzione.


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Delicato esploratore di microcosmi, scopre arcane simmetrie nel tessuto di una foglia intrappolata dal fango, rivela la grazia tenue di un ramo riflesso dall'acqua, indugia sull'inaspettata geometria dell'intrico della vegetazione, si sorprende della trasfigurazione di un filo d'erba operata dal ghiaccio.


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Ma è soprattutto nell'universo in miniatura degli oggetti sospesi e isolati nella nebbia, è nelle rappresentazione di atmosfere rarefatte, immateriali e immemori della presenza dell'uomo che Null lascia trasparire tutto il suo "trasognante epicureismo naturalistico, amante di rare e delicate solitudini" (Riccardo Bacchelli).


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Riva di Po
Riva di Po è un volume pubblicato nel 1965, in edizione bilingue, che raccoglie 52 fotografie in bianco e nero scattate lungo il Po nel periodo che va dal 1956 al 1961; Riccardo Bacchelli ne scrisse la prefazione. Una seconda edizione, con commento di Vittorio Sgarbi, fu realizzata nel 1987. Ogni fotografia è accompagnata da un breve testo scritto dell'autore, sempre sobrio, misurato e, spesso, di tono intimistico. La traduzione in inglese del testo di Bacchelli e dei brevi commenti alle foto è stata curata dallo stesso Null.


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L'opera di Null trova qui una felice sintesi di lirismo e perfezione formale che si manifesta in una serie di immagini che più facilmente si penserebbero create da un antico calligrafo orientale piuttosto che da un fotografo del ventesimo secolo. Scrive Vittorio Sgarbi: "Harold Null è il poeta cinese che si emoziona di fronte alla natura come se la vedesse per la prima volta, e subito la fa entrare nella poesia. (...) Null ha estratto al fiume l'anima più delicata, misurata, dolce, assimilandolo talvolta alla pacata dolcezza di un lago... Su questo fiume occidentale Null ha posato uno sguardo di elettivo orientale."


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L’amico Riccardo Bacchelli così né parla nella presentazione del suo volume Rive di Po 2: "Anzitutto mi par di avvertire che Harold Null rifiuta, per principio artistico ed estetico, ogni partito e risorsa che non appartengano alla tecnica dell’obbiettivo. Quindi, non manipolazioni, non luci artificiali, non ritocchi. La sua tecnica mette il sommo dell’abilità nell’essere semplice e non artifiziata. Mira al rilievo e al disegno mediante la chiarezza dei contorni e la forza dei contrasti d’ombra e luce. È un vero disegno fotografico di volumi e rilievi e ritmi e composizioni".



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Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 11 di 18
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Carlo Ludovico Ragghianti, professore ordinario di Storia dell’arte medievale e moderna all’Università di Pisa e di Estetica e Metodo critico alla Scuola Normale Superiore dice di Null:
«Harold Null ha trovato nelle acque, nelle sabbie, nelle golene piantate, nelle macchie e nelle peschiere del Po un mondo esterno perfettamente consentaneo alla sua fantasia e al suo sentimento, che ha aperto l’espressione in una forma tanto schietta e diretta quanto è estremamente dominata e contenuta, di linguaggio costante e di una sensitività ricca d’abbandono poetico».


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Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 12 di 18
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Ringrazio lo staff e Lucy per l’opportunità che mi hanno dato per questa mia ennesima ricerca.
Continuerò a dedicarmi ai fotografi che mi emozionano di più, cogliendo l’essenza nelle loro immagini e cercando di apprendere, giorno dopo giorno, da questo mondo che non ha confini, la vera e grande bellezza.

Con umiltà eLIOT

Grazie ancora a tutti
lucy franco lucy franco   Messaggio 13 di 18
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Grazie a te, per aver raccontato di questo fotografo poeta, del suo stile delicato e sommesso, in cui però confluiscono la meraviglia del vedere, e la sua trasposizione immaginifica.
Arnaldo Pettazzoni Arnaldo Pettazzoni Messaggio 14 di 18
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...ecco da dove nasce il tuo momento di grazia....
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 15 di 18
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Grazie ancora Lucy

Grazie Arnaldo ripeto
non sono io in uno stato di grazia
è la mia terra che lo è
io cerco solo di trovarlo e fermarlo....
per donarlo a voi:-)))
e donarlo a me stessa...

Null insegna a guardare le piccole cose che fanno grande il mondo...
c'è quella tristezza di fondo, quella malinconia dei luoghi raccontati
attraverso le sue immagini delle poche cose,
le poche cose che appartenevano al mondo del Polesine...
oltre alla malaria, alla pellagra
c'era un territorio desolato, infinitamente pieno di poesia,
di dolore, di pena, di fame anche
e una natura selvaggia dove si poteva dire di essere liberi...
di vivere la vita semplice e disicantata...
terre di confine terre di acqua terre perse dentro il mare...
dove si vive
un metro sotto i pesci

http://youtu.be/aKWIw9X2RcY

http://youtu.be/Zc0cjLPZ5UI

terre che devono essere raccontate con amore, umiltà e rispetto
Cosa che ci insegna anche Paolo Rumiz nel suo viaggio "Il risveglio del fiume segreto"

http://youtu.be/wLzkcXPEhnM

o Harold Null
attraverso le sue foto commoventi...
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