Interventi di camera oscura digitale??

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Marino Mannarini Marino Mannarini Messaggio 1 di 15
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Una premessa:

Quando si parla di fotografia digitale, è inevitabile avere conoscenza di camera oscura digitale, perche buona parte del lavoro che prima veniva demandato allo stampatore (almeno nel caso del colore), oggi compete al fotografo...se si vuole avre il controllo del risultato finale. Allora passiamo le immagini da PS...e cosa ci facciamo li??? qui entriamo abbastanza nel gusto, e nel soggettivo...e nel tecnico.
In quel ritratto di cui discutiamo,

meek father La foto non è stata votata per la galleria meek father Sebastiano Sardo 25.01.06 36


quella nitidezza mi sembra venire da una maschera di contrasto, o sulla fotocamera o su PS
Ora, non c'è effetto tecnicamente eccessivo..a mio gusto, ed esperienza.
Solo che, per me, da un idea di grafismo eccessivo, tipico degli scatti digitali.
Però dico allo stesso tempo che vengo da 20 anni di diapositive, e pur avendo abbracciato con entusiasmo il digitale, probabilemnte non mi scrollerò mai di dosso un modo di guardare ad un'immagine

:-)))
Che dite??
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 2 di 15
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Sugli interventi in camera oscura digitale (o camera chiara come qualcuno vuole chiamarla) vi sono diverse correnti di pensiero spesso influenzate dall'età dei fotografi. Chi ha lavorato con apparecchiature meccaniche e manuali, soprattutto fino agli anni '80, rimpiange quel mondo, dove la differenza la faceva l'occhio ed il sacrificio del fotografo. Per ottenere una bella alba bisognava alzarsi la mattina prestissimo, i notturni obbligavano al trasporto di cavalletti e flash e le sfumature stagionali erano strettamente legate all'abbigliamento. Nostalgia di tempi passati quando per ottenere un bello scatto ci si spaccava le spalle perchè nel borsone c'era di tutto: due corpi macchina con pellicole diverse, motori, un parco ottiche completo, filtri e accessori vari. Ma questo è più legato alla "vita" da fotografo che all'etica.

La spaccatura principale è quindi soprattutto generazionale, chi, infatti, è nato nell'epoca dell'informatizzazione e della comunicazione a 360° è più portato a considerare "normale" questa fotografia che utilizza con pari importanza fotocamera e computer, i meno giovani sulla scia della nostalgia della loro giovinezza, tendono a valorizzare tutto ciò che col passare degli anni si va perdendo. Vi sono infine gli "integralisti" dell'artigianalità che sono in bilico tra fotografia e collezionismo.

C'è una manuale indispensabile per chi vuole capire e utilizzare la fotografia del terzo millennio che, oltre all'apetto tecnico, si addendra aprofinditamente proprio su questo tema: La fotografia digitale - Rob Sheppard / national geographic che dedica un intero capitolo all'etica. Vi sono una serie di considerazioni che fanno piena chiarezza sull'argomento ed in particolare sulla presunta necessità che la fotografia sia necessariamente "vera".
L'avvento di Photoshop, con il suo potere di manipolare l'immagine, ha dato nuovo impulso al dibattito sulla verità nella fotografia. In alcuni casi si è giunti perfino ad affermare che oggi non si può più credere ad una foto. Il che potrebbe non essere negativo se si considera che credere nell'immagine fotografica non è mai stato saggio. Quasi 60 anni fa, il fotografo-giornalista W.Eugene Smith disse: "Occorre essere consapevoli che quella fotografica è la più efficace tra le bugie, avvalorata dalla convinzione comune che essa mostri la realtà così com'è".
Che differenza c'è, ai fini della verità, se per ottenere un'immagine d'impatto manipoliamo l'immagine elttronicamente, o lo facciamo manualmente (aggiungere un oggetto dove non c'era o istruire una persona ad assumere un certo atteggiamento. Nessuna, sono entrambe non veritiere.
"C'è una ragione valida per controllare strettamente le immagini e assicurarsi che la comunicazione sia accurata e contenga soltanto miglioramenti realistici. Ma c'è un motivo anche per creare immagini fantastiche che partono dalla realtà per raggiungere il mondo dell'immaginario e della creatività. Tuttavia, ciascun obiettivo deve essere chiaramente identificato".

Probabilmente la risposta è proprio questa, ed è molto più semplice di quanto si potesse immaginare.
Marino Mannarini Marino Mannarini Messaggio 3 di 15
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Concordo pienamente, ho letto quel libro e anche altri..;-)
rimango della mia idea sulla nitidezza di quella foto
:-))
Sebastiano Sardo Sebastiano Sardo Messaggio 4 di 15
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Concordo con l'articolo citato da Daniele Marzocchi e sui concetti da lui espressi, in particolare io che bazzico nel mondo dell'informatica ritengo che si posa considerare normale avere immagini di questo tipo al giorno d'oggi.
Capisco che chi abbia per anni e anni vissuto e lavorato nel mondo dell'analogico abbia maggiore difficoltà ad accettare il digitale e ciò che vuol dire manipolare i pixel in PS.
Il mondo va avanti e penso che sempre di più si divideranno le scuole di pensiero tra vecchio modo di vedere le immagini e il nuovo.
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 5 di 15
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Io concordo con Daniele e con Marino, secondo me sono due aspetti completamente diversi tra loro, mi spiego meglio se riesco:
Penso che Marino intenda dire che una fotografia come quella di cui si discute non sia piu' " naturale " o meglio il nostro occhio vede cosi quando fotografiamo??
quindi giustamente come dice Daniele un fatto generazionale, mentre da parte di Daniele la cosa viene vista come un aiuto artistico ( l'esempio sono le fotografie di Daniele a mio personale avviso fantastiche )dove lui stesso dice che ce un uso amplificato di PW ma questo fa parte della sua arte fotografica.
Personalmente io non concepisco la fotografia digitale senza l'ausilio di un supporto di post work, io stesso ne faccio largamente uso limitandomi a non far diventare la natura che fotografo innatura. (il troppo storpia ovunque)
nella foto di cui si discute penso che non sia tanto la maschera di contrasto che esasperi ma l'effetto di draganizzazione che ultimamente va di moda sui ritratti.
Fabio :)
Marino Mannarini Marino Mannarini Messaggio 6 di 15
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Ragazzi, non homai detto che io non faccio uso di PS!!! lo faccio eccome, sarebbe impossible fare foto in digitale e ottenere buoni risultati senza (non mi si fraintenda..)

il mip punto era: quel ritratto sarebbe meglio secondo me con un po di maschera di contrasto in meno. ho espresso la mia opinione e basta, solo sulla percentuale di MdC applicata!!!!

non ho mai detto, e non lo penso, che usare la maschera di contrasto è contro i principi della fotografia. sarebbe una scemenza assoluta.

a me quell'eccesso di nitidezza ricorda molto un'immagine computer generated graphics, infinitamente più nitida di quanto mai l'occhio umano veda...

Chiaro???

quindi viva il digitale, e viva PS...
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 7 di 15
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Sto sito mi piace sempre di più.
Marino, tu sei stato chiaro già dall'inizio e ti chiedo scusa se ho generalizzato.
Marino Mannarini Marino Mannarini Messaggio 8 di 15
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Daniele, no problem!!!!! :-)

hai fatto bene a dire quello che hai detto, credo che sia verissimo. come è vero che chi è nato nell'analogico, non riuscirà mai a prescindere da questa esperienza.. mi sembra che il massimo sia poterle coniugare, la fase di ripresa, benchè forse non più cosi irreversibile come prima, ha sempre la potenzialità più alta, quella che ci obbliga a "pensare" molto prima di scattare, e a spremere le nostre "meningi fotografiche"...per quello che vedo, PS non riesce a far diventare un pessimo scatto una foto d'autore..

Ragazzi, io giro su questo sito (quello tedesco e quello internazionale) da luglio scorso, e vi assicuro che è troppo interessante..se andate sui forum delle altre versioni, c'è veramente da divertirsi!!!

Rispetto!
Zippocal Mantegazza Zippocal Mantegazza Messaggio 9 di 15
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Alla fine dell'ottocento, sicuramente in molti avranno discusso se era meglio continuare a muoversi col calesse od
acquistare un'auto. In calesse si aveva una maggiore aderenza al reale, in auto, chiusi in una scatola, ad alte velocità,il reale sembrava distante. Ma oggi chi girà
più col calesse? L'avvento del digitale, ripropone questi quesiti, inutilmente, perchè tanto indietro non si torna.
I più anziani è biologico che annaspino, abituati da decenni
a fotografare in un un certo modo, ci vogliono capacità
di rinnovamento per leggere la contemporaneità. Fin dalla
guerra del golfo tutto è divetato fiction, una realtà doppia,altra,dalla politica a tutto il resto,per cui anche la fotografia digitale sta cambiando il modo di guardare
le cose.Oggi una foto digitale è il risultato che viene
da un'obiettivo, più un sensore, più un calcolo matematico,
più magari 3 o 4 software di trattamento. Alla fine sta foto
rappresenta una realtà di quinto grado, cioè una realtà che non è più tale. La foto portata ad esempio da marino, credo
che vada letta in questa chiave,cercare di leggerla, riportandola ai parametri dell'analogico è sbagliato, in quanto si snatura la logica stessa del fotografare in digitale.La bellezza della foto sta proprio nella perversione dello sharpening, che fa diventare la foto, come dice marino, quasi grafica. Diminuire il contrasto
avrebbe reso la foto meno digitale con il risultato di un'ibrido amorfo, dove si vedeva chiaramente che il fotografo cercava la foto classica con un una fotocamera digitale. Come metafora potrei portare l'esempio di una
brutta mostra che ho visto recentemente di quadri digitali,
dove l'artista,con un programma tipo painter, simulava
quadri informali con pennellate virtuali. Che senso ha?
Meglio allora l'originale, un bel pollock denso di materia!
Ivano Cheli (1) Ivano Cheli (1)   Messaggio 10 di 15
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a me quella foto piace.
mi piace perché, a parte la nitidezza, che peraltro non dovrebbe essere un difetto, è una foto naturale, tagliata in maniera forte e con una grande espressione.
io non amo molto le elaborazioni con photoshop, ma se aumentare un pochino la nitidezza fa rizzare un tal baccano mi chiedo cosa pensare delle costruzioni che vengono fatte con tale programma.
ripeto, a me non piacciono le immagini costruite, montate, create e elaborate, non mi piacevano nemmeno prima dell'avvento del digitale, riuscivo ad accettare l'uso del filtro rosso per il b/n e l'aumento di esposizione in camera oscura per rendere il cielo più drammatico....qualche mascherina per recuperare dei dettagli...l'uso di carta con più o meno contrasto...
trovo che è proprio quello che il nostro amico ha fatto, niente di più.
il chiasso mi pare esagerato ecco.
va detto comunque che è importante parlarne di queste cose e solo per questo ho detto la mia.
saluti , secondo me siete tutti molto bravi e anche questo andava detto.
ivano
Marino Mannarini Marino Mannarini Messaggio 11 di 15
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beh, anche a me..io solo espresso una mia piccola personalisima opinione...di preferenza??? diciamo così..:-)

la foto rimane bellissima, ma l'ho detto già.

Questo è il bello di Fc...che la passione viene fuori, e si scatenano i dibattiti..come in ogni fotoclub che si rispetti!!

Rispetto a tutti!
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 12 di 15
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Ben detto Marino, condivido quello che dici, le community servono e appassionano proprio per questo, confrontando stili e gusti diversi.
Fabio :)
Vincenzo Di Cristina Vincenzo Di Cristina Messaggio 13 di 15
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Scusate se entro adesso nel forum, sono un nuovo utente che si è appassionato da poco a fotocommunity.
Ho letto tutte le vostre OPINIONI sul discorso della manipolazione delle fotografie con costruzione scenografiche o più semplicemente con il computer (si semplicemente con il computer).
Prima di tutto devo dire che la mia è solo un mio personale punto di vista e rispetto tutte le opinioni altrui.
Sono anni che mi diletto a fotografare e dipingere, per cui la mia opinione potrebbe essere più sentimentale che commerciale.
Prima della fotografia è nata il disegno e poi la pittura, con la nascita della fotografia molti pittori hanno finito di fare ritratti perfetti come la fotografia, anzi tanti pittori hanno abbandonato la pittura per la fotografia, adesso nel nuovo millennio tutti fanno fotografie, tutti hanno la macchinetta dietro (vedasi il cellulare), sembra che non ha importanza come viene tanto si può correggere,(poco nitida, sfocata, bruciata, ecc..) non ha importanza, il dio computer la manipola, se proprio sembra che non c'è nulla da fare la fai diventare una digiart.
Allora ci si chiede cosa rimane?
Cè ancora tanto, la creatività, un dono di pochi che sanno cogliere quello che altri non vedono, i miei amici quando mi vedono a una loro festa vogliono che sia io a fare le foto con qualsiasi macchina, perchè loro che mi conoscono, vedono la differenza, anche se uso la loro macchina.
Non voglio peccare di presunzione, su fotocommunity vedo molta creatività e dei veri capolavori con o senza ritocco.
Ha dimenticavo, saluti a tutti e continuate così.



Messaggio Modificato (09-02-06 20:27)
Salvo Zannelli Salvo Zannelli Messaggio 14 di 15
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Io penso che le due scuole di pensiero meritino di coesistere : la prima è quella che riesce a dare un senzo agli sforzi ed alle tecniche in camera oscura ,
la seconda la sostituisce quest'ultima come avete tutti ben detto perché con il digitale è indispensabile.
Io penso che l'artista ha comunque il diritto di mettere l'accento su certi spetti della sua foto dato che ne è il creatore....poi come succede nell'arte c'è chi ama e chi no
Io ho avuto l'occasione ed il piacere di parlare all'ultimo Salone Nautico di Parigi con Philippe PLISSON,sommità della foto marina o nautica (il quale mi ha mostrato le sue ultime foto sulla costa calabra e lo stretto di Messina) il quale non nasconde che con la sua Canon 5D fa ampio uso di effetti per poter esprimere meglio il suo messaggio.
Diciamo che i "pionieri" della foto avevano diritto a pochi erriri e che oggi con il digitale forse è più facile sbagliare e correggere ma anche più copplesso tecnicamente parlando.
Ehi signori... qui diventa sempre più interessante ho fatto proprio bene a venire lol
Michele Frasca Michele Frasca Messaggio 15 di 15
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la fotografia digitale è una comodità per immediatezza e possibilità di manipolazione che per me è arte e genialità , non tutti sanno manipolare un immagine creando immmagini sempre nuove
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