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lucy franco

“La figura nera aspetta il bianco” di Giacomelli a Roma

Per la prima volta a Roma a Palazzo Braschi, fino al 29 maggio 2016, l'antologica di Mario Giacomelli dal titolo “La figura nera aspetta il bianco”: 200 fotografie originali che ripercorrono la produzione del fotografo marchigiano



Nel percorso della mostra è presente l'intera poetica di Giacomelli, un viaggio appassionante nella sua arte, nella sua intima e profonda poesia, nel suo furore creativo, a partire dalle prime foto sulla spiaggia di Senigallia nel 1953, passando per le diverse serie, dedicate all'Ospizio (“Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”), ai “pretini in festa nel seminario della città (“Io non ho mani che mi accarezzino il volto”), Lourdes, i contadini ne “La buona terra”, il paesaggio marchigiano spesso ripreso da Giacomelli. E ancora le serie dedicate alle poesie (“A Silvia”, “Io sono nessuno”, “Ritorno”…).
In tutto circa 200 fotografie tra le più importanti, tutte in formato orginale, stampe vintage e firmate dall'autore, definito come suggerisce la presentazione della mostra “il fotografo più importante e innovativo che l'Italia abbia mai avuto”.
Lui stesso definiva la fotografia usando parole incisive: “L'immagine è spirito, materia, tempo, spazio, occasione per lo sguardo. Tracce che sono prove di noi stessi e il segno di una cultura che vive incessantemente i ritmi che reggono la memoria, la storia, le norme del sapere.”

Museo di Roma Palazzo Braschi
piazza Navona 2/ Piazza San Pantaleo 10
fino al 29 maggio 2016
31.03.16, 09:00
Per la prima volta a Roma a Palazzo Braschi, fino al 29 maggio 2016, l'antologica di Mario Giacomelli dal titolo “La figura nera aspetta il bianco”: 200 fotografie originali che ripercorrono la produzione del fotografo marchigiano



Nel percorso della mostra è presente l'intera poetica di Giacomelli, un viaggio appassionante nella sua arte, nella sua intima e profonda poesia, nel suo furore creativo, a partire dalle prime foto sulla spiaggia di Senigallia nel 1953, passando per le diverse serie, dedicate all'Ospizio (“Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”), ai “pretini in festa nel seminario della città (“Io non ho mani che mi accarezzino il volto”), Lourdes, i contadini ne “La buona terra”, il paesaggio marchigiano spesso ripreso da Giacomelli. E ancora le serie dedicate alle poesie (“A Silvia”, “Io sono nessuno”, “Ritorno”…).
In tutto circa 200 fotografie tra le più importanti, tutte in formato orginale, stampe vintage e firmate dall'autore, definito come suggerisce la presentazione della mostra “il fotografo più importante e innovativo che l'Italia abbia mai avuto”.
Lui stesso definiva la fotografia usando parole incisive: “L'immagine è spirito, materia, tempo, spazio, occasione per lo sguardo. Tracce che sono prove di noi stessi e il segno di una cultura che vive incessantemente i ritmi che reggono la memoria, la storia, le norme del sapere.”

Museo di Roma Palazzo Braschi
piazza Navona 2/ Piazza San Pantaleo 10
fino al 29 maggio 2016
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lucy franco

Daido Moriyama "In color" a Modena fino all'8 Maggio 2016

Daido Moriyama in Color
fino al 8 maggio 2016
Foro Boario
Modena, Via Bono da Nonantola, 2



“Il bianco e nero racconta il mio mondo interiore, le emozioni e i sentimenti più profondi che provo ogni giorno camminando per le strade di Tokyo o di altre città, come un vagabondo senza meta. Il colore descrive ciò che incontro senza filtri, e mi piace registrarlo per come si presenta ai miei occhi. Il primo è ricco di contrasti, è aspro, riflette a pieno il mio carattere solitario. Il secondo è gentile, riguardoso, come io mi pongo nei confronti del mondo.”



La mostra Daido Moriyama presenta una selezione di 130 fotografie inedite, realizzate tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta, anni decisivi nei quali si è compiuta la formazione di Moriyama.

La strada, teatro prediletto del fotografo giapponese, è il tema centrale del lavoro di quegli anni, periodo storico particolare per il Giappone che, dopo la ricostruzione e il boom economico successivi alla fine della seconda guerra mondiale, si trovò a vivere e affrontare l’occupazione americana e poi la contestazione studentesca, sull’onda di quanto accadeva in Europa e negli Stati Uniti.
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lucy franco

LETIZIA BATTAGLIA, Anthologia, fino all'8 Maggio 2016

Da freelance, collaborando con "L'Ora" e fondando l'agenzia "Informazione fotografica" insieme al collega e compagno Franco Zecchin, il bianco e nero della Battaglia immortala un universo diviso da dolorose contraddizioni, senza risparmiare bellezza e violenza.
“Io ho bisogno di essere vista, magari di essere sputata in faccia… Ho bisogno di essere vista mentre scatto la foto, ho bisogno di essere ‘alla pari’ […] Ma il coraggio non è non avere paura, è averne e continuare a fare quello che stai facendo, come lo fanno i Poliziotti o i Giudici che vivono sotto scorta. Sono arrivate minacce e gesti di violenza anche nei miei confronti e lo sapevo che la lotta era impari, io avevo solo una macchina fotografica […] La morte è sempre stata presente, ma non ci penso. Si deve cercare di essere allegri, anche nella disperazione”.

Prima donna e fotografa europea vincitrice del prestigioso The W. Eugene Smith Award nel 1985; vincitrice del premio per il fotogiornalismo Dr.-Erich-Salomon-Preis nel 2007; l’Infinity Award: Cornell Capa Award all’International Center of Photography nel 2009, sono solo alcuni tra i numerosi riconoscimenti internazionali.

Letizia Battaglia ha festeggiato i suoi primo 80 anni con un anno di manifestazioni nella sua Palermo decisa ad esaudire uno dei suoi sogni, realizzando il Centro internazionale di Fotografia ai Cantieri Culturali alla Zisa.
L'archivio che alla sua imminente apertura disporrà subito delle 160 fotografie, chieste e ricevute come regalo di compleanno da colleghi palermitani come Mike Palazzotto, Shobha, Giacomo D’Aguanno, Emanuele Lo Cascio, Mauro D’Agati, Fabio Sgroi, Tano D’Amico, Lia Pasqualino, Melo Minnella, Nino Giaramidaro, José Louis Ledesma, e Margherita Bianca etra i tanti, ma in futuro punta ad arricchirsi di quelle siciliane scattate da illustri colleghi stranieri e italiani, come Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, Leonard Freed o Gabriele Basilico.

La retrospettiva Letizia Battaglia, Anthologia a cura di Paolo Falcone, con fotografie di grande formato, videointerviste, libri sull’artista e materiale inedito, ospitate nello spazio di archeologia industriale ZAC, ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, sarà visitabile fino all'8 Maggio 2016.




LETIZIA BATTAGLIA, Anthologia
6 marzo – 8 maggio 2016
ZAC Cantieri Culturali alla Zisa
via Paolo Gili 4
Palermo
07.03.16, 12:59
Da freelance, collaborando con "L'Ora" e fondando l'agenzia "Informazione fotografica" insieme al collega e compagno Franco Zecchin, il bianco e nero della Battaglia immortala un universo diviso da dolorose contraddizioni, senza risparmiare bellezza e violenza.
“Io ho bisogno di essere vista, magari di essere sputata in faccia… Ho bisogno di essere vista mentre scatto la foto, ho bisogno di essere ‘alla pari’ […] Ma il coraggio non è non avere paura, è averne e continuare a fare quello che stai facendo, come lo fanno i Poliziotti o i Giudici che vivono sotto scorta. Sono arrivate minacce e gesti di violenza anche nei miei confronti e lo sapevo che la lotta era impari, io avevo solo una macchina fotografica […] La morte è sempre stata presente, ma non ci penso. Si deve cercare di essere allegri, anche nella disperazione”.

Prima donna e fotografa europea vincitrice del prestigioso The W. Eugene Smith Award nel 1985; vincitrice del premio per il fotogiornalismo Dr.-Erich-Salomon-Preis nel 2007; l’Infinity Award: Cornell Capa Award all’International Center of Photography nel 2009, sono solo alcuni tra i numerosi riconoscimenti internazionali.

Letizia Battaglia ha festeggiato i suoi primo 80 anni con un anno di manifestazioni nella sua Palermo decisa ad esaudire uno dei suoi sogni, realizzando il Centro internazionale di Fotografia ai Cantieri Culturali alla Zisa.
L'archivio che alla sua imminente apertura disporrà subito delle 160 fotografie, chieste e ricevute come regalo di compleanno da colleghi palermitani come Mike Palazzotto, Shobha, Giacomo D’Aguanno, Emanuele Lo Cascio, Mauro D’Agati, Fabio Sgroi, Tano D’Amico, Lia Pasqualino, Melo Minnella, Nino Giaramidaro, José Louis Ledesma, e Margherita Bianca etra i tanti, ma in futuro punta ad arricchirsi di quelle siciliane scattate da illustri colleghi stranieri e italiani, come Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, Leonard Freed o Gabriele Basilico.

La retrospettiva Letizia Battaglia, Anthologia a cura di Paolo Falcone, con fotografie di grande formato, videointerviste, libri sull’artista e materiale inedito, ospitate nello spazio di archeologia industriale ZAC, ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, sarà visitabile fino all'8 Maggio 2016.




LETIZIA BATTAGLIA, Anthologia
6 marzo – 8 maggio 2016
ZAC Cantieri Culturali alla Zisa
via Paolo Gili 4
Palermo
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Andy Warhol fotografato da Aurelio Amendola. Galleria degli

"Andy Warhol fotografato da Aurelio Amendola. New York 1977 e 1986", questo il nome della mostra fotografica che si terrà nella Sala del Camino della Galleria degli Uffizi. E' la prima volta che Andy Warhol arriva agli Uffizi.

Gli scatti a lui dedicati sono stati realizzati da Aurelio Amendola, fotografo pistoiese di fama internazionale, in due diversi incontri nella "Factory" dell'artista simbolo della Pop Art.
Aurelio Amendola è uno tra i più grandi fotografi d’arte che, nel corso della sua lunga carriera, ha immortalato maestri del Novecento del calibro di De Chirico, Burri, Lichtenstein, Pomodoro, Schifano. Sono dieci i ritratti che il fotografo pistoiese ha realizzato in due step diversi nella Grande Mela all’artista di Pittsburgh scomparso a New York nel 1987

Dal 4 marzo, dieci foto saranno esposte e visibili fino al 10 aprile: otto degli scatti sono a colori, due in bianconero.




Dal 5 marzo al 10 aprile 2016
Sala del Camino al Piano Nobile degli Uffizi
Galleria degli Uffizi
​Piazzale Degli Uffizi, 1
Firenze
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lucy franco

Omaggio a Franco Fontana a Seravezza Fotografia

Fino al 10 aprile 2016 a Seravezza in Versilia (Lu), si svolge la tredicesima edizione di “Seravezza Fotografia”.
Una manifestazione di respiro nazionale e internazionale che ogni anno coniuga con successo i grandi nomi della fotografia con un vasto pubblico e il mondo amatoriale della fotografia, organizzata dalla Fondazione Terre Medicee, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Seravezza, con il patrocinio della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) e la direzione artistica di Ivo Balderi.

Quest’anno Seravezza Fotografia rende omaggio al maestro Franco Fontana con una retrospettiva intitolata "Full color” e con sottotitolo “Polaroid e astrazioni architettoniche”, ospitata nelle sale di Palazzo Mediceo, Patrimonio Mondiale Unesco, che ripercorre gli oltre cinquant'anni dedicati alla fotografia.


Fontana è stato un fotografo, tra i primi in Italia, a schierarsi con tanta convinzione e fermezza in favore del colore rendendolo protagonista, non come mezzo ma come messaggio, non come fatto accidentale, ma come attore.

La mostra è suddivisa in diverse sezioni tematiche: i paesaggi degli esordi (anni ‘60), i paesaggi urbani, indagati sotto diversi punti di vista, le piscine e il mare.
Il percorso espositivo si conclude con la sala dedicata alle polaroid scattate nella fine degli anni ‘80 e quella dedicata ad una selezione di immagini realizzate per il progetto "Expo: vista d’autore", il suo ultimo lavoro, commissionatogli da Canon.
Franco Fontana ha realizzato una serie di fotografie sotto il titolo “astrazioni architettoniche”, in cui documenta, con il suo inconfondibile stile, l'architettura dell'esposizione milanese.
17.02.16, 12:47
Fino al 10 aprile 2016 a Seravezza in Versilia (Lu), si svolge la tredicesima edizione di “Seravezza Fotografia”.
Una manifestazione di respiro nazionale e internazionale che ogni anno coniuga con successo i grandi nomi della fotografia con un vasto pubblico e il mondo amatoriale della fotografia, organizzata dalla Fondazione Terre Medicee, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Seravezza, con il patrocinio della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) e la direzione artistica di Ivo Balderi.

Quest’anno Seravezza Fotografia rende omaggio al maestro Franco Fontana con una retrospettiva intitolata "Full color” e con sottotitolo “Polaroid e astrazioni architettoniche”, ospitata nelle sale di Palazzo Mediceo, Patrimonio Mondiale Unesco, che ripercorre gli oltre cinquant'anni dedicati alla fotografia.


Fontana è stato un fotografo, tra i primi in Italia, a schierarsi con tanta convinzione e fermezza in favore del colore rendendolo protagonista, non come mezzo ma come messaggio, non come fatto accidentale, ma come attore.

La mostra è suddivisa in diverse sezioni tematiche: i paesaggi degli esordi (anni ‘60), i paesaggi urbani, indagati sotto diversi punti di vista, le piscine e il mare.
Il percorso espositivo si conclude con la sala dedicata alle polaroid scattate nella fine degli anni ‘80 e quella dedicata ad una selezione di immagini realizzate per il progetto "Expo: vista d’autore", il suo ultimo lavoro, commissionatogli da Canon.
Franco Fontana ha realizzato una serie di fotografie sotto il titolo “astrazioni architettoniche”, in cui documenta, con il suo inconfondibile stile, l'architettura dell'esposizione milanese.
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lucy franco

Herb Ritts al Palazzo della Ragione a Milano fino al 5 giug

Herb Ritts, grandissimo interprete della fotografia internazionale, è protagonista della prima grande personale in programma al Palazzo della Ragione, a Milano, dal 20 febbraio al 5 giugno 2016 in Piazza dei Mercanti, 1.

Corpi come sculture, raffinati giochi di luce ed eleganza patinata sono solo alcuni dei tratti distintivi del grande fotografo che ha immortalato le più grandi star della moda, del cinema e della musica.
Emozionano gli abiti lucenti, i corpi perfetti levigati come fossero sculture del Canova, i giochi di luce piena e vigorosa. L'allure, la pacatezza, l'equilibrio e lo stile raffinato e glamourous dei suoi lavori sono da sempre ammirati e celebrati in mostre e collezioni in ogni dove.

Memorabili le campagne patinate e oniriche per stilisti quali Versace, Armani, Valentino, Ferré e Chanel, per citarne alcuni. Notevoli i contributi per riviste storiche fra cui Vogue, Vanity Fair e Rolling Stones.
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Brassaï, pour l’amour de Paris, Genova fino al 24 Gennaio

Brassaï, pour l’amour de Paris 250 fotografie vintage e una proiezione per raccontare la storia eccezionale di una passione, quella che ha unito per più di cinquant’anni lo scrittore, il fotografo e cineasta Brassaï agli angoli e ai più nascosti recessi della capitale ma anche a tutti quei personaggi che hanno contribuito alla leggenda di Parigi.
Brassai descrive la città seguendo i punti di vista che gli sono propri e che la luce gli offre come la visione panoramica di Parigi dall’alto della torre di Notre Dame,

il riflesso ripetuto all’infinito degli archi del ponte sulla Senna, la pavimentazione dei Jardins des Tuileries disegnata dall’ombra dei cancelli, i fiori del castagno che emergono dalla notte come un bouquet nuziale o le apparizioni delle “belle di notte” nei portici oscuri.

Così come una visione del tutto personale dei giardini del Luxembourg, una sedia abbandonata o un leone minaccioso sotto la neve, piccoli artigiani, – il gelataio, il venditore di palloncini, un fotografo ambulante, il giardiniere che raccoglie le foglie o le statue svestite.
Brassaï passa da un quartiere all’altro – il Quartiere Latino, Bercy, Auteuil, e documenta la vita reale di questi spazi, : la folla elegante di rue de Rivoli, i passanti davanti ai negozi dei Grands Boulevards, i carbonai lungo la Senna a Bercy, ma anche l’imponenza dei monumenti, la torre Eiffel, l’Arco di trionfo e soprattutto Notre-Dame

fino al 24 gennaio 2016
Sottoporticato Palazzo Ducale
A cura di Agnès de Gouvion Saint-Cyr,
organizzata da Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia
19.01.16, 12:21
Brassaï, pour l’amour de Paris 250 fotografie vintage e una proiezione per raccontare la storia eccezionale di una passione, quella che ha unito per più di cinquant’anni lo scrittore, il fotografo e cineasta Brassaï agli angoli e ai più nascosti recessi della capitale ma anche a tutti quei personaggi che hanno contribuito alla leggenda di Parigi.
Brassai descrive la città seguendo i punti di vista che gli sono propri e che la luce gli offre come la visione panoramica di Parigi dall’alto della torre di Notre Dame,

il riflesso ripetuto all’infinito degli archi del ponte sulla Senna, la pavimentazione dei Jardins des Tuileries disegnata dall’ombra dei cancelli, i fiori del castagno che emergono dalla notte come un bouquet nuziale o le apparizioni delle “belle di notte” nei portici oscuri.

Così come una visione del tutto personale dei giardini del Luxembourg, una sedia abbandonata o un leone minaccioso sotto la neve, piccoli artigiani, – il gelataio, il venditore di palloncini, un fotografo ambulante, il giardiniere che raccoglie le foglie o le statue svestite.
Brassaï passa da un quartiere all’altro – il Quartiere Latino, Bercy, Auteuil, e documenta la vita reale di questi spazi, : la folla elegante di rue de Rivoli, i passanti davanti ai negozi dei Grands Boulevards, i carbonai lungo la Senna a Bercy, ma anche l’imponenza dei monumenti, la torre Eiffel, l’Arco di trionfo e soprattutto Notre-Dame

fino al 24 gennaio 2016
Sottoporticato Palazzo Ducale
A cura di Agnès de Gouvion Saint-Cyr,
organizzata da Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia
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Henri Cartier-Bresson e gli altri. I grandi fotografi e l'It

Un prestigioso elenco di nomi degli autori sancisce l'importanza della mostra “Henri Cartier-Bresson e gli altri. I grandi fotografi e l'Italia”, in corso fino all'inizio di febbraio a Palazzo della Ragione Fotografia, a Milano.
Ben 36 i fotografi presenti: Michael Ackerman, Nobuyoshi Araki, Jordi Bernadó, Elina Brotherus, Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Gregory Crewdson, John Davies, Joan Fontcuberta, Harry Gruyaert, Alex Hütte, Art Kane, William Klein, Irene Kung, Herbert List, Guy Mandery, Iroyuki Masuyama, Steve Mccurry, Joel Meyerowitz, Sarah Moon, Abelardo Morell, Helmut Newton, Claude Nori, Martin Parr, Bernard Plossu, Mark Power, Sebastião Salgado, David Seymour, Paul Strand, Thomas Struth, George Tatge, Alexey Titarenko, Hans Van Der Meer, Cuchi White, Jay Wolke, Sophie Zénon.
La mostra offre attraverso le loro immagini uno sguardo d'insieme, sulla gente, i paesaggi, il patrimonio culturale osservato da stranieri, con un'esperienza e una sensibilità diversa.
La fotografia umanista, la poesia del bianco e nero e della visione classica, la voglia e il bisogno di documentare un territorio complesso, fragile e affascinante come l'Italia.
E poi ancora, la sperimentazione dei nuovi linguaggi, lo sguardo inquieto di chi vuole narrare i disagi esistenziali, quello positivo di chi è, ancora e sempre, attratto dall'alchimia estetica del nostro Paese dove, come in uno specchio, i grandi fotografi cercano di ritrovare la propria immagine.
E' esposto tra gli altri, il lavoro di Robert Capa, con la campagna d'Italia nel 1943 da parte delle truppe americane, il mondo della fede in David Seymour, Salgado con le fotografie degli ultimi pescatori di tonni in Sicilia, William Klein e Helmut Newton ambedue ispirati dalla Città Eterna.
E non mancano certe le altre città d'arte: la Venezia di Alexi Titarenko e di Steve McCurry, i monumenti della Milano in un'atmosfera sognante ripresi da Irene Kung, la costiera amalfitana negli scatti di Martin Parr.
Ma non ci sono solamente racconti sul bello dell'Italia, disagi esistenziali e gli scempi architettonici per esempio percorrono una lunga sequenza di immagini su Napoli di Michael Ackerman.




Henri Cartier-Bresson e gli altri. I grandi fotografi e l'Italia
dall'11 novembre 2015 al 7 febbraio 2016
Milano, Palazzo della Ragione, Piazza dei Mercanti

www.palazzodellaragionefotografia.it
30.12.15, 19:37
Un prestigioso elenco di nomi degli autori sancisce l'importanza della mostra “Henri Cartier-Bresson e gli altri. I grandi fotografi e l'Italia”, in corso fino all'inizio di febbraio a Palazzo della Ragione Fotografia, a Milano.
Ben 36 i fotografi presenti: Michael Ackerman, Nobuyoshi Araki, Jordi Bernadó, Elina Brotherus, Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Gregory Crewdson, John Davies, Joan Fontcuberta, Harry Gruyaert, Alex Hütte, Art Kane, William Klein, Irene Kung, Herbert List, Guy Mandery, Iroyuki Masuyama, Steve Mccurry, Joel Meyerowitz, Sarah Moon, Abelardo Morell, Helmut Newton, Claude Nori, Martin Parr, Bernard Plossu, Mark Power, Sebastião Salgado, David Seymour, Paul Strand, Thomas Struth, George Tatge, Alexey Titarenko, Hans Van Der Meer, Cuchi White, Jay Wolke, Sophie Zénon.
La mostra offre attraverso le loro immagini uno sguardo d'insieme, sulla gente, i paesaggi, il patrimonio culturale osservato da stranieri, con un'esperienza e una sensibilità diversa.
La fotografia umanista, la poesia del bianco e nero e della visione classica, la voglia e il bisogno di documentare un territorio complesso, fragile e affascinante come l'Italia.
E poi ancora, la sperimentazione dei nuovi linguaggi, lo sguardo inquieto di chi vuole narrare i disagi esistenziali, quello positivo di chi è, ancora e sempre, attratto dall'alchimia estetica del nostro Paese dove, come in uno specchio, i grandi fotografi cercano di ritrovare la propria immagine.
E' esposto tra gli altri, il lavoro di Robert Capa, con la campagna d'Italia nel 1943 da parte delle truppe americane, il mondo della fede in David Seymour, Salgado con le fotografie degli ultimi pescatori di tonni in Sicilia, William Klein e Helmut Newton ambedue ispirati dalla Città Eterna.
E non mancano certe le altre città d'arte: la Venezia di Alexi Titarenko e di Steve McCurry, i monumenti della Milano in un'atmosfera sognante ripresi da Irene Kung, la costiera amalfitana negli scatti di Martin Parr.
Ma non ci sono solamente racconti sul bello dell'Italia, disagi esistenziali e gli scempi architettonici per esempio percorrono una lunga sequenza di immagini su Napoli di Michael Ackerman.




Henri Cartier-Bresson e gli altri. I grandi fotografi e l'Italia
dall'11 novembre 2015 al 7 febbraio 2016
Milano, Palazzo della Ragione, Piazza dei Mercanti

www.palazzodellaragionefotografia.it
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20 creatori di immagine per "Phone - Photography"

Phone_Photography è una mostra incentrata su progetti fotografici di grandi autori che prevedono l’esclusivo utilizzo di smartphone, che si terrà a Perugia, dal 17 Dicembre al 10 Gennaio a Palazzo della Penna (via Podiani 11).

La mostra, promossa dalla FIAF, la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, nasce da un presupposto, ossia che uno smartphone nelle mani di “qualcuno che sa vedere” possa diventare una vera e propria macchina fotografica, capace di registrare la realtà, di interpretarla e realizzare “vere fotografie”.
Con l'affermarsi degli smartphone come fotocamera d'uso quotidiano si è aperto il dibattito sulla loro “dignità” di fotocamere rispetto a quelle vere e proprie, nate allo scopo e con tutta la dotazione del caso.
A fare la differenza alla fine è il fotografo, per cui anche uno smartphone, in mano a chi sa vedere, vale quanto una vera e propria macchina fotografica, capace di registrare la realtà e di interpretarla,

Saranno esposte le fotografie di Settimio Benedusi, Alberto Bianda, Alberto Bregani, Leonardo Brogioni, Gianni Cipriano, Mario Cresci, Stefano De Luigi, Giovanni Del Brenna, Edoardo Delille, Cosmo Laera, Martino Marangoni, Nino Migliori, Italo Perna/Silvia Tenenti, Efrem Raimondi, Ray Banhoff, Toni Thorimbert, Giacomo Traldi, Riccardo Venturi e Paolo Verzone.
Ogni autore ha realizzato, in situazioni e con intenti diversi, veri e propri racconti per immagini.
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lucy franco

"Daido Moriyama in Color" a Milano, Galleria Sozzani fino al

Per la prima volta in Italia fino al 10 gennaio 2016, un corpus di oltre cento fotografie a colori di Daido Moriyama, il maestro giapponese del bianco e nero alla Galleria Carla Sozzani : "Daido Moriyama in Color"

“Il bianco e nero racconta il mio mondo interiore, le emozioni e i sentimenti più profondi che provo ogni giorno camminando per le strade di Tokyo o di altre città, come un vagabondo senza meta. Il colore descrive ciò che incontro senza filtri, e mi piace registrarlo per come si presenta ai miei occhi. Il primo è ricco di contrasti, è aspro, riflette a pieno il mio carattere solitario. Il secondo è gentile, riguardoso, come io mi pongo nei confronti del mondo.”

La mostra presenta una selezione di 130 fotografie inedite, realizzate tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta, anni decisivi nei quali si è compiuta la formazione di Moriyama.


Galleria Carla Sozzani
Corso Como 10, Milano
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Biennale Internazionale di Fotografia 2015 a Lucca

28 mostre, 45 talks, 11 workshop, 24 letture portfolio, 66 esposizioni Circuito Off a Lucca, per la Biennale Internazionale di Fotografia 2015.


L’edizione 2015 di Photolux è dedicata all’eterno dualismo che regola il mondo, quel contrasto tra sacro e profano, bene e male, verità e menzogna, bellezza e miseria che è insito nell’animo stesso dell’uomo.

Raccontarlo attraverso la fotografia permette, da un lato, di compiere un viaggio intorno al mondo, che è anche un viaggio interiore, alla scoperta dei luoghi dello spirito e degli uomini che li animano sperimentando una tensione verso il divino di volta in volta diversa e sempre affascinante.
Dall’altro, di rileggere l'iconografia sacra in chiave dissacrante o provocatoria, di avventurarsi in territori ritenuti generalmente non rappresentabili, confrontandosi con le pulsioni e i sentimenti più terreni dell’animo umano e le sue aberrazioni.
Senza tralasciare tutto quanto si trova nel mezzo, nelle sottili sfumature che sempre colorano contrasti che non possono essere netti.
Il mezzo fotografico, dunque, come linguaggio privilegiato per svelare questa dualità e indagarne le diverse declinazioni e interpretazioni possibili.

dal 21 novembre al 13 dicembre
Info e programma: http://www.photoluxfestival.it
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“Vivian Maier, una fotografa ritrovata”dal 20 novembre a Mil

Arriva alla Galleria Forma Meravigli a Milano la mostra retrospettiva dedicata a Vivian Maier, dal titolo “Vivian Maier, una fotografa ritrovata”, dal 20 Novembre fino al 31 Gennaio 2016

Si tratta di scatti, riscoperti solo nel 2007 dal giovane John Maloof in una cassa acquistata a un'asta. Vivian Maier infatti nella vita ( New York 1926 – Chicago 2009) faceva la tata, e alla fotografia si dedicava nel tempo libero. Luoghi, ritratti di persone comuni e ritratti di sé stessa nel riflesso di una vetrina o di uno specchio
usando una Rolleiflex o con una Leica IIIc.
Tutte le pellicole non furono mai da lei sviluppate e nessuno scatto mai stampato.
Maloof, agente immobiliare, si è dedicato alla ricerca e alla divulgazione dell'opera di Vivian Maier, e ha raccolto oltre 150.000 negativi e 3000 stampe. Fotografie mai esposte e pubblicate mentre lei era in vita.
La mostra “Vivian Maier. Una fotografa ritrovata” ne presenta una piccola selezione: 120 fotografie in bianco e nero realizzate tra gli anni Cinquanta e Sessanta, in bianco e nero, e Settanta, a colori. E poi alcuni filmati in Super 8 che mostrano come la Maier si avvicinasse ai suoi soggetti.

Nella introduzione al catalogo che accompagna la mostra, Marvin Heifermann scrive: “Proprio come Maier, noi oggi non stiamo semplicemente esplorando il nostro rapporto col produrre immagini ma, attraverso la fotografia, definiamo noi stessi”.

Immagini lontane nel tempo ma ancora attuali se guardate nella giusta prospettiva.

dal 20 novembre 2015 al 31 gennaio 2016
Tutti i giorni dalle 11 alle 20, giovedì dalle 12 alle 23
Orario ridotto durante le festività
Forma Meravigli, via Meravigli 5 Milano
Tel. 0258118067
www.formafoto.it
19.11.15, 11:21
Arriva alla Galleria Forma Meravigli a Milano la mostra retrospettiva dedicata a Vivian Maier, dal titolo “Vivian Maier, una fotografa ritrovata”, dal 20 Novembre fino al 31 Gennaio 2016

Si tratta di scatti, riscoperti solo nel 2007 dal giovane John Maloof in una cassa acquistata a un'asta. Vivian Maier infatti nella vita ( New York 1926 – Chicago 2009) faceva la tata, e alla fotografia si dedicava nel tempo libero. Luoghi, ritratti di persone comuni e ritratti di sé stessa nel riflesso di una vetrina o di uno specchio
usando una Rolleiflex o con una Leica IIIc.
Tutte le pellicole non furono mai da lei sviluppate e nessuno scatto mai stampato.
Maloof, agente immobiliare, si è dedicato alla ricerca e alla divulgazione dell'opera di Vivian Maier, e ha raccolto oltre 150.000 negativi e 3000 stampe. Fotografie mai esposte e pubblicate mentre lei era in vita.
La mostra “Vivian Maier. Una fotografa ritrovata” ne presenta una piccola selezione: 120 fotografie in bianco e nero realizzate tra gli anni Cinquanta e Sessanta, in bianco e nero, e Settanta, a colori. E poi alcuni filmati in Super 8 che mostrano come la Maier si avvicinasse ai suoi soggetti.

Nella introduzione al catalogo che accompagna la mostra, Marvin Heifermann scrive: “Proprio come Maier, noi oggi non stiamo semplicemente esplorando il nostro rapporto col produrre immagini ma, attraverso la fotografia, definiamo noi stessi”.

Immagini lontane nel tempo ma ancora attuali se guardate nella giusta prospettiva.

dal 20 novembre 2015 al 31 gennaio 2016
Tutti i giorni dalle 11 alle 20, giovedì dalle 12 alle 23
Orario ridotto durante le festività
Forma Meravigli, via Meravigli 5 Milano
Tel. 0258118067
www.formafoto.it
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"Un eterno istante - Angeli caduti"di Gastel a Torino fino a

Continuerà fino al 20 novembre 2015 presso lo Spazio espositivo di Torino, in Piazza Solferino 11, la mostra "Un eterno istante - Angeli caduti" di Giovanni Gastel, uno dei fotografi di moda italiani più conosciuti e apprezzati a livello internazionale. L'esposizione, curata da Valerio Tazzetti e Paola Giubergia e organizzata in collaborazione con Photo & Contemporary e Spazio 81, propone la serie inedita di 22 fotografie, realizzate dall’artista milanese tra il 2014 e il 2015.

"Ho cominciato a cercare altri angeli caduti - afferma lo stesso Gastel -, a inventarli, a dare loro un corpo e un’anima”. “E ne ho trovati - continua Gastel - che disperatamente cercavano di riguadagnare il cielo, altri che avevano accettato il vivere terreno e sedevano nei bar con la loro lontananza nascosta, altri che disperati trasformavano il loro splendore celeste in ombra oscura”.

Si tratta di figure eteree di donne alate, inserite in ambienti celestiali, nuvolosi, in solitarie selve incontaminate. Sono ritratte sia nell’immobilità di un attimo di riposo, mentre riprendono le forze dopo una caduta dal cielo, sia in pose plastiche di volo. L’elegante uso del bianco e nero e del seppia accentua l’atmosfera da sogno di questi scatti nati dalla memoria che a volte è friabile, poco definita, romantica.
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lucy franco

SGUARDO DI DONNA fino all' 8 Dicembre a Venezia

La Casa dei Tre Oci ospita fino a Martedì 8 dicembre 2015 la mostra SGUARDO DI DONNA : venticinque autrici, pensate e scelte per orientare lo sguardo e la mente verso un mondo che parla di diversità, responsabilità, compassione e giustizia.

Antonio Marras firma l’allestimento della scenografia capace di trasportare il visitatore all’interno delle storie che si leggono sulle pareti: un’esperienza nell’esperienza, in cui anche l’allestimento diventa parte fondamentale della narrazione e crea la relazione tra gli spazi della Casa e le opere fotografiche.

SGUARDO DI DONNA è un racconto a più voci delle molteplici forme del corpo – fisico, mitico, spirituale e glorioso – dalla duplice valenza: intima e universale, alla ricerca dell’esistenza, al di là del sistema anonimo della maschera.
Ogni opera stimola un dialogo profondo tra i soggetti delle foto e lo spettatore, raccontando uno scorcio indefinito della comune condizione umana.

Sono stati selezionati circa 250 lavori di Diane Arbus, Martina Bacigalupo, Yael Bartana, Letizia Battaglia, Margaret Bourke-White, Sophie Calle, Lisetta Carmi, Tacita Dean, Lucinda Devlin, Donna Ferrato, Giorgia Fiorio, Nan Goldin, Roni Horn, Zanele Muholi, Shirin Neshat, Yoko Ono, Catherine Opie, Bettina Rheims, Tracey Rose, Martha Rosler, Chiara Samugheo, Alessandra Sanguinetti, Sam Taylor-Johnson, Donata Wenders, Yelena Yemchuk. Le autrici con le loro opere e le loro immagini affrontano i temi profondi dell’esistenza umana, la vita, la morte, l’amore, il corpo mettendo in luce differenze, conflitti, sofferenze, relazioni, paure, mutazioni.

Casa dei Tre Oci
Fondamenta delle Zitelle, 43
Isola della Giudecca
Venezia

Tel. (+39)0412412332 / 0412414022
info@treoci.org
27.10.15, 10:13
La Casa dei Tre Oci ospita fino a Martedì 8 dicembre 2015 la mostra SGUARDO DI DONNA : venticinque autrici, pensate e scelte per orientare lo sguardo e la mente verso un mondo che parla di diversità, responsabilità, compassione e giustizia.

Antonio Marras firma l’allestimento della scenografia capace di trasportare il visitatore all’interno delle storie che si leggono sulle pareti: un’esperienza nell’esperienza, in cui anche l’allestimento diventa parte fondamentale della narrazione e crea la relazione tra gli spazi della Casa e le opere fotografiche.

SGUARDO DI DONNA è un racconto a più voci delle molteplici forme del corpo – fisico, mitico, spirituale e glorioso – dalla duplice valenza: intima e universale, alla ricerca dell’esistenza, al di là del sistema anonimo della maschera.
Ogni opera stimola un dialogo profondo tra i soggetti delle foto e lo spettatore, raccontando uno scorcio indefinito della comune condizione umana.

Sono stati selezionati circa 250 lavori di Diane Arbus, Martina Bacigalupo, Yael Bartana, Letizia Battaglia, Margaret Bourke-White, Sophie Calle, Lisetta Carmi, Tacita Dean, Lucinda Devlin, Donna Ferrato, Giorgia Fiorio, Nan Goldin, Roni Horn, Zanele Muholi, Shirin Neshat, Yoko Ono, Catherine Opie, Bettina Rheims, Tracey Rose, Martha Rosler, Chiara Samugheo, Alessandra Sanguinetti, Sam Taylor-Johnson, Donata Wenders, Yelena Yemchuk. Le autrici con le loro opere e le loro immagini affrontano i temi profondi dell’esistenza umana, la vita, la morte, l’amore, il corpo mettendo in luce differenze, conflitti, sofferenze, relazioni, paure, mutazioni.

Casa dei Tre Oci
Fondamenta delle Zitelle, 43
Isola della Giudecca
Venezia

Tel. (+39)0412412332 / 0412414022
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